REDAZIONE CRONACA

Veneto in zona rossa a Natale: la richiesta di Zaia

Nuove misure anti Covid fino all'Epifania: la posizione del Governatore del Veneto condivisa anche dai ministri Boccia e Speranza e da alcuni presidenti di regione AGGIORNAMENTO / Nuova ordinanza Zaia oggi: nella Regione Veneto divieto di spostamento tra comuni dalle 14

Luca Zaia, governatore del Veneto, con il ministro Francesco Boccia (Ansa)

Luca Zaia, governatore del Veneto, con il ministro Francesco Boccia (Ansa)

Bologna, 16 dicembre 2020 - Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia chiede misure più restrittive già da questo fine settimana e certezza dei ristori. Nel caso in cui il Governo non decida in questo senso, il Veneto è pronto ad adottare restrizioni in autonomia. Prosegue il dialogo tra Governo e Regioni per stabilire le misure per le festività natalizie, con l’obiettivo di limitare assembramenti, pranzi e cenoni.

AGGIORNAMENTO / Nuova ordinanza Zaia oggi: nella Regione Veneto divieto di spostamento tra comuni dalle 14

"Servono misure da zona rossa per tutte le feste di Natale, almeno fino alla Befana", la richiesta del presidente del Veneto Luca Zaia nel corso della riunione tra governo e Regioni sulle nuove misure per contrastare la pandemia da Coronavirus; una posizione condivisa dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e da quello della Salute Roberto Speranza e dai rappresentanti di Lazio, Nicola Zingaretti, Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, Donato Toma del Molise. Altre regioni, come la Toscana, avrebbero invece frenato. Il lockdown scatterebbe il 24 dicembre per terminare il 6 gennaio.

"Nel periodo delle festività servono restrizioni massime, se non le fa il governo le facciamo noi - ha detto Zaia - Se non chiudiamo tutto adesso ci ritroveremo a gennaio a ripartire con un plateau troppo alto". E poi: "Le restrizioni servono. La mia posizione è chiara di fronte a questa situazione. Ho atteso perché se è nazionale va accompagnata con dei ristori". aggiunge il presidente del Veneto. "Dall'incontro col Governo mi pare di capire - ha aggiunto - di un limite nel fine settimana che sarà poi esteso al periodo natalizio". 

"Stasera o domani mattina ci incontreremo di nuovo con il governo - aggiunge -. Io ho chiesto che ci sia una misura che esca stasera o domani. Questo, se hanno deciso di farla, altrimenti proveremo ad adottare una soluzione tutta regionale", ha specificato Zaia. 

“Da qui a giugno accadrà di tutto - conclude il presidente del Veneto -. L'epidemia evolve, cambia, le posizioni anche. Il lockdown che conosciamo non ce lo possiamo permettere, la zona rossa di oggi non è il lockdown di marzo. Noi siamo della squadra che fa in modo che gli ospedali non vadano al collasso, in questo momento le restrizioni a noi servono”.

Mentre restano distanze nel governo sulle nuove misure da adottare a Natale per contenere i contagi da Coronavirus, ieri il Cts (Comitato tecnico scientifico) ha raccomandato misure più restrittive di quelle ipotizzate. Il ministro Boccia in tv aveva anticipato che sarebbe sbagliato immaginare cenoni e feste al di fuori dei nuclei di conviventi. 

Dal vertice Stato-Regioni di questa mattina è arrivato anche il via libera al Piano vaccini.

Il modello a zone, avrebbe detto il ministro Boccia in apertura dell'incontro, "ha funzionato bene e ha fatto scendere l'indice RT da 1.7 all'attuale 0,8 ed è ancora in discesa, anche se le reti sanitarie necessitano di essere sempre più difese e alleggerite". 

L'invito all'esecutivo emerso dal vertice è stato quello di decidere subito e di prevedere al più presto nuovi ristori per le categorie che verranno danneggiate. Qualcuno tra i presidenti di Regione non esclude che venerdì in ogni caso ci possa essere un passaggio di qualche regione, come il Veneto, verso una fascia ad alto rischio di contagio.

Il Veneto ha superato oggi la quota psicologica dei 200.000 contagiati dall'inizio della pandemia. Per l'esattezza sono 200.607 (compresi i decessi e i guariti), con un aumento di 3.817 casi nelle ultime 24 ore (ieri +3320).. La percentuale di positività sui tamponi fatti, ha aggiunto il Governatore Zaia, è del 6,98%. 

Salgono gli attualmente positivi veneti, che toccano quota 94225 (+1535). Aumenta anche il numero di deceduti, oggi raggiungono quota  5069 da inizio della crisi (+77 nelle ultime 24 ore, ieri +165). Tornano a calare i ricoverati negli ospedali, che oggi sono 3317 (-7), 2945 sono in area non critica (-6), 372 in terapia intensiva (-1). Per approfondire: qui i dati Covid dell'Emilia Romagna

Come detto all'inizio, alcune Regioni avrebbero espresso posizioni diverse:  "Non vedo perché imporre alla Liguria una zona rossa per Natale quando i liguri in queste settimane si sono impegnati e sacrificati per far calare la curva del contagio e farci arrivare in piena zona gialla", dice il Governatore della Liguria Giovanni Toti.

Acquaroli (Marche): mai chiesta la zona rossa

"Apprendo dalla stampa e dai telegiornali che questa mattina avrei chiesto la ' zona rossa' per le festività natalizie nella Conferenza Stato Regioni tenuta in modalità  web. Mi vedrò costretto a chiedere la registrazione del mio intervento perché, a meno di sdoppiamento della personalità, le mie affermazioni sono state di altro tipo. La premessa doverosa è che la riunione era stata convocata per parlare di vaccini ma in coda è stato inserito il tema delle ulteriori eventuali altre misure da prendere per le festività natalizie, onde evitare un impatto devastante nel mese di gennaio sulle strutture ospedaliere ancora in sofferenza. Per questo ci è stato chiesto il nostro parere. Il mio intervento, tra gli ultimi di quelli in scaletta, ha evidenziato la disponibilità a  discutere di una stretta per evitare assembramenti e ammucchiate soprattutto nelle case private. Ho affermato che se si dovesse ipotizzare una ulteriore chiusura non si può pensare che a pagarla siano ristoranti, bar, esercizi commerciali, piscine e palestre e che a fronte di essa ci sarebbe bisogno di ristori totali e immediati". Così il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli in una nota.

"Ho detto inoltre- prosegue Acquaroli- che non è comunque giusto paragonare i territori periferici, che già hanno pagato con l'isolamento le precedenti restrizioni, alle grande dimensioni. Ho parlato dell'inopportunità di lasciare sole persone anziane in questo periodo. Ho chiesto di dare certezze, seppure in un quadro complicato. Ho parlato di necessità di  concertazione e di messaggi univoci. Ieri si diceva di aprire le  scuole e oggi si pensa di chiudere tutto. È incomprensibile a me, figuriamoci ai cittadini. Quanto detto non mi sembra la richiesta di una zona rossa ma a qualcuno evidentemente fa comodo così.

Zona rossa: le regole

Spostamenti. In zona rossa è vietato ogni spostamento, anche all'interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute; vietati gli spostamenti da una Regione all'altra e da un Comune all'altro.

Bar e ristoranti. Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L'asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. 

Negozi. Chiusura dei negozi fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di prima necessità, farmacie, edicole.

Tempo libero. Sono chiusi musei e mostre; chiusi anche teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie. Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico. 

(ha collaborato Giacomo Capovilla)