Bologna, 17 luglio 2024 – Nella cornice di Galleria Cavour 1959, ha preso vita il Salotto di Patrizia Finucci Gallo con tema “Fashion Valley. Le imprese della moda in Emilia-Romagna”.
Un settore che in Emilia-Romagna conta 15.000 imprese e un totale di 65.000 addetti ai lavori, per la regione è inoltre al terzo posto per export. Tra gli ospiti anche l’Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla che si è espresso riguardo la casa di lingerie di lusso tutta bolognese La Perla: “Il caso di questa azienda dimostra come il settore della moda manchi di capitalizzazione. La Perla è stata presa di mira in modo criminale da un fondo estero e, tutte e tutti gli artigiani che vi lavoravano sono rimasti senza stipendio. È importante ricordare che non c’è marchio senza manifattura, per cui sì, sono importanti gli investimenti e la digitalizzazione, ma lo è altrettanto ‘l’intelligenza delle mani’. Stiamo dialogando con la nuova amministrazione straordinaria per rilanciare il marchio in tutta Italia e il mondo. È un settore che ha le sue fragilità, in primis quello di essere molto frammentato. Con l’istituzione dei bandi di filiera stiamo cercando di dare un’identità a tutto il campo”.
Passando poi al nodo della politica, nel campo delle elezioni regionali, per l’assessore Vincenzo Colla non ci sono dubbi: “Appoggio pienamente Michele De Pascale, con lui ho già lavorato e trovo che sia una persona estremamente intelligente e capace. Condivido l’idea di De Pascale in campo di welfare e sanità, per migliorare, oltre a tendere la mano verso i più deboli, è necessario aspirare ad essere grandi. Dobbiamo guardare le altre realtà europee come un modello da seguire e perché no, anche da imitare”.
E in fatto di strategia politica? Per l’assessore Colla non ci sono dubbi: “Avanti con il campo largo, Michele (De Pascale, ndr) e Io ci siamo confrontati di recente e abbiamo optato per non seguire il programma politico dettato dal PD, pensiamo sia meglio ragionare come una coalizione perché, tutte quelle che sono le minoranze, devono essere coinvolte. Solo quando conquisteremo tutte le frange del nostro elettorato saremo forti davvero”.