È una estate di immersione totale nella musica dal vivo, quella di Angela Baraldi, la cantante, autrice e attrice bolognese, amica e collaboratrice di Lucio Dalla, vista di recente nel film di Walter Veltroni DallAmeriCaruso. Il concerto ritrovato, che sta girando l’Italia aprendo i concerti di Francesco De Gregori. I due si esibiranno questa sera a Cervia, in Piazza Garibaldi.
Baraldi, quello dei concerti insieme a De Gregori per lei è un ritorno.
"Sì, era il 1993 e io, fresca delle collaborazioni con Lucio Dalla, avevo partecipato a Sanremo con A piedi nudi. Una esperienza indimenticabile. Era la prima volta che mi confrontavo, da sola, con una platea cosi importante. Era il momento di osare, di dare vita a una carriera come solista. E De Gregori rimase colpito dalla mia canzone. Mi contattò, e mi ritrovai sul palco a cantare prima di lui".
E adesso c’è stato un nuovo incontro.
"Anche in questo caso inaspettato. Da qualche mese sono impegnata con la realizzazione del mio nuovo album, dopo tanto tempo voglio far uscire una raccolta di canzoni mie e avevo deciso di autoprodurre tutto, insieme al chitarrista Federica Fantuz, che mi accompagna dal vivo. Si prospettava quindi un’estate bolognese chiusi nel nostro piccolo studio casalingo a finire di registrare i brani. Improvvisamente è arrivata la telefonata che ha cambiato i nostri piani. Dopo trent’anni Francesco mi voleva di nuovo con lui. Ed è ricominciata questa splendida avventura. Per me è come una vacanza, un viaggio per l’Italia assieme a uno degli artisti che amo di più".
E l’uscita del disco è stata rinviata…
"Al contrario, ha subìto una forte accelerazione perché De Gregori ha voluto ascoltare il materiale che avevo registrato, se ne è innamorato e ha deciso di produrre il disco e di farlo uscire per la sua etichetta, la Caravan. Per cui alterno il palco con il lavoro sull’album, questa volta sostenuta da lui. Dopo tanti anni mi sento coccolata, protetta, privilegiata…".
La presenza di De Gregori influirà sulla scelta del materiale del nuovo disco?
"Assolutamente. È stato lui stesso a chiederci di continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto. Indipendenza, autonomia e artigianalità sono le basi irrinunciabili del mio fare musica. Questo non significa che i suoi consigli, non siano i benvenuti.
Potrebbe esserci anche una collaborazione?
" Per adesso non è prevista, il disco andrà avanti nella maniera nella quale era stato progettato inizialmente. Alcuni brani nuovi li metto in programma ogni sera, sarà così anche oggi a Cervia. È importante sentire come vengono accolti dal pubblico".
A proposito di pubblico, è cambiato dal 1993 a oggi? "Moltissimo. In quelli anni la socialità, il sentirsi parte di un avvenimento, specie un concerto di una delle celebrità della canzone d’autore, era forse più importante del fatto artistico. Adesso mi sembra che ci sia una maggiore educazione all’ascolto. È una ritualità teatrale, c’è più concentrazione e bisogna sempre dare il massimo".