Bologna, 9 maggio 2021 - La situazione epidemiologica del Paese è in miglioramento. L'ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità e Gianni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute, ha affermato che "possiamo raggiungere il controllo dell'epidemia", in quanto probabilmente "il Covid-19 diventerà come l'influenza, infettando la popolazione ma senza conseguenze eccessive. Molto dipenderà dall'andamento delle vaccinazioni".
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L'Italia, a partire da lunedì sarà quasi tutta gialla, ad eccezione di Sicilia, Sardegna e Valle D'Aosta, e nonostante l'Rt continui a salire tutti gli altri parametri sanitari scendono. Alla fine della prossima settimana, con il nuovo monitoraggio, verrà fatto il primo controllo da parte del Governo per capire se allentare il coprifuoco (forse dal 16 maggio), ma anche se rivedere l'Rt. L'indice di contagio si sta avvicinando a 1 per la maggior parte delle regioni (anche a livello nazionale è a 0.89) e questo comprometterebbe un eventuale spostamento del coprifuoco. In più, con l'Rt a 1 scatta l'arancione e la richiesta delle Regioni è anche quella di modificare i criteri di valutazione del rischio.
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Intanto, a livello nazionale l'incidenza è scesa a 127 (la settimana scorsa era a 146). L'occupazione delle terapie intensive è passata dal 28% al 25% e quella dei reparti non critici dal 29% al 26% (dati di Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).
Per Emilia-Romagna, Marche e Veneto il colore giallo è stato confermato ancora per una settimana, ma vista la crescita dell'Rt si dovranno monitorare con attenzione gli altri parametri. Di seguito l'analisi dettagliata, per le tre regioni, del monitoraggio numero 51 sui dati Covid del ministero della Salute, riguardante la settimana dal 26 aprile al 2 maggio. (Qui il monitoraggio precedente, il numero 50).
Emilia Romagna
L'Rt sale e si avvicina a 1. Nello specifico passa da 0.81 a 0.92.
La novità per la Regione sono le valutazioni (di probabilità di diffusione del virus, di impatto sugli ospedali e la classificazione complessiva di rischio): tutte basse. Merito sia della forte riduzione di occupazione degli ospedali, sia dell'incidenza. I primi hanno percentuali di occupazione sotto la soglia critica del 30%.
Le terapie intensive sono al 26% (28% la settimana scorsa) e i reparti non critici al 22% (erano al 29%). L'incidenza (numero di casi ogni 100mila abitanti), invece, scende ulteriormente: da 137 a 120. Leggermente più alta quella dal 30 aprile al 6 maggio: 126.
Sempre meno i casi settimanali: 5.358. Ben 10mila in meno rispetto a metà marzo. Dal 19 al 25 aprile se ne erano registrati 6.117, 6.630 nella settimana dal 12 al 18 aprile.
La situazione epidemiologica dell'Emilia Romagna è positiva. L'unico dubbio verge sull'Rt, che continua gradatamente a salire. Se raggiunge l'1, come probabile, potrebbe scattare l'arancione, nonostante tutti gli altri dati non siano allarmanti. Si dovranno aspettare le decisioni del Governo la prossima settimana. Se ci saranno modifiche riguardo i parametri, la Regione rimarrà gialla, altrimenti potrebbe scattare il cambio colore.
Marche
Le Marche hanno l'incidenza più bassa, addirittura sotto 100: 94. La settimana prima era a 117. Questo nonostante anche qui l'Rt sia in salita: da 0.81 a 0.94. Durante l'inverno, quando saliva l'Rt, la settimana dopo tornava a crescere anche l'incidenza. Ma è evidente l'inversione di tendenza, visto che sta accadendo esattamente il contrario.
E, insieme all'incidenza, ci sono anche meno casi settimanali: 1.426. Sono stati 1.781 dal 19 al 25 aprile e 1.893 dal 12 al 18 aprile. Il miglioramento degli ospedali, però, è ancora lento. Bene i reparti Covid non critici, la cui occupazione scende da 33% a 29%. Le terapie intensive rimangono invece ferme al 31%, di poco sopra la soglia di criticità del 30%. Per questo la valutazione di impatto sugli ospedali è passata da 'moderata' ad 'alta'. Rimane 'moderata' la classificazione complessiva di rischio e 'bassa' la probabilità di diffusione del virus.
Al pari dell'Emilia Romagna, se non verranno rivisti i parametri Covid, l'Rt vicino a 1 potrebbe causare il passaggio in zona arancione. Se così non fosse, tutti i dati sono da zona gialla.
Veneto
Il Veneto continua a essere virtuoso per la situazione degli ospedali. L'occupazione è la più bassa delle tre regioni, ma lo è in maniera costante almeno da tre mesi e mezzo. Così, sia terapie intensive che reparti Covid non critici scendono da 15% a 13%.
Questa volta, però l'Rt è il più alto: 0.95. In salita dallo 0.86 del monitoraggio precedente. Positiva l'incidenza che da 129 scende a 104 e dal 30 aprile al 6 maggio è ancora più bassa: 97.
Mentre le scorse due settimane i casi settimanali erano stati stabili, attorno 6.300, questa volta c'è un ulteriore calo: 5.066.
Tornano a essere 'basse' anche tutte le valutazioni dei parametri, che la settimana scorsa erano state classificate come 'moderate'.
Anche per il Veneto, dunque, stessa situazione di Emilia-Romagna e Marche. Tutti i parametri sono positivi e al ribasso, tranne l'Rt. Per scongiurare il passaggio in arancione, si dovranno attendere le decisioni del Governo la prossima settimana.