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Vaccini covid, Bonaccini: "Vanno prodotti in Italia"

Il presidente della Conferenza delle Regioni chiede che lo Stato si assuma un ruolo di guida forte. "Autorizzare altri sieri, serve certezza sulle forniure in arrivo"

Stefano Bonaccini chiede allo Stato un cambio di passo sui vaccini

Bologna, 5 marzo 2021 - Vaccini: lo Stato batta un colpo e giochi un ruolo determinante del cambio di passo. Nel giorno del nuovo cambio dei colori delle regioni, le Regioni chiedono un'accellerazione netta sui vaccini, almeno quanto quella dei nuovi contagi i cui numeri schizzano verso un picco che ancora non si vede.

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I governatori, Stefano Bonaccini in testa, sono alle prese con la terza ondata - spinta dalla variante inglese - che sta travolgendo (ancora una volta) gli ospedali e i sanitari. Per questo, i presidenti delle Regioni hanno incontrato i ministri per gli Affari regionali e le Autonomie, Maria Stella Gelmini, e della Salute, Roberto Speranza, e con il Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio ed il Commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo chiedendo, in sitesi, due punti cardine: più dosi e più chiarezza sulle forniture in arrivo. Con un pressing preciso: autorizzare in fretta altri vaccini e prederne la produzione in Italia.

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"Ringraziamo il Governo per aver confermato l'impegno a una decisa accelerazione del piano vaccinale. Permane l'esigenza di una maggiore certezza sulle forniture, così come ribadiamo l'invito all'esecutivo affinché siano percorse tutte le strade per autorizzare nuovi vaccini da affiancare a quelli già utilizzati e alla possibilità della produzione di quelli esistenti anche da parte della filiera farmaceutica italiana. L'obiettivo comune è di raggiungere entro l'estate una quota di diversi milioni di cittadini vaccinati": è l'appello di Bonaccini.

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"L'Italia è nel mezzo della terza ondata e mentre proseguiamo con le restrizioni necessarie a garantire la tenuta del sistema sanitario, va profuso ogni sforzo possibile per potenziare la campagna vaccinale. Le Regioni sono pronte a fare la loro parte, non c'è tempo da perdere. Occorre un punto di chiarezza da parte degli esperti - aggiunge il presidente della Conferenza Stato-Regioni - sulla fase che stiamo vivendo in questi giorni a partire dall'impatto che le varianti stanno avendo sulla diffusione del contagio e una decisa accelerazione del piano vaccinale".

E qui si arriva al secondo, fondamentale, punto: "Resta poi l'esigenza per le Regioni di una maggiore certezza sulle forniture che arriveranno nelle prossime settimane, collegata alle modalità di utilizzo, sgombrando il campo dagli equivoci come quello di una presunta inutilizzazione di quote di vaccini tenute da parte esclusivamente per la necessità della seconda dose".

Infine, i presidenti chiedono allo Stato una chiara lista di priorità nelle categorie da immunizzare. "Occorre creare condizioni di semplificazione e di estrema chiarezza sulle categorie da vaccinare, anche in relazione alle modalità che caratterizzano la somministrazione dei diversi vaccini, dal range anagrafico per la somministrazione di alcuni ai tempi differenti fra prima e seconda dose per altri. Quali siano dunque le fasce di popolazione o le categorie che vanno vaccinate prioritariamente - conclude Bonaccini - è compito specifico e urgente dello Stato".