Bologna, 10 dicembre 2020 – Sanità pubblica e privato accreditato cammineranno insieme anche per la prevenzione dal Coronavirus. "Nei prossimi mesi utilizzeremo la rete del privato accreditato per la vaccinazione anti-Covid", anticipa Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute alla presentazione del bilancio sociale Aiop, l'associazione dell'ospedalità privata. I risultati sono stati elencati da Maria Cristina Perrelli Branca, project manager di Nomisma, mentre Bruno Biagi, presidente regionale Aiop, ha ricordato l'impatto del privato nel sistema sanitario non solo per l'emergenza Covid, ma anche per l'abbattimento delle liste d'attesa.
Il focus Gimbe, contagi e ricoveri in Emilia Romagna e Marche
Donini ha proseguito spiegando che tra pochi giorni sarà "operativo l'accordo con la sanità privata per eseguire i tamponi rapidi che le imprese dovessero richiedere, in modo da aumentare, nella fase più critica che avremo dalle prossime settimane fino a gennaio, anche la potenzialità di indagine tempestiva per il diffondersi dell'epidemia". L'accordo è stato siglato con Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Anisap (la Federazione Nazionale delle Associazioni Regionali o Interregionali delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private), per il versante ambulatoriale.
L'assessore, però, non ha nascosto che "ci sono anche zone d'ombra da affrontare, la più urgente è la comune assunzione di responsabilità per non sguarnire dal punto di vista della dotazione organica, in particolare gli infermieri, le strutture della sanità privata accreditata". Insomma, bisogna evitare che il sistema pubblico e gli ospedali privati si facciano concorrenza 'rubandosi' i professionisti e finendo per "sguarnire importanti settori". Come procedere allora? "Dobbiamo cimentarci in tavoli di lavoro, già in corso, attraverso cui si può trovare una soluzione a questo problema".
Paolo Bordon, direttore generale dell'Ausl, ha ricordato che attualmente nella rete ospedaliera metropolitana sono ricoverate per il Covid "700 persone, di cui oltre 300 nel privato, mentre 5.500 pazienti sono gestiti a domicilio".
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