FRANCESCA DELVECCHIO
Cronaca

Zona gialla: chi rischia tra Emilia Romagna, Marche e Veneto

Crescono casi settimanali e incidenza nelle tre regioni. Picco del 9% nelle terapie intensive marchigiane. L'incidenza veneta sfonda il tetto dei 50 casi. Sono 18 le regioni e province autonome italiane a rischio moderato. L'analisi dell'ultimo monitoraggio del Ministero della Salute

Indice Rt e ricoveri covid: il confronto tra le regioni

Bologna, 1 novembre 2021 - La curva pandemica del covid ha ripreso a rialzarsi. Pur non allarmando troppo, l'ultimo monitoraggio dei dati del Ministero della Salute registra una crescita dell'indice Rt nazionale, da 0,86 a 0,96, avvicinandosi così all'unità, ma anche dell'incidenza, da 29 a 41, quindi poco al di sotto della soglia dei 50 casi positivi ogni 100mila abitanti.

Delle 21 regioni e province autonome italiane, inoltre, ben 18 sono passate a un rischio moderato. Tra queste ci sono anche Emilia-Romagna, Marche e Veneto, in cui si è registrato anche un notevole innalzamento dei casi settimanali, rispetto alle settimane precedenti, così come dell'incidenza. Tutte le regioni però sono rimaste in zona bianca anche se spaventa l'effetto delle feste di Halloween che vedremo tra qualche giorno.

Indice Rt e ricoveri covid: il confronto tra le regioni
Indice Rt e ricoveri covid: il confronto tra le regioni

Ancora stabile l'occupazione ospedaliera a livello nazionale, anche se il Ministero avverte: "La trasmissibilità stimata sui casi con ricovero ospedaliero è in aumento e sopra la soglia epidemica". Secondo i dati Agenas, le terapie intensive in Italia sono al 4% come una settimana fa, salgono di un punto percentuale i reparti Covid non critici e vanno al 5%. Si registra un picco delle terapie intensive marchigiane che dal 5 sono salite al 9% dell'occupazione. E questo, per ora, è il dato più allarmante.

Entriamo nel dettaglio con tutti i dati Covid di Emilia-Romagna, Marche e Veneto, analizzando il monitoraggio numero 76, che prende in considerazione la settimana dal 18 al 24 ottobre.

Emilia Romagna

I casi settimanali in Emilia Romagna sono tornati a essere più di duemila (2.073 per la precisione), dopo i 1.414 della settimana precedente e i 1.502 della settimana ancora prima. Dalla fine di luglio e fino a inizio settembre, però, se ne registravano in media tre-quattromila a settimana, fino poi tornare a scendere da metà settembre a metà ottobre. Che ora i dati tornino a salire lo dice anche l'incidenza, che da 31.81 è salita a 46.63 in questo monitoraggio, fino a un picco di 51.5 nella settimana dal 22 al 28 ottobre. Va ricordato che l'incidenza oltre a 50 è uno dei tre parametri per il passaggio della regione in zona gialla. Gli altri due sono il tasso di occupaazione dei malati covid nelle terapie intensive oltre il 10% e nei reparti di area medica oltre il 15%.

Cresce anche l'indice Rt a 0,89, dallo 0,79 della settimana prima. È comunque oscillante: due settimane fa era a 0,88. Un andamento che si riflette anche sugli ospedali: le terapie intensive sono stabili al 3%, i reparti non critici fermi al 4%. Per questo la valutazione di impatto sugli ospedali rimane 'bassa'.

La valutazione di probabilità di diffusione dell'epidemia e la classificazione complessiva di rischio, però, non sono più basse come nelle ultime settimane, bensì 'moderate'. In generale la situazione è nei limiti, ma visto l'arrivo della stagione fredda, si dovrà continuare a osservare le regole di anti-Covid per evitare una recrudescenza.

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Marche

Il dato che più preoccupa nelle Marche è l'occupazione delle terapie intensive. Se al 23 ottobre era stabile al 5%, al 30 ottobre è salita al 9%. L'altro campanello d'allarme è dato dall'incidenza: da 19.85 è andata fino a 40.23, con un 43.7 nella settimana dal 22 al 28 ottobre. Anche i casi settimanali sono cresciuti molto: 604, contro i 298 nella settimana 11-17 ottobre.

Questo innalzamento dei parametri potrebbe essere dovuto all'indice Rt che era salito fino a 1,15. Ora, però, è sceso a 0,83. Di conseguenza potrebbe esserci un riassestamento della curva pandemica nel prossimo monitoraggio. I reparti Covid non critici sono stabili al 5%.

Le Marche sono sempre state caratterizzate da un andamento molto oscillante. Come per l'Emilia Romagna, la valutazione di probabilità di diffusione dell'epidemia e la classificazione complessiva di rischio sono passate da 'basse' a 'moderate'.. Visto il dato delle terapie intensive, rimane importante valutare la possibilità della vaccinazione.

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Veneto

Come per le altre due regioni, anche in Veneto l'epidemia cerca di rialzare la testa. L'incidenza qui sfonda il tetto dei 50 casi ogni 100mila abitanti: da 39.96 del monitoraggio scorso, ora è a 53.23, fino ad arrivare a 61.4 nella settimana dal 22 al 28 ottobre. Male anche i casi settimanali: sono stati 2.583, contro i 1.939 della settimana 11-17 ottobre e i 2mila di quella prima. 

Stabile l'Rt con 0,91 (era a 0,93 nel monitoraggio precedente), così come gli ospedali. Terapie intensive e reparti non critici rimangono occupati al 3%. Dunque è 'bassa' la valutazione di impatto sugli ospedali, ma 'moderate' le altre due valutazioni. 

Il balzo dell'incidenza potrà portare a un aumento dei casi settimanali, così come è stato anche nei mesi freddi dello scorso anno, vista la densa popolosità della regione.

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