Dopo lo straordinario successo riscontrato dal concerto di Enrico Ruggeri alla Cava Giuliani di Colle San Marco (Ascoli Piceno) con il tutto esaurito registrato già diversi giorni prima del grande evento musicale, Controvento Festival dell’Aria si avvia alla conclusione con un altro incredibile concerto. Questa sera alle 21.30, sempre nella fantastica atmosfera dell’arena creata all’interno della Cava Giuliani, ci sarà infatti l’esibizione di Enzo Avitabile, compositore e musicista. Il concerto di Enrico Ruggeri è stato la punta di diamante della quarta edizione di Controvento Festival dell’Aria.
E stasera come detto tocca al maestro napoletano Avitabile in un altro concerto che ha già fatto registrare anche qui il tutto esaurito già da alcuni giorni. Con il progetto Acoustic World Avitabile ripercorre in chiave acustica e formazione in trio, gli ultimi 12 anni della sua produzione discografica, proponendo brani tratti da tutti i suoi progetti dal 2003 ad oggi. Un evento che unirà cultura e arte in una cornice suggestiva. Una esperienza davvero unica, un viaggio musicale tra sonorità etniche e ritmi coinvolgenti. Le note incontrano la poesia grazie all’accompagnamento della voce poetica di Michela Silla.
Mestro Avitabile che serata sarà?
"Sarà un racconto in musica. E Controvento Festival dell’Aria è l’occasione migliore. La Cava Giuliani è un luogo splendido, di grande ispirazione. Ha una sua magia, ha qualcosa di unico".
La sua storia è raccontata anche nel documentario Music Life del regista Premio Oscar, Jonathan Demme del 2012: cosa le ha ispirato?
"Con lui ho riscoperto la mia parte lirica, di compositore, e la passione per la musica acustica, cameristica e minimale".
Insomma, quella del Controvento Festival sarà una serata di grandi emozioni?
"Lo spero. Di certo sarà un concerto particolare: non ci faremo mancare nulla. Ci sarà Don Salvatò, il brano con cui Mina ha voluto omaggiarmi e omaggiare la canzone napoletana: una preghiera laica. Ci sarà un pensiero a De André e poi suoneremo i brani dedicati alle sofferenze degli ultimi, quelli che raccontano la prima parte della mia vita, gli incontri con la soul music e James Brown, i nostri ritmi e quelli del mondo. Dobbiamo musicalizzare tutti i territori, sia quelli ricchi sia quelli poveri. La direzione che seguo è la creatività: faccio le cose che sento".