Ancona, 6 marzo 2021 - Regione e medici di base hanno trovato finalmente l’accordo: dal 15 marzo faranno le vaccinazioni anche i medici di famiglia. Ci sono voluti mesi di incontri e scontri tra le parti, ma alla fine le linee guida per il protocollo operativo sono state stilate. I 13 punti sono stati avallati nell’incontro alla presenza dei vertici della sanità regionale. "Abbiamo appena approvato in Giunta l’accordo con i medici di medicina generale – annuncia il presidente Francesco Acquaroli – per procedere con la somministrazione dei vaccini anti-Covid della popolazione, a domicilio e negli studi medici. Abbiamo anche aperto un tavolo con le categorie economiche e produttive e la Camera di Commercio per definire un protocollo per la somministrazione dei vaccini anche nei luoghi di lavoro, nel massimo rispetto delle disposizioni sanitarie".
Il bollettino Covid: dati e contagi nelle Marche
Il governatore ricorda che nelle Marche "oltre alla vaccinazione per il comparto degli operatori socio-sanitari, gli ospiti delle Rsa e gli over 80, sono iniziate le somministrazioni anche per il personale scolastico e delle università, le forze dell’ordine e il settore della sicurezza, e la categoria dei pazienti più fragili, con patologie, in carico al servizio sanitario regionale. È importante – sottolinea – ricordare che l’andamento del piano vaccinale dipende soprattutto dalla disponibilità di dosi che viene inviata alle Regioni dallo Stato centrale". I dottori di base riceveranno 6 dosi di vaccino a settimana, a seconda della disponibilità, che potranno essere inoculate in linea con le campagne attivate. Ovvero nei confronti di anziani over 80, in particolare quelli non autosufficienti costretti in casa. Ogni medico di famiglia percepirà 6,16 euro a somministrazione, quindi 12,32 euro totali, a cui si dovranno aggiungere 6 euro per le prestazioni effettuate a domicilio per chi non ha la possibilità di spostarsi da casa.
Ordinanza, zona rossa Ancona e Macerata /PDF
«Secondo il Piano nazionale alla fine del mese di marzo le dosi che verranno consegnate nelle Marche copriranno circa 100.000 persone". L’assessore Filippo Saltamartini replica alle critiche sul programma vaccinale. "Su 156.920 dosi di vaccino consegnate ne sono state somministrate 120.526, in pratica il 76,8% contro una media nazionale del 75,6%. La Regione Marche è la sesta in Italia nella classifica delle somministrazioni- spiega –. E l’accordo raggiunto con i medici di famiglia garantirà una capacità di impiego potenziale di 1.200 professionisti con il compito di vaccinare prima le persone fragili e tutta la restante popolazione. Ma con il limite delle poche munizioni. Il sistema duale punti di vaccinazione e territorio con i medici di famiglia potrebbe vaccinare fino a 10.000 persone al giorno ma come detto le dosi di Pfizer-Moderna sono solo 100.000 per marzo". Per quanto riguarda le somministrazioni del vaccino AstraZeneca le Marche, il primo marzo, erano penultime in Italia: "Per AstraZeneca, destinato ai servizi pubblici fondamentali, il rifornimento di marzo di circa 100.000 vaccini – dice Saltamartini – consentirà, invece, di allargare la copertura per molte categorie. Dopo insegnanti, forze di sicurezza sarà somministrato anche dai medici di famiglia". Nella serata di ieri è però scattato l’allarme sul mancato arrivo del vaccino Pfizer. "Dovevano arrivare 18mila dosi e non sono arrivate – dice un preoccupato Saltamartini –. Abbiamo le riserve ma non così tante da non incidere sul nostro piano vaccinale". In realtà le 18 mila dosi del Pfizer arriveranno l’8 marzo ma questo fraintendimento creerà qualche problema in più.
Nel frattempo le Marche vedranno oggi l’entrata in vigore dell’ordinanza di Acquaroli con le due zone rosse di Ancona e Macerata e le tre zone arancioni di Pesaro-Urbino, Fermo e Ascoli Piceno. Ma non è finita qui. Rischia il passaggio alla zona di allarme vestita di rosso anche Pesaro e Urbino. Se ne discuterà quest’oggi nella sede della Regione. Infine si va verso un giro di vite sui controlli per il rispetto delle restrizioni imposte dall’ordinanza regionale.