Pesaro, 10 dicembre 2020 - "Ogni inverno parte l’influenza e a gennaio rischiamo grosso se, invece di chiudere la seconda ondata, con i nostri comportamenti facciamo partire la terza". Il presidente dei medici pesaresi Paolo Maria Battistini, appena riconfermato ai vertici dell’Ordine provinciale fino al 2024, mette in guardia dai rischi dell’anno nuovo perché non tornino a salire i contagi.
Crisanti: "Terza ondata certa, in Italia sarà record di morti"- Gimbe, contagi e ricoveri in Emilia Romagna e Marche Come stiamo affrontando questa seconda ondata, dottor Battistini? "Ci siamo arrivati più preparati, lavoriamo protetti, disponiamo dei dispositivi di sicurezza. Ma soprattutto sono stati fondamentali l’istituzione delle equipe mediche domiciliari, e il loro successivo potenziamento, per curare i malati a casa". Dobbiamo temere la terza ondata? "Sarà inevitabile. Ecco perché è necessario evitare assembramenti impropri durante le festività, meno persone si infettano e più la pandemia è sotto controllo". Gennaio sarà dunque un mese molto delicato? "Tutto dipenderà da quanto rispetteremo il distanziamento e l’uso delle mascherine, anche per tenere sotto controllo l’ondata influenzale. Sappiamo che sarà complicato fare diagnosi differenziali anche se adesso disponiamo dei tamponi rapidi che si potranno fare negli ambulatori medici se necessario". Come Ordine darete una mano nello screening di massa che verrà organizzato a partire dal 18 dicembre. Che valore ha questa operazione? "Avrà la funzione che l’app Immuni non è riuscita a fare, ovvero intercettare gli asintomatici e interrompere la catena di trasmissione. Come Ordine porteremo una lista di medici in quiescenza disposti a collaborare e abbiamo convinto anche gli altri Ordini provinciali a farlo". Funzionerà? "Ho una mia idea a proposito. Ci sono persone che non vogliono, o non possono, mettersi in quarantena per questioni di natura economica, ma non solo. Queste con ogni probabilità continueranno a sfuggire ai controlli. Confidiamo che si sottopongano almeno al test sierologico in farmacia che dà una minima indicazione per affrontare questo periodo di festa e di maggiori contatti". Vaccinazione anti-covid, il sindaco Ricci sostiene deve diventare obbligatoria. Lei che ne pensa? "Sull’obbligatorietà ho qualche dubbio, non credo che un atto medico possa diventare coercitivo. Ma bisognerà anche vedere come andrà la campagna vaccinale. E’ chiaro che, se i contrari saranno più dei favorevoli, qualche misura bisognerà pur prenderla. Ma non credo che accadrà, la popolazione ha capito la gravità di questa pandemia". Iniziamo l’anno con questa importante operazione di massa, ma nel frattempo l’Ordine deve continuare a fare il suo lavoro. Cosa avete messo in cantiere? "Siamo molto orgogliosi per aver avviato, primi in Italia, il progetto della nostra federazione nazionale che porterà una trentina di colleghi a parlare di medicina, ma anche di deontologia professionale, in sei classi dei licei Marconi e Nolfi, dove tradizionalmente si formano i futuri medici". Cos’altro? "Ci riproponiamo di riconvocare a breve la Commissione Salute e ambiente, che prenderà pubblicamente posizione su alcuni grandi progetti del territorio, come l’istallazione della rete 5G e il biodigestore. E poi vogliamo essere interlocutori credibili per l’assessore Saltamartini. Serve un grande ospedale all’avanguardia a Pesaro, ma è necessario anche ripristinare una serie di servizi nelle strutture dell’entroterra, in primo luogo la medicina d’urgenza, con un adeguato piano di potenziamento del personale".