Venezia, 8 gennaio 2021 - Il Veneto passa in zona arancione. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia ministeriale, firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio e durerà fino a venerdì 15 gennaio, data in cui scadrà il decreto del governo. Entrato in vigore il nuovo decreto, verranno valutate eventuali proroghe. Oltre al Veneto passano in area arancione le regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia e Sicilia.
Veneto in zona arancione: regole e parametri
La condanna arriva nonostante lindice Rt sia nei militi: 0.96 nel valore minimo ma il rischio di peggioramento è alto visto che il tasso di incidenza a 14 giorni è di 927 su 100mila abitanti a fronte di una media nazionale di 313..
"Siamo a 166 casi per 100mila abitanti in 7 giorni come incidenza e c'è grande variabilità tra regioni, con il Veneto che mantiene incidenza elevata, ma tutte le regioni hanno incidenza superiore per poter passare da una fase di mitigazione ad una di controllo con il tracciamento individuale", ha spiegato il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.
Nel giro di poco tempo, è arrivato il commento da parte del governatore Luca Zaia: "Come ho sempre sostenuto, al pari anche di tutte le altre Regioni, la decisione della classificazione in aree deve essere competenza esclusiva dell'autorità scientifica, che per noi è l'Istituto Superiore di Sanità. Prendiamo atto di questa nuova classificazione, che viene in un momento non facile per il Veneto, così come per l'Italia, l'Europa e il mondo, messi a dura prova in queste ore". Zaia poi conclude: "Questo ulteriore sacrificio lo affronteremo nella speranza che si chiuda definitivamente questo triste capitolo della storia mondiale".
"C'è una parte tecnica e scientifica che fa queste valutazioni e noi ci atteniamo a queste valutazioni", aveva commentato a caldo l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, appena saputa la notizia, mentre era ancora in corso la conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. Il presidente Zaia aveva finito di parlare da poco.
Zaia: "L'importante è che si diano i ristori"
"Vi confermo la nostra posizione: non so se il Veneto si presenterà in zona gialla o arancione, ma penso che non si debba parlare di zona rossa perchè il salto altrimenti sarebbe importante", aveva detto in precedenza il presidente della Regione Veneto, durante il consueto appuntamento quotidiano. Ribadendo peraltro un concetto già espresso ieri ("Vedo improbabile la zona rossa per i dati che abbiamo"). "Oggi ci saranno le classificazioni delle Regioni da parte del ministero della Salute e qualsiasi sia la decisione sarà fondamentale che ci siano i ristori, bisogna aiutare chi fa sacrifici per la comunità. Le attività chiuse non hanno la colpa di aver diffuso il virus, ma stanno pagando il conto. Mi rimetto, dunque, a ciò che deciderà l'istituto nazionale di Sanità".
"D'altronde - continua il presidente della Regione Veneto - non esiste un board scientifico più autorevole dell'Istituto superiore della Sanità. Infatti l'istituto ha un dossier quotidiano e settimanale dei dati che provengono dalle regioni e quindi non ci sono persone più qualificate per stabilire il colore delle regioni. Il nostro tasso Rt è basso ed è più o meno intorno all'1, quindi non si parla di zona rossa, ma non so se decideranno per la zona gialla o arancione". Il ministero della Salute, peraltro, ha emesso il dato riguardante l'Rt delle regioni e quello del Veneto è 0.97. Come dice l'assessore Lanzarin "noi non calcoliamo il nostro Rt, la nostra fonte è l'istituto superiore di Santità". "Dobbiamo stare in guardia - aveva rincarato la dose Zaia -, in Veneto siamo a venti giorni di restrizioni e la situazione non sta calando verticosamente. Per di più, siamo stati convocati dal ministro Speranza giorni fa e ci ha detto che c'è il rischio imminente di una terza ondata. Siamo due settimane iln ritardo rispetto alle curve dei contagi europee. Ne usciremo solo se facciamo un lavoro di squadra".
Sui vaccini, inoltre, Zaia ha spiegato che "sono appena arrivate 49.950 nuove dosi e ne abbiamo già somministarte un quarto. Ora iniziamo ad accantonare i vaccini che ci serviranno per i richiami. Possiamo arrivare a 6mila-7mila vaccinazioni al giorno".
Oggi è ancora zona gialla rafforzata
La Regione Veneto era dunque in bilico tra zona arancione e zona rossa. Oggi però il Veneto sarà ancora in zona gialla rafforzata ma sabato e domenica scatterà la zona arancione, come per il resto d'Italia. Dal lunedì 11 si continuerà, dunque, con la zona arancione.
"Vedo improbabile la zona rossa per i dati che abbiamo", era la previsione di ieri del Presidente del Veneto, Luca Zaia, sulla prossima ricollocazione e il possibile 'declassamento' della regione nell'ambito delle fasce. "Non auspico nulla - dice - mi rimetto all'Istituto Superiore della Sanità".
Se una regione è in 'scenario 2' - dunque con un Rt da 1 a 1,25 - diventa arancione; se è in uno 'scenario 3' con Rt da 1,25 a 1,50 va invece in rosso. Misure che si applicano, dice l'ultimo decreto, ad una o più regioni "nel cui territorio si manifesta un’incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti".
Quanto al calcolo dell'Rt "il nostro gira attorno all'1%, di certo non è alto. Oggi prendiamo in cura tutti i pazienti", ha detto ieri Zaia. L'indice è quindi ben sotto l’1,25, valore indicato per le zone rosse.
Cosa succede in zona arancione
Le restrizioni per la zona arancione prevedono negozi aperti ma senza orario prolungato. Stessa cosa per i centri commerciali che però avranno l’obbligo di rimanere chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Esclusi dalla chiusura farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, supermercati, tabaccherie ed edicole. Bar e ristoranti potranno rimanere aperti esclusivamente per la vendita da asporto e per la consegna a domicilio. Chiusi musei e mostre, sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot-machine anche nei bar e nelle tabaccherie. Rimangono chiuse le piscine, le palestre, i teatri ed i cinema, mentre restano aperti i centri sportivi. Prolungato il coprifuoco dalle 22 alle 5 insieme all’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso.
Bollettino Covid in Veneto: i dati dell'8 gennaio
Crescono i contagiati dal coronavirus in Veneto: oggi sono in totale 280719 (+3388 nelle ultime 24 ore). Tornano a calare gli attualmente positivi, che scendono a quota 90951 (-1225). Aumenta il numero di deceduti, che oggi sono 7263 (+106 nelle ultime 24 ore). Crescono i guariti: 182505 (+4507).
a.c.