FRANCESCO MORONI
Cultura e spettacoli

Cinema e amore per l’ambiente. Torna il festival ’Conero Film + Adv’

Nuova sede per la rassegna di Local Bizzarro. Fiumani: "C’è un sistema di alto livello, non solo nelle grandi città"

Cinema e amore per l’ambiente. Torna il festival ’Conero Film + Adv’

Nuova sede per la rassegna di Local Bizzarro. Fiumani: "C’è un sistema di alto livello, non solo nelle grandi città"

Cinema, attenzione all’ambienta e la potenza di un territorio da riscoprire. Sul Monte Conero, sulla riviera adriatica anconetana, c’è un festival sostenibile arrivato alla seconda edizione grazie alle menti creative di un collettivo fatto da cineasti del posto: Local Bizzarro. Conero Film + ADV torna sfruttando la nuova sede e propone di portare tra il verde dei boschi e l’azzurro del mare produttori cinematografici internazionali, artisti, esperti del settore e un nuovo riconoscimento, il primo nel suo genere a livello europeo. Dal 6 all’8 settembre spazio al creative retreat, quando i partecipanti al festival e gli addetti ai lavori si incontreranno per dare vita a uno scambio culturale e alimentare quella rete alla base dell’intero progetto. Sabato 7 porte aperte anche alla comunità locale e a chiunque voglia immergersi in una giornata dedicata alla settima arte e alle meraviglie del Conero (liveticket, info conerofilmadv.it). Più di 800 i film candidati da 34 Paesi e 60 quelli selezionati per la proiezione. A raccontare le novità è Mattia Fiumani, una delle anime di Local Bizzarro.

Fiumani, ci racconti come nasce quest’esperienza.

"Local Bizzarro nasce come casa di produzione grazie a fondi ministeriali, in un percorso partito nel 2022. La strategia è quella di delocalizzare il settore produttivo audiovisivo: portare nelle Marche un sistema di alto livello, un’industria, dimostrando che non bisogna necessariamente restare ancorati alle grandi città".

E la sede?

"È una vecchia casa colonica all’interno del Parco del Conero: c’è stato bisogno di un gran lavoro di pulizia. I dieci ettari di terra circostanti erano diventati una discarica a cielo aperto, sepolta dai rami e dagli arbusti. Alla fine abbiamo contato oltre 50 tonnellate di immondizia: frigoriferi, lavandini, plastica, ferro, c’era di tutto. Ci sono voluti diversi camion e rimorchi".

Qui cosa succederà?

"Il festival ha un ruolo chiave: si viene qui, si scopre il Conero. Le persone capiscono il potenziale, vedono che c’è una struttura come Local Bizzarro che è in grado di accoglierle. Toccano queste rete con mano".

La giornata del 7 come si svolge, invece?

"Le porte aprono alle 15, poi fino alle 19.30 ci sono varie presentazioni che includo un ‘case study’ di Indiana Production, la prima casa indipendente in Italia, che tra i vari lavori ha prodotto Gomorra. E ancora: Dude, agenzia italiana di Netflix, poi Anomaly, Lindy Stout e altri, in una serie di incontri e ‘panel’. Dalle 20 alle 22 c’è la proiezione della selezione ufficiale, a seguire le premiazioni e la festa".

Quante case di produzione partecipano?

"Quelle che partecipano al ‘creative retreat’ sono una dozzina. Il cerchio si sta allargando e ci sono tante realtà internazionali con un’impronta green".

Ecco perché il Conero Award.

"Non si basa tanto sulla qualità del prodotto estetico, sul messaggio o sullo storytelling, ma semplicemente sul punteggio che il lavoro ha avuto nel rispettare un protocollo internazionale che fornisce un ‘bollino verde’, un certificato come ad esempio quello di EcoMuvi. È un premio che non esisteva, siamo i primi a averlo introdotto a livello internazionale e non è stato semplice ricevere le candidature: siamo andati ’a caccia’".