Ancona, 13 novembre 2020 - Venti milioni di euro di materiale in transito, che vale più dell’oro. Mascherine, gel, camici, tamponi, c’è tutto l’occorrente per fronteggiare il Coronavirus. Più che un capannone un vero bunker, al pari del cavueau di una banca. Il Carlino è entrato nella struttura della Protezione Civile, il centro assistenziale di pronto intervento, a Passo Varano, diventata da marzo scorso una cassaforte preziosa in questi tempi di pandemia e di emergenza sanitaria. Quattro mila metri quadrati di edificio che otto mesi fa era partito distribuendo mezzo milione di mascherine chirurgiche e adesso è arrivato a stoccarne, pronte alla partenza, tre milioni. Un punto di riferimento regionale che raccoglie le scorte per i dispositivi di protezione individuale utili al sistema sanitario e civile.
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"Il materiale più limitato, per la richiesta che c’è, adesso sono i guanti – spiega Massimo Di Muzio, delegato Gores per i dpi, che da febbraio scorso segue le scorte e la logistica nel capannone – ne abbiamo solo 100mila, considerando la coppia di mani. Questo a causa dell’incendio che si è verificato alla ex Tubimar del porto di Ancona (la notte del 15 settembre, ndr), dove un’azienda pesarese aveva stoccato gran parte dei guanti da approvvigionarci che per le fiamme si sono sciolti".
Con il passare dei mesi e l’invio continuo del materiale da parte del commissario Domenico Arcuri, il "bunker" di Passo Varano è diventato insufficiente ad immagazzinare tutti i dpi tanto che il Gores ha chiesto aiuto ai magazzini della Guardia di finanza, nella sede alla Baraccola, e a quelli della Marina militare (in un loro deposito), che ospitano le scorte intangibili (quelle che mano a mano vanno a rifornire il capannone della Protezione Civile che è invece un magazzino dinamico), e diventati custodi di un tesoretto che vale 20milioni di euro. "Così evitiamo anche altri tentativi di furto – spiega Di Muzio – con in quali abbiamo dovuto fare i conti già a marzo. Questo materiale è prezioso più dell’oro attualmente ed è vigilato 24 ore al giorno". Alla Marina sono state date in custodia 2 milioni di mascherine ffp2 e 517mila visiere. Alla guardia di finanza 5 milioni di mascherine chirurgiche. In sede a Passo Varano, come materiale subito disponibile per le richieste (per la pronta consegna), ci sono 3 milioni di mascherine chirurgiche, 2 milioni di mascherine ffp2 e 1 milioni di ffp3 (solo ad uso ospedaliero). "Dal 1 marzo ad oggi – osserva Di Muzio – il capannone della Protezione civile ha effettuato 800 partenze di materiale, i dpi, verso ospedali, rsa, uffici pubblici. Pari a 133 invii al mese destinati a tutta la regione. E’ un continuo, arrivano i camion anche di notte".
I camici stipati sono 250mila, per il gel idroalcolico c’è una disponibilità di 14mila litri, per i tamponi 200mila sono in pronta consegna. "Materiale che arriva quasi tutto dalla Cina – spiega Di Muzio – vagliato dal comitato tecnico scientifico". Al «bunker " della Protezione Civile ci si sta organizzando anche per accogliere i primi vaccini anti Covid-19, quelli in produzione dalla casa farmaceutica americana.
"Abbiamo due celle frigo container mobili che sono sempre della Protezione Civile – dice Di Muzio – dove potremmo stoccare le dosi ma ancora non sappiamo se la temperatura che raggiungono sia compatibile con quella che vuole il vaccino per conservarsi. Le nostre arrivano a meno 40 gradi ma ho letto che questo vaccino richiede temperature di conservazione a meno 80 gradi. Sono in contatto con colleghi americani per gli aggiornamenti che riguardano anche il confezionamento di questo vaccino, stiamo cercando di capire se arriverà già in fiale o in siringa pronto all’uso".