Coronavirus, test sierologici (Cusa)
Bologna, 12 maggio 2020 - La Regione Emilia Romagna punta ad aumentare "la sua potenza di fuoco" - parole dello stesso assessore alla Sanità Raffaele Donini - per quanto riguarda i test sierologici, ovvero gli esami per rilevare gli anticorpi da coronavirus. "Entro fine giugno copriremo il 10% della popolazione emiliano-romagnola", aggiunge. E l'obiettivo è presto detto: "Comprendere come il virus si è mosso sul territorio".
L'indagine epidemiologica affidata ai test sierologici ha appena completato il primo giro di 87mila esami già fatti a personale medico e categorie a rischio. Da questa settimana - oltre alle forze dell'ordine - si passa alle popolazioni delle aree più colpite, a iniziare dalla provincia di Piacenza, e a seguire Rimini e il comune di Medicina.
Complessivamente saranno eseguiti, tra personale sociosanitario, categorie a rischio e popolazione, oltre 250.000 test sierologici.
Ma se l'esame per rilevare gli anticorpi da coronavirus risulta positivo qual è la prassi? Viene fatto il tampone per rilevare la positività al virus: al momento, 10mila al giorno, ma si pensa di arrivare a 15-20mila entro l'estate. "Ad oggi - ha detto Donini - l'Emilia-Romagna ha realizzato 231.637 tamponi e puntiamo ad arrivare a fine giugno ad aver testato 500mila persone".
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Test sierologici, dove farli in Emilia Romagna (elenco aggiornato al 20 maggio)
Numeri in aumento, come anche quelli dei laboratori ritenuti idonei dalla Regione per i test sui privati. "Abbiamo validato 40 laboratori privati (nell'elenco qui sotto, ndr) - conferma Donini - tutte le richieste ricevute sono state prese in esame, scartate una quindicina che potranno ricandidarsi. Abbiamo calcolato che potranno lavorare al ritmo di 2-4mila test al giorno".
La lista è costantemente aggiornata a questo indirizzo http://salute.regione.emilia-romagna.it/tutto-sul-coronavirus/test-sierologici/faq
Test sierologici, quanto costano in Emilia Romagna
Fissato anche Il prezzo di riferimento: 25 per il test rapido e 50 per l'esame ematico approfondito. Su questo la Regione si impegna ad assicurare un monitoraggio costante per individuare, e denunciare, eventuali episodi e andamenti speculativi.
Test sierologici, serve la prescrizione del medico per i privati
Nel piano della Regione, è stato confermato il no al fai da te per i privati cittadini, che potranno sottoporsi al test sierologico solo con prescrizione medica e a pagamento; a carico del sistema sanitario rimane invece il costo dell’eventuale tampone di verifica di positività.
Solo il medico di fiducia, infatti, può valutare l’appropriatezza dell’esame - che deve essere richiesto dal paziente senza presentarsi in ambulatorio, ma telefonicamente - e quindi decidere l’effettiva necessità di effettuare il test ed il momento opportuno. In questo caso il cittadino entrerà in un percorso strettamente regolato e controllato dal sistema sanitario pubblico, a tutela e garanzia della sicurezza come è stato sin da inizio emergenza.
E se il test sarà positivo, scatterà da subito l’isolamento precauzionale, in attesa dell’effettuazione del tampone oro-faringeo di verifica, a cura del Servizio sanitario regionale.