Bologna, 28 marzo 2021 – La produzione dei vaccini anti-Covid in Italia “deve essere l’obiettivo del Paese per non andare a traino delle multinazionali". Così il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza Stato-Regioni, ospite a Mezz'ora in più su Rai3, nei giorni in cui al vaglio del Governo c’è l’ipotesi di utilizzare lo stabilimento Bio-On di Castel San Pietro Terme, nel Bolognese. “Il virus continuerà a circolare e diventerà una semplice influenza, per questo anche in futuro avremo bisogno di vaccinare – avverte Bonaccini –. Ecco perché è importante vincere la sfida della produzione nazionale. Farà la differenza nei prossimi anni”.
Bollettino Covid Italia ed Emilia Romagna: i dati del 28 marzo - Vaccino italiano, servono volontari: come e dove candidarsi Poi un aggiornamento delle dosi di vaccino inviate in Italia dalle case farmaceutiche straniere. “Ho sentito il generale Figliuolo questa mattina – ricostruisce il presidente della Regione Emilia-Romagna ospite di Lucia Annunziata –. Sono in arrivo oltre un milione di dosi Pfizer entro il 3 aprile, mezzo milione di Moderna e 1,3 milioni di Astrazeneca. Sono mancate le dosi vaccinali in questa fase, non l’organizzazione”.
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Incontro Draghi-Bonaccini: quando
"Ho chiesto un incontro con Mario Draghi - dice Bonaccini -, Domani ci sarà un incontro e ci occuperemo di piano vaccinale con il generale Figliuolo, il ministro Gelmini e il commissario Curcio, nei giorni successivi ci sarà l'incontro con Franco per il Mef e il Recovery Plan e un incontro con Draghi la prossima settimana. Non dobbiamo trasformare la pandemia da Covid in pandemia economica. Su questo ci giudicheranno gli italiani. Domani diremo che c'è bisogno di stringere i bulloni.
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"A breve apriremo le agende per le fasce 70-74 anni", è l'annuncio di Bonaccini sulla campagna di vaccinazione dell'Emilia-Romagna. "Non manca l'organizzazione mancano le dosi", ha ribadito intervenendo a Mezz'ora in più su Rai3.
E rispetto al piano vaccinale, ha detto che "è evidente che si deve vaccinare prima chi ha più fragilità e rischia più la vita" e ha ricordato che al momento in regione "noi abbiamo deciso che prima termineremo gli 80enni, poi riprenderemo con i professori universitari".
La campagna vaccinale regionale finora riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 80 in su. Proseguono prenotazioni e vaccinazioni anche per il personale scolastico e universitario e le forze dell’ordine.
Riprese anche le prenotazioni e le somministrazioni vaccinali per le persone dai 75 ai 79 anni, dopo il via libera dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) sul vaccino AstraZeneca e l’autorizzazione di Aifa.