PIERFRANCESCO PACODA
Cultura e spettacoli

"Cantare insieme ci dà coraggio". Vinicio Capossela apre Entroterre

L’artista stasera a Bertinoro e poi il 6 a Montesole: "Le mie storie restano ’Urgenti’, il mondo è cambiato"

"Cantare insieme ci dà coraggio". Vinicio Capossela apre Entroterre

"Cantare insieme ci dà coraggio". Vinicio Capossela apre Entroterre

Forlì, 4 luglio 2024 – C’è una musica che esprime necessità, un ‘furore del dire’ per citare il titolo del libro dell’antropologo francese George Lapassade, che guarda alla realtà e la trasforma in canzone. Come quelle contenute nel disco più recente di Vinicio Capossela, ‘Tredici canzoni urgenti’, appunto, che raccontano storie di vita che si impongono sulla fantasia e arrivano al cuore del pubblico. Una raccolta di ballate che il cantautore porta in scena, dopo il successo del tour invernale nei teatri, anche in estate, caratterizzando ogni appuntamento con una offerta sonora sempre diversa. Questa sera ai Giardini della Rocca di Bertinoro (ore 21.30) inaugura Entroterre Festival con lo spettacolo ’Altri tasti. Canzoni urgenti con band’. Il 6 luglio sarà poi a Montesole Il Poggiolo a Marzabotto con un quartetto d’archi e la fanfara Fan Fath Al.

Capossela, le sue canzoni continuano a reclamare la loro urgenza.

"Sì, non hanno esaurito la loro necessità di offrirsi agli ascoltatori, hanno ancora bisogno di narrare un mondo cambiato irreversibilmente dopo il 24 febbraio 2022, la data dell’invasione dell’Ucraina. Da allora è iniziato un torrenziale processo di assuefazione alla cronaca, come se fossimo immersi in un limbo sempre più profondo, dal quale non riusciamo a uscire. Tutto è giustificato, ma è necessario reagire. E io provo a farlo con l’unico strumento che ho a disposizione, la canzone".

Certo, la musica non ha il potere di cambiare il mondo.

"Ma ha la capacità di esaltare il potere della parola, di renderla patrimonio comune, di unirci, in un’epoca segnata dal trionfo dell’isolamento, ognuno nella sua cameretta alle prese con l’anti socialità dei social, nella riscoperta del nostro senso critico. La canzone ci rende nuovamente persone, esseri umani, ci fa stare insieme intorno ai nostri sogni, alle nostre utopie. E ne abbiamo bisogno, mai come in questo momento. Se le mie canzoni urgenti riescono a diventare un piccolo antidoto alla disgregazione della comunità, sono un artista felice".

Non solo svago…

"No, ma una possibile risposta all’atomizzazione dell’esistente, dobbiamo ritrovarci come individui. Io penso che bisogna cantare insieme per farsi coraggio, per darci forza, per contrastare la disumanizzazione, per ritrovare una coscienza".

Nel tour non sono in programma solo le sue ‘Tredici canzoni urgenti’.

"Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario di un disco al quale sono particolarmente legato, ‘Camera a Sud’. Una ricorrenza che ho scelto di celebrare riportando dal vivo, in alcuni casi integralmente, in altri mescolandolo con il repertorio attuale, il contenuto dell’album. A Bertinoro, quindi, proporrò anche molti estratti da quel lavoro, tutti con un nuovo arrangiamento, che varia a ogni appuntamento".

Lei, poi, a Bertinoro è molto legato.

"Si, qui negli anni ’90 c’era un locale, si chiamava Minimo Storico, dove la musica e il piacere di stare insieme si fondevano perfettamente. Era uno di quei luoghi dove ogni incontro diventava speciale, dove la Romagna esprimeva pienamente la sua vocazione all’armonia. Per questo suonare a Bertinoro ha per me sempre il senso di un ritorno a casa".