LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Uccide la moglie a Rimini e si toglie la vita: il movente nei cellulari della coppia?

Al setaccio la vita dei coniugi. A carico dell’uomo non risultano segnalazioni per minacce o violenze Il figlio sedicenne e i conoscenti: "Nessun litigio particolare"

Rimini, 21 giugno 2023 – Un delitto ancora senza movente. Non sarà facile per gli inquirenti comprendere cosa sia scattato nella mente di Gioacchino Leonardi, per tutti Gino, 49 anni, spingendolo ad impugnare la pistola regolarmente detenuta per uso sportivo e a sparare due colpi alla schiena della moglie di origine moldava, Svetlana Ghenciu, 48 anni, prima di rivolgere l’arma contro se stesso e togliersi la vita. Gli investigatori della squadra mobile di Rimini, diretta dal vice questore aggiunto Dario Virgili, stanno scavando nella vita della coppia che abitava in un appartamento al terzo piano di un condominio di via Gambalunga, anche se al momento non sembrano emergere elementi che potessero far presagire la tragedia.

Sul conto di Leonardi non risultano segnalazioni o denunce per maltrattamenti o episodi di violenza. Le persone interrogate – tra le quali il figlio sedicenne di Gioacchino e Svetlana, il primo a dare l’allarme lunedì attorno alle 17 rientrando a casa dopo due giorni di assenza e trovando la porta chiusa dall’interno – hanno dipinto l’immagine di una coppia come tante, senza particolari screzi.

Una convivenza normale, la loro, che – stando alle testimonianze dei vicini di casa – procedeva tra alti e bassi, senza però particolari dissapori, litigi particolarmente feroci o scenate di gelosia. Non vi sono dunque indizi che possano far luce sul movente. Se le ragioni del gesto almeno per ora restano incomprensibili, la dinamica non dovrebbe invece lasciare spazio ai dubbi.

Svetlana era distesa prona nel letto, con la faccia appoggiata al cuscino, posizione che da qualche tempo era costretta a tenere a causa di una ferita alla schiena dovuta ad un recente intervento all’ernia. Gioacchino si sarebbe avvicinato, in un momento in cui la moglie stava forse riposando o dormendo. Avrebbe quindi aperto il fuoco due volte, prima di togliersi la vita, cadendo quindi riverso sulla donna, la pistola ancora in mano.

In sala da pranzo, la tavola era stata apparecchiata per una persona. Qualche risposta in più potrà arrivare forse dall’analisi dei cellulari di marito e moglie, entrambi posti sotto sequestro. Si attende anche l’esito dell’autopsia sui due cadaveri, che è stata disposta dal magistrato di turno, il sostituto procuratore Annadomenica Gallucci.

Svetlana lavorava da tempo come dipendente del panificio Fellini in corso d’Augusto: "Era lei a portare i soldi", come riferito da qualcuno. Gioacchino invece lavorava saltuariamente come vigilantes in spiaggia. "Hai lasciato un immenso vuoto in noi fratelli, nella mamma e nel papà, ma il vuoto più grande l’hai lasciato in tuo figlio. Riposa in pace, ti ricorderò per sempre". Queste le parole del fratello David.