OTTAVIA FIRMANI
Cultura e spettacoli

Dante per i borghi: un viaggio culturale nei borghi italiani con Massimiliano Finazzer Flory

Un percorso in 20 borghi italiani con letture della Divina Commedia, lezioni di geografia e degustazioni locali.

Finazzer Flory: "Porto Dante nei borghi"

Massimiliano Finazzer Flory e il suo progetto ’Dante per i borghi, un viaggio favoloso nell’Italia che c’è’

"Le favole si tramandano di padre in figlio: Dante è nostro padre, è nostro compito dargli voce". E per dare voce al Sommo Poeta, da un’idea del regista e attore Massimiliano Finazzer Flory, nasce ‘Dante per i borghi, un viaggio favoloso nell’Italia che c’è’. Un percorso a tappe nell’Italia più nascosta e viva, nei borghi, che dopo San Daniele del Friuli, Curtatone e Castrocielo farà tappa domani alle 18 nel fermano, a Montegiorgio. Questi alcuni dei palcoscenici in cui riconnettersi con il territorio, con la lingua, con i sapori in un racconto che unisce la comunità e che infiamma la voglia di conoscenza. Finazzer Flory, lei è direttore artistico e ideatore del progetto, com’è nata l’idea?

"Vogliamo dar voce al nostro padre. Questo padre non è soltanto un maestro di preghiera, ma ci dà una posizione precisa, che non si trova sul nostro telefonino. C’è nostalgia di patria, c’è un voler ritornare alla patria. E dove ritornare se non nei borghi? Dove ritornare se non in quella unità abitativa dove i costumi, la cultura e la natura da sempre sono dolce convivio. Per cui questo viaggio in Italia nasce per andare in luoghi alternativi, attraverso Dante Alighieri, riportando la geografia ad essere spettacolare, perché vicino alle mie recitazioni teatrali ci sarà una lezione di geografia che ci dice le coordinate di dove siamo. Quelle coordinate fanno sì che Dante sia ancora in esilio, sotto scacco, ancora gira per l’Italia, esule, con una condanna a morte che pesa sulle sue spalle. Il nostro compito è liberarlo. Come? Leggendolo nei borghi italiani per un turismo consapevole. Una visita là dove ci sono memorie, tracce, esperienze della storia antica italiana".

Com’è strutturato il progetto?

"Sono venti eventi gratuiti, in venti borghi. Ogni tappa ha lezioni di geografia, letture teatrali dalla Divina Commedia e degustazioni di prodotti locali. Un format mobile e metaforico per invitare gli italiani a casa loro e accompagnarli, con loro protagonisti, alla tutela e promozione della bellezza del Bel Paese. Una proposta di turismo culturale alternativo".

I numeri non sono mai casuali con Dante, giusto?

"Mai, abbiamo il 20 in primis per le regioni italiane. Dopodiché, in realtà, noi giochiamo con il numero tre. Ci saranno 20 appuntamenti più un evento finale, dunque 21, che non è altro che il 3 moltiplicato per 7. Due numeri meravigliosi, il 3 trinitario e il 7 relazionale. Numeri tutt’altro che casuali. Tre saranno i momenti del racconto: la lezione di geografia, la lettura della Divina Commedia, e l’assaggio di prodotti locali".

È stato regista del film ‘Dante, per nostra fortuna’, ha realizzato ‘Dante in Duomo’. Il poeta nel suo percorso artistico continua ad avere una rilevanza importante. Cosa la affascina?

"Che è terapeutico, quindi ogni tanto torni alla cura di te stesso. Dante è un ricostituente, è un multivitaminico minerale. Ha tutto dentro. Multivitaminico minerale veramente, perché ha dentro sia la terra che il fuoco, sia l’energia che il radicamento. Quindi ogni tanto ti serve per rassodarti, per rimetterti in forma. Dante ti riporta a quella serenità profonda, a quella dimensione della lingua profonda. E poi il senso del sacro, che non è solo entrare in una chiesa e apprezzare la bellezza, che è già uno spettacolo. È una cosa più profonda: è affidarsi ad un personaggio che passa dall’Inferno al Paradiso e questo succede ogni giorno. Ognuno di noi vive pezzi di inferno, pezzi di purgatorio e di paradiso. Dante dà questa possibilità, per questo abbiamo bisogno di lui".

C’è un Canto a cui si sente più legato?

"Da attore ci sono dei passaggi straordinari, come per esempio quello di Ugolino. Sono molto legato a Ulisse e al momento in cui Virgilio si trova di fronte a Catone e gli chiede di passare, in nome della libertà".