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Zona arancione scuro Emilia Romagna, Bonaccini: "Scuole chiuse, dobbiamo combattere"

Il governatore: "Non abbiamo dati da zona rossa", ma si allarga l'area con le restrizioni rafforzate: anche la Romagna in arancione scuro da martedì

Emilia Romagna, la zona arancione si potrebbe allargare

Bologna, 27 febbraio 2021 – La zona arancione scuro si è allargata ancora in Emilia Romagna. Dopo i primi 14 comuni dell'Imolese, territori ravennati limitrofi compresi, e la Città Metropolitana di Bologna, ora anche la Romagna finisce un regime restrittivo vicino al lockdown. Chiusura delle scuole compresa.

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E' stato il presidente Stefano Bonaccini a prospettarlo durante 'Talk 24' su Teleromagna: "Oltre alla Città metropolitana di Bologna, altre province, comprese quelle romagnole, dovranno valutare - i sindaci in primo luogo assieme alle Asl che forniscono i dati - se valga la pena fare interventi cautelativi o andare avanti così come stiamo andando avanti".

Romagna arancione scuro

Coronavirus: il contagio avanza e iniziano oggi le due settimane in arancione scuro della provincia di Bologna (qui le regole), ma non è finita qui: il presidente Stefano Bonaccini ha pensato di estendere il provvedimento (che era già attivo nel territorio Imolese e in alcuni comuni confinanti del Ravennate) anche ad altre zone della regione. E' quello che succede alla Romagna, il cui territorio subisce ulteriori restrizioni da martedì.

"Ma non rischiamo la zona rossa"

"La Toscana - spiega Bonaccini come esempio - è stata quasi un mese in zona rossa, poi in zona arancione e infine gialla, un mese fa aveva i valori più bassi di tutta Italia, oggi non solo è arancione ma il presidente Giani ha disposto affinché due province siano interamente rosse".

Ad ogni modo, l'Emilia Romagna, almeno per la settimana prossima, non rischia la zona rossa. In fascia rossa, spiega Bonaccini, "come regione non entreremo neanche questa settimana che arriva perché i numeri sono quelli da zona arancione". Per quanto riguarda le restrizioni, Bonaccini ricorda che "le cose si fanno di concerto con le Asl e con gli esperti, noi non siamo né medici, né scienziati", anche con l'input dei sindaci, in base alla situazione nel loro territorio. Ora, ribadisce Bonaccini, "dobbiamo reggere e combattere perché il virus non lo si ferma con le mani".

“La terza ondata - prosegue - vede protagonista la cosiddetta 'variante inglese' che colpisce i più piccoli con una trasmissione molto più rapida. E più che per tutela loro, anche se negli ultimi giorni abbiamo visto ricoveri di bambini a Bologna, dobbiamo evitare che trasmettano il virus a casa”.

Inoltre, anche l'Ausl di Modena invoca un giro di vite. “Troppa leggerezza – dice il capo del dipartimento di Sanità pubblica, Davide Ferrari -, urgono restrizioni: c’è chi ha fatto party di Carnevale".

Zona arancione rafforzata: le regole in breve

Scuole chiuse, Dad da 3 anni in su

In classe solo i bambini iscritti ai servizi educativi e alle scuole dell'infanzia 0-3 anni, mentre tutti gli studenti delle scuole di ogni altro ordine e grado e le Università dovranno ricorrere alla Didattica a distanza. La didattica a distanza viene attivata per tutti gli alunni dai 3 anni in su, a meno che l'alunno non sia iscritto a un istituto che resta fuori dalla zona arancione scuro. Rimane sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza e la possibilità per gli studenti di frequentare le lezioni in presenza, ove previste, se la scuola ha sede in un comune non compreso tra quelli soggetti a restrizione: potranno ovviamente andare e tornare.

'Lavoro agile'

I datori di lavoro pubblici sono tenuti a limitare la presenza del personale per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza, anche in ragione della gestione dell'emergenza; il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in modalità agile. 

Spostamenti 

Ulteriormente ristretti gli spostamenti, sia all'interno del comune di residenza sia verso comuni limitrofi, escludendo le visite giornaliere di due persone a parenti e congiunti, fin qui possibili, e limitando le uscite dall'abitazione alle sole comprovate esigenze lavorative, alle situazioni di necessità (come acquisto di beni) o ai motivi di salute. Non si potrà uscire dal proprio comune, anche se di popolazione inferiore a 5.000 abitanti (come ora previsto e disciplinato per le zone rosse dall’articolo 2 del Decreto legge numero 15 del 23 febbraio scorso): resta la possibilità di recarsi in quelli limitrofi, ma solo per particolari necessità, come per esempio per l’acquisto di prodotti che nel proprio comune sono introvabili.

Visite ai parenti 

Non si possono effettuare visite a parenti e amici una volta al giorno, anche all’interno del proprio comune, o recarsi nelle seconde case, salvo situazioni di necessità.

Seconde case

Vietato lo spostamento verso le seconde case, che restano possibili - anche se fuori regione - solo per chi vive in una zona gialla o arancione. Nella zona arancione rafforzata o nella zona rossa stop a questa possibilità anche se la seconda casa si trova in zona gialla o arancione standard. Ogni spostamento fuori da casa andrà autocertificato. 

Bar e ristoranti

Nulla cambia rispetto alla 'zona arancione' tradizionale, per bar e ristoranti: tutto chiuso. Bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti, quindi, potranno sollevare la serranda ospitando al loro interno i clienti solo per il tempo necessario al ritiro dei prodotti d'asporto. Dalle 5 alle 18 nei normali bar e, fino alle 22, solo per le attività diverse dai bar non provvisti di cucina e dai commercianti al dettaglio di bevande. La consegna di cibo a domicilio per i ristoranti, invece, è libera da limiti di orario, anche fuori comune.

Sport

Sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resta consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

 

Musei e cultura

Restano chiusi musei e accademie, anche durante i giorni feriali e pure i cinema, i teatri e i centri ricreativi, mentre resta possibile, come nella canonica 'zona arancione', sfruttare gli spazi di teatri e cinema per trasmettere spettacoli in streaming.

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