FRANCESCA DELVECCHIO
Cronaca

Zona bianca: tra Emilia-Romagna, Marche e Veneto chi spera

Migliorano i dati del monitoraggio settimanale: scendono i casi settimanali e l'occupazione dei posti negli ospedali. L'incidenza si abbassa, Bonaccini e Zaia possono sperare in un ingresso nella zona con il minimo di restrizioni. Leggero rialzo dell'Rt, ma senza raggiungere l'1

Rt e incidenza: confronto tra Emilia Romagna, Marche e Veneto

Rt e incidenza: confronto tra Emilia Romagna, Marche e Veneto

Bologna, 16 maggio 2021 - "Questa settimana si assiste a un generale miglioramento dei parametri epidemiologici e il tasso di incidenza scende di poco al di sopra dei 100 casi di Covid-19 per 100mila abitanti", sorride Gianni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute. Da 127 della settimana scorsa, infatti, l'incidenza italiana è a 103, mentre l'indice Rt scende da 0.89 a 0.86. Dunque, tutta Italia è in zona gialla, tranne la Valle d'Aosta che rimane arancione.

Stabile la situazione anche per Emilia-Romagna, Marche e Veneto che rimangono in fascia gialla, anche se l'Rt sale di poco nelle prime due e cala del terzo. Le variazioni, a ogni modo, sono minime. L'indice Rt di Emilia-Romagna passa da 0.92 a 0.93, quello delle Marche da 0.94 a 0.95. Variazione più marcata per il Veneto, dove l'indice si abbassa da 0.95 a 0.88.

Rt e incidenza: confronto tra Emilia Romagna, Marche e Veneto
Rt e incidenza: confronto tra Emilia Romagna, Marche e Veneto

L'Rt, molto probabilmente, non sarà più così importante. Almeno non come lo abbiamo conosciuto finora. Il Governo sta pensando di rendere più importanti i parametri dell'incidenza, ovvero quanti casi settimanali positivi ci sono ogni 100mila abitanti, e dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti Covid non critici per decidere i colori delle regioni. Questa decisione potrebbe avere effetto già dal prossimo monitoraggio.

Analizziamo, intanto, l'ultimo monitoraggio sui dati Covid-19 del Ministero della Salute. È il numero 52 e si riferisce alla settimana dal 3 al 9 maggio. (Qui il monitoraggio precedente, il numero 51).

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Emilia Romagna

L'indice migliore del monitoraggio è l'incidenza che non è mai stata così bassa: 97.4. La scorsa settimana era a 120.53, quella prima a 137.03. Se si raggiunge la soglia di 50 su 100mila abitanti, si raggiunge anche la zona bianca.

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Sono in calo anche i casi settimanali di circa mille unità: 4.330, a fronte dei 5.358 della settimana dal 26 aprile al 2 maggio e i 6.117 dal 19 al 25 aprile. In continuo miglioramento anche l'occupazione ospedaliera che si allontana sempre più dalle soglie di criticità. Le terapie intensive, al 14 maggio, sono occupate al 21% (una settimana fa erano al 26%), i reparti non critici scendono al 17% dal 22% del 7 maggio. Una buona media rispetto anche alle percentuali nazionali, per cui entrambi i reparti sono al 21%. (Dati di Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali)

Come nel monitoraggio scorso, anche in questo tutte le valutazioni (di probabilità di diffusione del virus, di impatto sugli ospedali e la classificazione complessiva di rischio) sono 'basse'.

L'unico dato che sale, ma in maniera minima, è l'indice Rt: da 0.92 a 0.93. Però non sarà più questo valore a scegliere il colore della regione. Si attende dal governo il via libera all'Rt ospedaliero. Si dovranno aspettare i prossimi dati per capire se sarà possibile un cambio di colore. Cosa comunque improbabile, perché sia incidenza sia occupazione ospedaliera rimangono basse. I dati confermano giallo a tutti gli effetti per la regione. 

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Marche

Rispetto al monitoraggio precedente, in cui tutti i dati erano in discesa, in questo si notano delle risalite per l'incidenza e i casi settimanali, ma anche per l'Rt. La prima sale da 94.98 a 101.37. I casi settimanali, invece, sono saliti di cento unità: da 1.426 a 1.522. L'indice di contagiosità passa da 0.94 a 0.95

Sono aumenti sì, ma leggeri e, al pari dell'Emilia-Romagna, tutte le valutazioni (di probabilità di diffusione del virus, di impatto sugli ospedali e la classificazione complessiva di rischio) sono 'basse', abbandonando le diciture 'moderata' e 'alta' della settimana precedente. 

Questo è stato possibile soprattutto grazie all'occupazione degli ospedali, che finalmente raggiungono traguardi di salvataggio e si allontanano dalle soglie di criticità del 30 e 40%. Pur rimanendo di poco sopra la media italiana (ferma a 21%), le terapie intensive scendono dal 31 a 24%, i reparti Covid non critici da 29 a 23%.

Se non fosse vicina la revisione, da parte del Governo, dei parametri sanitari che decidono il cambio di colore per le regioni, l'Rt marchigiano vicino a 1 sarebbe un campanello d'allarme, perché indicherebbe un possibile passaggio alla zona arancione. È, invece, molto probabile che ciò non avverrà, perché tutti gli altri parametri sono in linea con la zona gialla. 

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Veneto

A differenza di Emilia-Romagna e Marche, l'indice Rt del Veneto si abbassa da 0.95 a 0.88. Così come scende anche l'incidenza, che è migliore persino di quella della regione emiliano-romagnola: 82.49, un passo più vicino dunque alla zona bianca. La settimana prima era a 104.4

La scalata continua anche con casi settimanali e occupazione ospedaliera. I primi sono stati 4.003, a fronte dei 5.066 (26 aprile - 2 maggio) e dei 6.318 (19 aprile - 25 aprile).

Il 7 maggio, terapie intensive e reparti non critici erano occupati al 13%. Scendono ora. Le prime all'11%, i secondi al 10%. Anche per questa regione, tutte le valutazioni sono 'basse'. Viene però segnalata un'allerta riguardo il numero di casi confermati di infezione nella regione, per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati. La percentuale del Veneto, in questo caso, è al 74.1%, quando lo standard dovrebbe essere del 100%. È quindi un indice al di sotto della soglia. 

Sempre in attesa delle nuove decisioni ufficiali del Governo, con questi dati di incidenza e posti letto negli ospedali, il Veneto si conferma in ogni caso per la zona gialla. 

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