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Tuffi in mare sicuri: le regole

Ecco le misure efficaci per buttarsi in acqua senza patemi ed evitando traumi che potrebbero essere molto pericolosi

Come tuffarsi in sicurezza: ecco le regole

Rimini, 7 agosto 2023 – D’estate impazza la gioia per le vacanze in spiaggia e per i tuffi in mare. Ma come insegna la vicenda di Riccione, dove un ragazzo che si è tuffato in acqua, durante una festa, ha sbattuto la testa e ora rischia la paralisi, bisogna dunque utilizzare molta prudenza quando ci si butta in acqua e seguire tutte le misure più efficaci per rendere sicuro un tuffo. Tra le “10 regole d’oro per un bagno sicuro”, redatte dalla società nazionale di Salvamento, c’è anche quella per tuffarsi in sicurezza.  

La regola 5 del decalogo, infatti, insegna: “Evita di tuffarti quando non conosci il fondale, perché può rivelarsi molto pericoloso. Non tuffarti di testa se non lo conosci. Se sei un buon nuotatore e il mare è calmo, puoi tuffarti su uno specchio d’acqua che abbia un fondale almeno due volte superiore all’altezza da dove ti tuffi”.

“I tuffi – prosegue il memoriale -sono responsabili di moltissimi traumi: sono spesso coinvolte le braccia, le gambe. I traumi da tuffo di testa possono comportare gravissime lesioni a carico della colonna vertebrale. Le lesioni possono manifestarsi con sintomi che vanno dalla paralisi momentanea, alla paralisi permanente. Esplora il fondale: una preliminare esplorazione del fondale, entrando in acqua con gradualità, è fondamentale. Valuta la presenza di scogli affioranti, secche e massi sparsi sui fondali. Se l’acqua è torbida, rimanda l’esplorazione”. 

“Assicurati sempre che non vi siano bagnanti – conclude la regola -, potresti scontrarti provocando lesioni ad entrambi. Non tuffarti se il mare è mosso: il riflusso dell’onda determina una significativa diminuzione della profondità del fondale, favorendo il tuo impatto con il fondo. Inoltre le onde possono provocarti traumi facendoti urtare contro vicine scogliere. Ricordati di maree e mareggiate, il livello del mare, anche se calmo, oscilla di vari centimetri e le mareggiate possono variare le posizioni delle secche: il mare non è mai familiare”.