Seducenti, avventurose, sempre fortemente evocative, le immagini create da Renato Casaro, l’ultimo grande cartellonista del cinema italiano, sono l’espressione di un vivace talento pittorico e della capacità di raccontare un film, di coinvolgere il pubblico, con un solo, significativo disegno. In occasione del Lugo Vintage Festival, in programma nella cittadina romagnola, 40 suoi lavori originali e 3 inediti, provenienti dal suo personale archivio, saranno in mostra, titolo ‘L’ultimo uomo che dipinse il cinema’, da domani (apertura alle 20.30 alla sua presenza) al 20 ottobre nelle Pescherie della Rocca. Una lunga, appassionante sfilata di icone protagoniste di capolavori, dal bianco e nero inquietante di C’era una volta in America, al Clint Eastwood di Per un pugno di dollari, dal Sylvester Stallone di Rambo, ai tanti titoli della coppia Bud Spencer Terence Hill, ai quali è stato legato da un rapporto umano oltre che artistico. E poi Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Quentin Tarantino: un viaggio nella storia del cinema narrato attraverso una tecnica pittorica unica, come fossero quadri, sempre realizzati a mano con pennello e aerografo. Giovanissimo, si trasferisce dalla sua Treviso, dovo dipingeva i cartelloni per un cinema in cambio di biglietti omaggio per vedere i film, a Roma, dove apre un suo studio e conosce la persona che sarà determinante per lo sviluppo della sua carriera, il produttore Dino De Laurentis.
Un rapporto che gli aprirà le porte a quello determinante con Sergio Leone. Il maestro dello Spaghetti Western gli commissiona infatti i dipinti per promuovere sul mercato estero la ‘leggendaria’ trilogia con Clint Eastwood e dopo inizia la collaborazione con Spencer e Hill. Nel 1975 introduce nella sua tecnica l’utilizzo dell’aerografo, che lo accompagnerà sempre, e che conferirà ai suoi poster un effetto realistico di fortissimo impatto. Poi ci saranno gli anni d’oro della commedia all’italiana, da Amici miei in poi, la trilogia di Rambo, la nuova chiamata dell’amico Sergio Leone per C’era una volta in America, la collaborazione con Giuseppe Tornatore. Un’avventura creativa che la mostra di Lugo documenta come mai era successo sino a oggi, affiancando l’esposizione a una serie di incontri. Il 19 ci sarà la proiezione del documentario di Dario Marani, ’Lui era Trinità’, sulla vita del produttore cinematografico Italo Zingarelli, l’uomo che scoprì e portò al successo la coppia Bud Spencer-Terence Hill.Nel pomeriggio arriverà alle Pescherie della Rocca la celebre dune buggy rossa con la cappottina gialla, auto simbolo del film Altrimenti ci arrabbiamo, prodotta artigianalmente in Italia per l’occasione in soli due esemplari, uno dei quali fu distrutto durante le riprese.
La mostra fa parte del Festival dedicato al vintage, ideato da A.N.G.E.L.O. e diventato un appuntamento di riferimento nazionale per tutti gli appassionati alla ricerca dell’occasione e della rarità negli oltre due chilometri di banchi e i 300 espositor. La novità di quest’anno è il raddoppio delle date: 12 e 13 ottobre e poi ancora il 19 e 20 L’ingresso a tutte le iniziative è gratuito. Sul sito www.lugomusicfestival.org c’è il programma completo degli incontri.