FRANCESCA PRADELLI
Cultura e spettacoli

Carofiglio e l’avvocato sul lettino: "Guerrieri fa i conti con i ’fantasmi’"

Lo scrittore presenta il suo ultimo libro alla rassegna di cinema di Casalfiumanese che apre oggi

Carofiglio e l’avvocato sul lettino: "Guerrieri fa i conti con i ’fantasmi’"

Carofiglio e l’avvocato sul lettino: "Guerrieri fa i conti con i ’fantasmi’"

Apre con un grande ospite, la quinta edizione di Casale Cineforum. La rassegna cinematografica estiva che si tiene a Casalfiumanese (Bo), nella vallata del Santerno, inizia con la proiezione di ‘Cesare deve morire’ e la presenza di Gianrico Carofiglio, che presenterà ‘L’orizzonte della notte’, romanzo che vede nuovamente protagonista l’avvocato Guido Guerrieri.

Cinque anni dopo ’La misura del tempo’, assistiamo al ritorno dell’avvocato Guido Guerrieri. Le è mancato scrivere di lui?

"Più che sentirne la mancanza, ho avvertito un cambiamento interiore del suo personaggio che meritava di essere raccontato. Per me, oltre che raccontare la storia, è importante esporre l’evoluzione interiore dei personaggi nel loro percorso di vita e farlo insieme."

Di che cambiamento interiore parliamo?

"Guerrieri si avvicina ai sessant’ anni. Per una serie di circostanze, si confronta in maniera intensa con il tema della mortalità e dell’invecchiare. Tornano certi fantasmi interiori che credeva di aver esorcizzato. Diciamo che in questo romanzo ci sono due investigazioni parallele: una processuale e una psicoterapeutica, con capitoli dedicati proprio alle sedute del protagonista dallo psicoanalista".

Come mai questo approccio introspettivo?

"Avevo voglia di approfondire certe questioni e le visite terapeutiche mi hanno permesso di realizzare un congegno narrativo che di per sé non sarebbe immediato. In questo modo, vengono sviscerati i temi di cui ho accennato poco fa".

Lei scrive da oltre vent’anni: come si è avvicinato alla scrittura?

"Ho sempre voluto scrivere, a un certo punto ci ho provato ed è andata bene, ma era mio desiderio da quando ero un ragazzino. A oggi, credo di aver perfezionato la responsabilità del peso delle parole, che non vanno mai usate a caso".

Negli ultimi anni, si parla spesso di cambiamenti potenti nel mondo dell’editoria. Lei come la vede?

"Tutto sommato in buona salute. I libri si vendono, soprattutto gli e-book. Ciò che si vede meno è la critica letteraria. Le recensioni sui giornali non producono più movimenti rilevanti per noi scrittori. Oggi funziona di più il passaparola".

Lei è stato un magistrato: cosa si porta dietro di questa sua professione?

"Nelle storie di ambientazione giudiziaria investigativa la mia esperienza garantisce narrazioni credibili, il che non è scontato. Ma c’è un altro vantaggio, meno percepibile: essere stato un pubblico ministero mi ha permesso di entrare in contatto con un gran numero di storie e personaggi che certamente sono un utile carburante per costruire personaggi realistici".