REDAZIONE CRONACA

Test sierologici Romagna, ogni due settimane nelle aziende

Protocollo firmato tra Confindustria Romagna e assessorato regionale alla Sanità

Raffaele Donini

Rimini, 7 maggio 2020 - Test sierologici a tappeto, ogni due settimane, nelle aziende della Romagna, a partire da Rimini, territorio dove il virus si è diffuso più che in altre province. Ma anche la raccolta della storia clinica degli ultimi due mesi, di ogni lavoratore per identificare chi ha un'anamnesi compatibile con pregressa diagnosi di infezione da Covid-19, passaggio che aiuta per una migliore interpretazione del test sierologico.

E' quanto prevede il protocollo tra Confidustria Romagna e assessorato regionale alla Sanità, redatto da Pierluigi Viale, direttore dell'Unità Operativa di Malattie infettive del Sant'Orsola, che vede gia' "numerose richieste di l'adesione" dalle imprese, fa sapere il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli. Le prime aziende sono partite in via sperimentale nel riminese "e altre se ne aggiungeranno in tutta la Romagna, per coniugare l'urgenza di riprendere l'attività con la priorita' assoluta della sicurezza delle persone", aggiunge. Perchè testare le modalità di prevenzione dell'infezione oltre la fase di epidemia "è un'opportunita' importante per prepararci alla prevedibile lunga convivenza con una condizione di endemia".

Il documento si intitola, non a caso, "Per una ripresa sostenibile delle attività lavorative nell'area romagnola e per l'assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, reca linee guida "molto utili in questa fase di ripresa delle attività produttive, in cui le aziende sono chiamate al massimo rigore e al massimo sforzo per garantire una priorita' assoluta: la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori e delle lavoratrici". 

Non solo, ma per Donini "consente alle imprese di farsi trovare pronte in questa fase molto delicata, a maggior ragione in un'area che è stata particolarmente colpita dall'epidemia". A fare le analisi sara' il Laboratorio unico dell'Ausl Romagna, il test sierologico sara' ripetuto dopo due settimane per avere una fotografia della penetrazione del virus in questa fetta di societa' e negli ambienti di lavoro e fara' da base per le successive misure di controllo. Non manchera' un sistema di "corsie preferenziali" per la valutazione medica di lavoratori che dovessero presentate febbre o altri sintomi potenzialmente compatibili col Covid-19.

"La valutazione pilota nell'area riminese, dove l'incidenza di infezione è stata massimale, è condotta su aziende della stessa macro area ma impegnate su filiere produttive differenti, per valutare se ci siano livelli di penetrazione virale diversi in rapporto al settore di attivita'", spiega Viale. Un'altra valutazione partirà sulle filiere analoghe del ravennate, dove la penetrazione virale e' stata inferiore, aggiunge. Se si verificasse un livello di penetrazione elevato, "questo dovrebbe guidare una ripresa piu' prudente della piena operativita', la messa in atto di misure di screening piu' ravvicinate", spiega ancora Viale. Se poi si rileva un livello di penetrazione omogeneo e contenuto, "la tempistica dello screening potrebbe passare a un controllo sierologico mensile per i successivi tre mesi, con variazioni dettate dall'evoluzione dell'epidemia a livello nazionale".

Questo, conclude non e' pero' una deroga "alla massima attenzione alle regole di distanziamento sociale, anch'esse progressivamente e prospetticamente mediate dalla valutazione dei livelli di circolazione virale".