Bologna, 2 aprile 2021 – Sono tre le aree che tornano in zona arancione da martedì 6 aprile: Marche, Veneto e provincia di Trento. Per tutte le altre, Emilia Romagna e Campania comprese, resta la zona rossa anche nella settimana dopo Pasqua.
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Sono le decisioni sui nuovi colori delle regioni prese al termine della cabina di regia Cts e Iss che ha valutato il monitoraggio settimanale dell'epidemia da Covid. Le ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza sono attese in serata e avranno vigore da martedì 6 aprile: il 3, 4 e 5 (da domani a Lunedì dell'Angelo) tutta Italia, infatti, sarà in zona rossa (qui le regole) come stabilito dal decreto varato due giorni fa dal Governo Draghi.
- Marche, Veneto e Trento in in zona arancione
- Indice Rt sotto 1: i dati regione per regione
- Rischio epidemico alto in sei regioni
- Rischio epidemico moderato
- Rischio basso solo in due aree
- Zona rossa
- Zona arancione
- Zone rosso scuro europee
- Covid, il monitoraggio della Fondazione Gimbe
Marche, Veneto e Trento in in zona arancione
I dati migliorano, anche a livello locale: tanto che sono tre le aree del Paese che vedono l'unica promozione possibile: quella dalla zona rossa a qualla arancione. "Vi comunico che da martedì la nostra regione torna in zona arancione", festaggia sui social il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli. "Si vede la luce in fondo al tunnel", gli fa eco gioisce il governatore del Veneto, Luca Zaia.
Il Veneto ha un Rt di 1.12 (intervallo di incidenza 1.1-1.15) anche se con una classificazione del rischio alta (con molteplici allerte di resilienza), le Marche 1.04 (0.97-1.12) con rischio moderato ad alta probabilità di progressione, così come la provincia di Trento che ha un Rt puntuale a 0.83 (0.78-0.9).
Indice Rt Italia sotto 1: i dati regione per regione
Scende a 0,98 sotto la soglia d'allarme di 1 il valore dell'Rt nazionale che la scorsa settimana era a da 1,08. L'incidenza dei contagi ogni 100.000 abitanti "resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti". Lo spiega l'Istituto superiore di sanità elencando i dati principali del monitoraggio della Cabina di Regia. Questa settimana, si riferisce, continua la diminuzione dell'incidenza rispetto alla settimana precedente (232.7 per 100.000 abitanti (22/03/2021-28/03/2021) vs 240,3 per 100.000 abitanti (15/03/2021-21/03/2021).
Undici regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto) hanno un Rt puntuale (quante persone potenzialmente può contagiare ogni positivo) maggiore di uno. Tra queste, due (Campania e Valle d'Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Sei regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.
Ecco nel dettaglio l'elenco dell'indice di contagio Rt nelle diverse regioni:
Abruzzo, 0.81 Basilicata, 1.15 Calabria, 1.33 Campania, 1.33 Emilia Romagna, 0.83 Friuli Venezia Giulia 0.98 Lazio, 0.98 Liguria, 1.02 Lombardia 0.89 Marche 1.04 Molise 1 Piemonte 0.96 provincia autonoma di Bolzano 0.8 provincia autonoma di Trento 0.83 Puglia 1.09 Sardegna 1.18 Sicilia 1.08 Toscana 1.08 Umbria 0.83 Valle d'Aosta 1.52 Veneto 1.12.
Rischio epidemico alto in sei regioni
Complessivamente il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati con sei regioni (Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto) che hanno un livello di rischio alto. Tredici hanno una classificazione di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane); una regione (Basilicata) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno una classificazione di rischio basso.
Rischio epidemico moderato
Sono 13 le Regioni e province autonome che hanno una classificazione di rischio moderato (di cui 7 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane): Abruzzo, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, la provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d'Aosta. Le 7 "ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane" sono Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, la provincia autonoma di Trento e la Sardegna.
Rischio basso solo in due aree
Soltanto la Basilicata e la provincia autonoma di Bolzano hanno una classificazione di rischio basso. L'incidenza dei nuovi casi, infatti, "resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti", rileva l'Iss.
Zona rossa
Restano dunque in zona rossa Emilia Romagna, Valle d'Aosta, Calabria, Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia e Campania.
Zona arancione
In zona arancione da martedì 6 aprile ci saranno dunque le neo promosse Marche, Veneto e provincia di Trento. Che si vanno ad aggiungere a provncia di Bolzano, Liguria, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise Basilicata, Sicilia e Sardegna.
Zone rosso scuro europee
La provincia di Bolzano, invece, torna rosso scuro sulla mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, raggiungendo Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Campania e provincia di Trento.
Covid, il monitoraggio della Fondazione Gimbe
Nella settimana 24-30 marzo 2021, rispetto alla precedente, si rileva una nuova riduzione dei nuovi casi (141.396 rispetto a 150.181, pari a -5,9%) a fronte di un incremento del 4,8% dei decessi (3.000 rispetto a 2.878). Stabili i casi attualmente positivi (562.832) mentre sono in aumento del 2,8% i ricoveri con sintomi (29.231 rispetto a 28.428) e del 4,8% le terapie intensive (3.716 rispetto a 3.546). È quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe.
“Per la seconda settimana consecutiva a livello nazionale - commenta il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta – si rileva una lenta discesa del numero di nuovi casi e del loro incremento percentuale, anche se il dato risente di notevoli differenze regionali correlate al livello di restrizioni di 3 settimane fa”. In 9 Regioni, infatti, l'incremento percentuale dei nuovi casi è ancora in crescita, soprattutto in 4 Regioni che 3 settimane fa si trovavano in area bianca o gialla (Calabria, Liguria, Sardegna e Valle d'Aosta). Al contrario si rilevano riduzioni rilevanti in Regioni che 3 settimane fa erano in zona arancione o rossa.
“Sul versante ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe – entrambe le soglie di allerta di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid in area medica (oltre il 40%) e in terapia intensiva (oltre 30%) sono superate a livello nazionale, attestandosi rispettivamente al 44% e al 41%: 10 le regioni sopra soglia per l'area medica e 13 quelle per le terapie intensive». In particolare, l'occupazione di pazienti Covid in terapia intensiva supera il 40% in Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Molise, Lazio e il 50% in Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Emilia-Romagna, con valori superiori al 60% in Lombardia e nelle Marche.