Caldo e zanzare: quale sapone scegliere per non farsi pungere

Dalla scelta strategica del profumo che gli insetti detestano agli studi sulle tecniche genetiche per fermare i vettori di malaria: la scienza viene in aiuto di chi ha il ‘sangue dolce’. Ecco perché agli insetti piacciono le alte temperature

Bologna, 17 luglio 2023 - L'invasione delle zanzare - complice il supercaldo di questo periodo che non finirà tanto presto - non accenna a diminuire. Ma la scienza può venire in aiuto a chi ha il 'sangue dolce' e d'estate viene perseguitato dai detestabili insetti che tanto amano le alte temperature.

Gli studi si moltiplicano: dalla scelta strategica di un sapone che le zanzare non sopportano alle tecniche genetiche per fermare gli insetti più pericolosi, quelli che diffondono gravi malattie.

Il caldo è ideale per le zanzare: tra i rimedi della scienza l'uso di certi saponi e la modifica del Dna degli insetti
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Contrastare l'invasione delle zanzare, quando queste diventano vettori di malattia, è una delle questioni di salute su cui hanno lavorato per anni diversi gruppi. In uno degli ultimi studi pubblicati, nel mirino sono finiti persino i profumi e sono state presentate le ultime strategie messe a punto, che chiamano in gioco anche il 'copincolla' del Dna.

Perché pungono proprio me? I saponi e i profumi attira-zanzare

Le teorie sul motivo per cui alcune persone sono calamite per le zanzare, mentre altre vengono risparmiate ed escono costantemente indenni dalle punture di questi insetti, abbondano. Un team di ricercatori della Virginia Tech ha deciso di esplorare il possibile impatto positivo o negativo dei saponi. I risultati del loro lavoro sono stati pubblicati sulla rivista 'iScience'. Gli autori rilevano che lavarsi con alcuni saponi può attirare le zanzare, mentre altri avevano un effetto repellente, ma questi effetti ovviamente variavano, a causa delle interazioni tra i saponi e il profilo olfattivo unico di ogni persona. "È straordinario che una persona già estremamente attraente per le zanzare, possa diventarlo ancora di più con un sapone, oppure diventare 'ripugnante' per gli stessi insetti con un altro sapone", ha spiegato l'autore senior, Clément Vinauger.

Il sapone al cocco, odiato dalle zanzare

Gli esperti nello studio fanno notare che le zanzare non si nutrono solo di sangue. La loro principale fonte di cibo è il nettare delle piante, quindi bagnarci con profumi di origine vegetale o che imitano le piante potrebbe potenzialmente confondere il loro processo decisionale. Nello studio i ricercatori hanno caratterizzato gli odori chimici emessi da quattro volontari umani, sia quando la loro pelle non era stata lavata, sia dopo il lavaggio con 4 marche di sapone. Successivamente, i ricercatori hanno confrontato l'attrattiva relativa di ciascun soggetto rispetto alle zanzare Aedes aegypti. Risultato: "Sceglierei un sapone al profumo di cocco se volessi ridurre l'attrazione delle zanzare", è il suggerimento di Vinauger. Ed effettivamente dallo studio risulta che, in termini di preferenze di fragranza, tre dei quattro saponi hanno aumentato l'attrattiva delle zanzare, mentre uno l'ha diminuita. Tutti i saponi avevano un profumo fruttato o floreale. Quello che diminuiva l'attrattiva era al profumo di cocco.

Perché il caldo piace tanto alle zanzare

Il caldo di questi giorni "è ideale per le zanzare, perfetto per loro", spiega Diego Fontaneto del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) di Verbania. Perché? Per diversi motivi. Il primo è che "molte di quelle che sono arrivate da aree tropicali in questi anni, adattandosi al nostro Paese, amano le alte temperature: sono di più come specie perché riescono a sopravvivere meglio con questo clima, e, in generale, anche i singoli insetti con il calore riescono a muoversi molto meglio". Inoltre con il caldo molto umido "le piccole raccolte d'acqua dove le larve si sviluppano - continua l'esperto - rimangono più a lungo. Nelle zone di caldo secco desertico l'acqua invece si asciuga. Inoltre, quando l'acqua è calda le larve crescono più in fretta. E se in primavera ci mettono 10 giorni a concludere il ciclo dall'uovo all'adulto che punge, adesso in 4 o 5 giorni fanno tutto". Finito il caldo però, non finiranno le zanzare: "A ottobre, quando le altre vanno via, circolerà quella coreana, che vola ai primi freddi. Sono 4 o cinque anni che abbiamo questa specie. E' arrivata da poco, ma è diffusa in tutto il Nord Italia. Può trasmettere alcune malattie, non proprio simpatiche, come l'encefalite giapponese. A ottobre però, in generale siamo meno in giro e siamo più coperti, quindi entriamo meno in contatto con questa zanzara".

Le zanzare pericolose

Ma la scienza ha messo in campo anche la tecnologia per studiare le zanzare e contrastare la loro capacità di trasportare patogeni. Un team dell'University of Central Florida ha ingegnerizzato tessuti con cellule umane che le zanzare amano mordere e di cui si nutrono. Il gruppo guidato da Bradley Jay Willenberg, con Mollie Jewett (entrambi Ucf) e Andrew Dickerson (University of Tennessee) ha allineato le cellule umane su biomateriali 3D per creare dei tessuti che sono stati poi infusi con sangue. La speranza è di utilizzare questa nuova piattaforma per studiare come gli agenti patogeni trasportati dalle zanzare infettano queste cellule e tessuti. Secondo i risultati della loro ricerca, pubblicati su 'Insects', il sistema appare promettente e pratico. I test hanno mostrato infatti che gli insetti pungevano prontamente il tessuto ingegnerizzato nutrendosi del sangue presente sui costrutti.

Dna contro la malaria

Fra le malattie trasportate dalle zanzare c'è la malaria che "rimane una delle malattie più mortali nel mondo", ricordano gli scienziati. La maggior parte dei decessi legati alla patologia, tra l'altro, si verificano nei bambini sotto i 5 anni. Anche negli Usa sono stati rilevati casi di malaria trasmessa dalle zanzare, e non succedeva da diversi anni. Fra le ultime frontiere della ricerca in questo campo ci sono armi che sfruttano il Dna. Un team di ricercatori dell'Università della California a San Diego, guidato dal laboratorio di Omar Akbari, ha progettato un nuovo modo per sopprimere geneticamente le popolazioni di Anopheles gambiae, le zanzare che diffondono la malaria in Africa. Nel mirino gli esemplari femmine, che pungono e diffondono la malattia. Nello studio pubblicato su 'Science Advances' (primo autore Andrea Smidler), gli esperti descrivono un sistema che riesce a interrompere un gene che controlla lo sviluppo sessuale nelle zanzare di questa specie. Gli scienziati sono riusciti così a modificare geneticamente 2 famiglie di zanzare. "Le abbiamo incrociate e nella prole si è ottenuta la soppressione di tutte le zanzare femmine", ha detto Smidler. La diffusione del parassita della malaria di cui sono portatrici, alla fine viene arrestata poiché le femmine vengono rimosse e la popolazione raggiunge un vicolo cieco riproduttivo.