CLAUDIO CUMANI
Cultura e spettacoli

Daria Deflorian e Han Kang: "Testo potente e sensuale"

L’attrice debutta all’Arena del Sole di Bologna domani con ’La vegetariana’. Il romanzo dell’autrice premio Nobel mette in scena la scelta di una donna.

Daria Deflorian e Han Kang: "Testo potente e sensuale"

Daria Deflorian porta in prima assoluta all’Arena del Sole di Bologna il testo della sudcoreana Han Kang: «Con lei ho avuto solo rapporti epistolari. È molto riservata»

Con i premi Nobel ha una certa dimestichezza. Daria Deflorian, dopo aver portato in scena ‘Memoria di ragazza’ di Annie Ernaux premiata a Stoccolma nel 2022, affronta adesso Han Kang, la scrittrice sudcoreana designata una decina di giorni fa dall’Accademia di Svezia per l’ambito riconoscimento. "Qualcuno mi prende in giro per questa coincidenza – sorride lei –. È stato un fulmine a ciel sereno. A me piace scovare qualcosa che ti parla e che, pur essendo di nicchia, non esclude luminosità". Da venerdì a domenica debutta in prima assoluta all’Arena del Sole di Bologna ‘La vegetariana’, adattamento per le scene del romanzo di Han Kang pubblicato in Italia nel 2016. "Un testo sensuale, provocatorio e violento, ricco di immagini potenti, colori sorprendenti e domande inquietanti", scrive nelle note di regia Deflorian che, oltre ad aver curato la versione teatrale con Francesca Marciano, ne è interprete. Insieme a lei in scena Paolo Musio, Monica Piseddu e Gabriele Portoghese. L’allestimento, coprodotto da Ert, avrà una lunga tournée in larga parte francese.

È la storia della dissezione di una crisi familiare, ovvero di una donna qualunque che, dietro all’improvvisa decisione di diventare vegetariana, nasconde forse il desiderio di rispondere alla violenza del mondo. Fino alle estreme conseguenze.

Daria, come si è avvicinata al romanzo di questa scrittrice?

"Un’amica mi ha consigliato di leggerlo durante la preparazione nel 2018 di ‘Deserto rosso’ perché conteneva una figura di moglie stranita, assai vicina a quella della protagonista di Antonioni. Sono rimasta colpita e ho iniziato a lavorare a un ampio progetto su Han Kang che già ha avuto un primo esito nello spettacolo interpretato da Giulia Scotti ‘Elogio della vita a rovescio’ ora in tournée. L’allestimento de ‘La vegetariana’ non racconta il romanzo, ma lo mette in primo piano. Mi interessano le connessioni, i paralleli e le differenze di questa scrittrice".

Ha conosciuto Han Kang?

"Ho avuto solo rapporti epistolari. È un’autrice molto riservata che di certo non partecipa alle prime teatrali. In lei la dimensione intima e storica si fondono mirabilmente, come dimostra il nuovo romanzo ‘Non dico addio’ in uscita il 5 novembre". Chi è Yeong-hye, la protagonista?

"Non è un’eroina ma una di noi. Lo spettacolo non ruota solo sulla trasformazione di una donna qualunque e non si concentra solo sul come si è raccontati dagli altri ma gioca su più piani. Non si tratta di un romanzo realistico e neppure di un fantasy. Presentiamo alcune scene fondamentali abitate da testimoni, ombre e fantasmi".

Questa narrazione non corre il rischio di offrire un punto di vista molto orientale?

"Ormai le culture si intrecciano e Han Kang ha percepito l’aria americana respirata in Corea del Sud. Rimane una distanza, ed è interessante guardarla dalla nostra parte. Non abbiamo voluto rendere occidentale il racconto e abbiamo mantenuto inalterati nomi e situazioni. Quella storia, però, parla di noi".

Perché lei spesso attinge ai romanzi piuttosto che ai testi teatrali?

"Nel mio caso si tratta da un problema personale: sprofondo nei romanzi come Alice nel paese delle meraviglie. Ho recitato i classici, Pirandello e Ginzberg ma mi pare che il teatro viaggi più lento. È la letteratura a offrirci continue occasioni di incontro".