Venezia, 31 agosto 2023 – Un sapore di polvere e gomme, quel sapore, che si associa immediatamente al rumore unico, irriproducibile del motore Ferrari, l’americano Michael Mann lo stava studiando da decenni prima di decidersi a rappresentarlo sul grande schermo. Voleva fare le cose in grande. Voleva fare le cose alla “Enzo Ferrari”, l’uomo passato alla storia con il soprannome di The Drake. L’ingegnere che ha consegnato ai modenesi, agli italiani, al mondo intero, il mito del Cavallino rampante.
Ci ha pensato bene, perché l’ultimo film del cineasta di Chicago risale al 2015 e tutti gli appassionati lo stavano aspettando al varco. Un regista tenace per rappresentare un essere umano coriaceo, duro come la roccia, ma anche “dal cuore caldo, intelligente”, per usare le parole della moglie Laura, “che non si faceva spaventare da nulla e nessuno” pur di perseguire il suo obiettivo di realizzare le macchine sportive più belle e veloci del mondo. Anche nei momenti più bui.
Chi c’era alla première / foto
Esattamente quelli messi in scena da Mann insieme a Troy Kennedy Martin, autore della sceneggiatura, che ha scritto una storia che si attaglia perfettamente ai personaggi, all’epoca, all’icona Ferrari nel suo momento nascente, alle ambientazioni, alle parlate locali. Ossia ai dialetti, mescolati in una babele di internazionalità linguistica che diverrà consuetudine per l’imprenditore modenese, mentre tratterà i suoi affari.
C’è tanta Modena in Ferrari, film del giorno e in concorso per il Leone d’Oro, qui al Lido. Gli sfondi impareggiabili della Ghirlandina ripresa dall’alto – una ripresa aerea che conoscono bene i fan del regista americano – la via Emilia teatro di una fase cruciale della Mille Miglia, i portici rossi, il mercato e le rezdore, compresa Penelope Cruz / Laura, quando rincasa con la sporta della spesa sottobraccio da cui spuntano i sedani, la fabbrica di Maranello sotto la pioggia battente e con il sublime suono Ferrari a coprire tutto, ma anche e soprattutto il carattere. Il carattere di Enzo. L’uomo che voleva inventare la velocità.
E' l’estate del 1957. Dietro lo spettacolo della Formula 1, l’ex pilota Enzo Ferrari è in crisi. Il fallimento incombe sull’azienda che lui e sua moglie Laura hanno costruito da zero dieci anni prima. Il loro matrimonio si incrina con la perdita del loro unico figlio Dino. Nel frattempo, Ferrari intrattiene una relazione clandestina parallela con Lina Lardi, da cui avrà un figlio, Pietro. In tutto questo, al centro di una impasse catastrofica che avrebbe piegato industriali finanziariamente ben più solidi di lui, con il fiato di Maserati sul collo e le lusinghe di casa Agnelli dolci come un canto delle sirene, Ferrari non arretra. Vuole costruire bolidi, i più forti che si riescano ad immaginare.
Per farlo, arriverà a ingaggiare una lotta intestina con la moglie, comproprietaria dell’azienda, per ottenere la completa libertà di utilizzo del marchio e delle quote azionarie. Metterà su strada i piloti più prestanti del momento, spronandoli a dare il massimo, a fare quel balzo su pista in grado di “passare mentre gli altri rallentano”. Lo farà con Peter Collins, con Alfonso De Portago, costretti a subire le terribili giornate no del Drake. Salvo poi essere reintegrati e lanciarsi nella pericolosa corsa che attraversa tutta l’Italia: la Mille Miglia.
Una autentica gioia per gli occhi, e per le orecchie, le sequenze iniziali con Adam Driver – performance mimetica la sua, dalle smorfie allo sguardo in tralice allo spirito indomito spalmato sul suo metro e 90 di altezza. Gli appassionati urleranno di giubilo nel vedere la ricostruzione cinematografica di un filmato d’epoca in bianco e nero con Enzo pilota agli inizi di carriera.
Solamente l’abbrivio di un lungometraggio che si avvale del montaggio serrato e nerboruto di Pietro Scalia, tecnico della squadra di Michael Mann dagli inizi. L’alternanza perfettamente bilanciata e compatta delle scene pubbliche con quelle di ambito privato sono opera sua. Pilota nella vita e collezionista di auto d’epoca, Patrick Dempsey ha amato interpretare un ruolo che lo ha messo a contatto con il rischio che comporta la velocità estrema, in tempi in cui i sistemi di sicurezza lasciavano molto a desiderare.
Ma c’è una figura, nel cinema maschio e virile di Mann, che si prende la scena in molte occasioni e la domina, al pari del Drake se non di più. E’ quella di Laura, la moglie, interpretata con coraggio e furia assassina da Penelope Cruz.
Capace di tener testa anche alla terribile suocera Adalgisa, è lei la metà di Ferrari, anche nei momenti di crisi. Non dimentichiamolo mai.
Ferrari uscirà nelle sale italiane il 25 dicembre. Assolutamente da vedere, per sognare in grande.