GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

Zecche: la guida utile per conoscerle, evitarle e toglierle

Passeggiate nei boschi e scampagnate, aumenta il rischio di incontrare questi insetti: cosa fare in caso di morso, le malattie trasmesse e come comportarsi con cani e gatti

Zecche, utilizzare una pinzetta per rimuoverle

Zecche, utilizzare una pinzetta per rimuoverle

Bologna, 27 aprile 2023 – Con l’arrivo della bella stagione, aumentano le scampagnate e le giornate all’aria aperta, e con esse il rischio di venire a contatto con un insetto molto fastidioso: la zecca. Scopriamone le caratteristiche, l’habitat, le patologie che può causare e le tecniche per evitarle e rimuoverle.

Zecche: cosa sono

Le zecche sono degli insetti appartenenti alla classe degli aracnidi, con cui condividono l’avere otto zampe. Vi sono numerosissime specie, anche se in Italia e in generale quella più diffusa è la cosiddetta zecca dei boschi, in latino Ixodes ricinus. Le zecche sono insetti ematofagi, ovvero che si nutrono di sangue. Possono parassitare sia l’uomo che mammiferi, uccelli e rettili.

Sono diffuse in tutte le zone temperate, dalle coste atlantiche europee fino agli Urali, dalla Scandinavia meridionale fino all'Africa occidentale.

Si trova in tutta Italia, con rare segnalazioni in Sardegna. La sua diffusione necessita di ospiti idonei e del microclima necessario per il mantenimento del bilancio idrico, quindi si trova in zone con sufficiente piovosità.

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Caratteristiche e come riconoscerle

Le zecche sono animali molto piccoli, e le femmine sono un po’ più grandi dei maschi. Una zecca femmina mediamente è grande tra i 4 e i 10 millimetri (anche se dopo essersi nutrite di sangue possono gonfiarsi anche molto di più). Descrivendole sommariamente, appaiono piatte con una testa piccola e un addome molto più largo della testa; l’addome è formato da un esoscheletro che è spesso, e dunque appare più scuro, nella parte vicina alla testa, e più sottile e flessibile nella parte posteriore, per consentire l'estensione dell'addome al fine di immagazzinare sangue. Le zecche non saltano, al contrario di quanto spesso si pensa. Per cui se ne vediamo una, non dobbiamo avere fretta di toglierla, ma possiamo agire con calma effettuando le migliori manovre di rimozione possibili.

Le zecche si muovono tra cespugli e erba, posizionandosi in attesa del passaggio di un possibile ospite, su cui si lasciano cadere al passaggio. A volte camminano anche per ore e ore in attesa di trovare un punto in cui pungere, altre volte mordono quasi subito.

Malattie date dalle zecche

Le zecche di per sé non sono pericolose e spesso non ci si accorge nemmeno del loro morso o di averle addosso anche per giorni. Però le zecche possono ospitare nelle ghiandole salivari un alto numero di protozoi e batteri che risultano nocivi per l'ospite, anche per l'uomo.

Nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Liguria, Emilia-Romagna è alto il rischio di contrarre la malattia di Lyme e la meningoencefalite in seguito a morsi di zecca, le due malattie più comuni date dalle zecche.

Per la meningoencefalite, che nella maggior parte dei casi, anche se gravi, non porta al decesso, non esiste una terapia specifica ma solo un vaccino.

La malattia di Lyme invece, dopo un’accurata diagnosi che si basa su sintomi specifici, può essere curata tramite un ciclo di antibiotici mirati. In ogni caso, occorre sempre consultare il proprio medico se si sospetta o si ha la certezza di essere stati morsi da una zecca e si avvertono sintomi insoliti o appare un eritema particolarmente esteso attorno alla zona del morso.

Zecche dove e quando

Le zecche sono attive in zone con precisi parametri di temperatura e umidità: in Europa sopra i 1200 metri e nei mesi con temperature particolarmente rigide il rischio di infestazioni da zecche è minimo.

Le zone maggiormente a rischio per la possibilità di punture di zecche sono gli ambienti boschivi e ricchi di cespugli, umidi ed ombreggiati, con vegetazione bassa e letti di foglie secche. Tipici anche il sottobosco ed i prati incolti, così come le zone di confine tra prato e bosco, soprattutto se con presenza di acqua. Anche i sentieri poco battuti, in cui è maggiore la possibilità di presenza di fauna selvatica, sono da considerare a rischio.

Tutto ciò, in particolare nelle regioni sopra elencate. È buona prassi coprirsi il più possibile quando si fanno escursioni in zone simili, meglio se con indumenti chiari che hanno il duplice beneficio di non attirare gli insetti e di vederli meglio per contrasto nel caso si posassero.

Altra utilissima pratica è quella di controllarsi tutto il corpo una volta tornati a casa, facendoci aiutare da qualcuno per la schiena.

Zecche: come toglierle

Se le troviamo addosso a noi ancora in movimento, è consigliabile rimuoverle con attenzione, ma non gettarle via a caso, bensì eliminarle schiacciandole tra due oggetti duri in modo da essere sicuri di averle uccise ed evitare che possano tornare su altre persone. Se la zecca ha già morso, dovremmo vederne la testa solo parzialmente o non vederla affatto, perché infilata nella nostra pelle. Si vedrà dunque solo l’addome (ancora vuoto o gonfio per il sangue immagazzinato) e le zampette.

Ma come toglierle dunque? Con la dovuta accortezza, si può tranquillamente procedere in autonomia o facendoci aiutare da un’altra persona, senza andare dal medico o al pronto soccorso. La zecca va afferrata saldamente, il più vicino possibile alla pelle, possibilmente con una pinzetta o strumento analogo. L'estrazione avviene effettuando una trazione costante e decisa, non brusca, finchè l’insetto non lascerà la morsa e si staccherà.

Gli studiosi non sono concordi circa una lieve rotazione da applicare mentre si tira, per cui nell’incertezza è meglio evitarla. Dopo l’estrazione, è bene disinfettare la zona e tenerla in osservazione per qualche settimana e recarsi dal medico in caso di sviluppo di eritemi particolarmente larghi e evidenti.

Zecche nei bambini

Non ci sono differenze particolari nel trattamento delle zecche nei più piccoli: sicuramente è ancor più utile adottare abbigliamento adeguato durante le passeggiate e unire eventualmente anche degli spray repellenti. Per il resto, l’estrazione è identica a quella effettuata su un adulto.

Zecche sul cane e sul gatto

La cosiddetta zecca del cane, il cui nome scientifico è Rhipicephalus sanguineus, parassita in realtà diversi animali, specie quelli dotati di pelo, sui quali si insedia attaccandovisi alla cute e svolgendo il suo ciclo vitale. Le zecche del cane possono essere pericolosi agenti di trasmissione di malattie infettive, ed è utile tenerle alla larga tramite l’utilizzo di prodotti specifici che vanno dai collari a soluzioni da applicare periodicamente sul manto del nostro animale domestico. Per la rimozione eventuale di zecche già attaccate al cane, è sempre consigliabile recarsi dal veterinario.