Bologna, 16 dicembre 2021 - Con il continuo aumento dei contagi da Covid (oggi più di 2mila in Emilia Romagna, oltre 3.300 in Veneto e 753 nelle Marche) e l'avvicinarsi delle feste di Natale, sotto la minaccia della variante Omicron (di cui proprio oggi si sono rilevate tracce da 4 tamponi a Modena) prende sempre più forza la campagna di vaccinazione della terza dose di vaccino.
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Ma qui in molti mostrano qualche dubbio sul tipo di vaccino somministrato, che in Italia può essere indifferentemente Pfizer o Moderna al di là del vaccino usato per le prime due dosi. In particolare sembra essere restio a farsi inoculare il siero di Moderna chi ha fatto le prime due dosi con Pfizer.
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La verità è che non si può scegliere che vaccino farsi inoculare: essendo due tipi di vaccini a mRna, Pfizer e Moderna hanno caratteristiche molto simili. La scelta dell'uno o dell'altro dipende in gran parte dalla disponiibilità delle dosi. Forse in qualche modo viene presa in considerazione anche l'età del vaccinando: a tutti i bambini per esempio è stato deciso di destinare le dosi di Pfizer. Ma non c'è di che preoccuparsi: il giorno della somministrazione, le persone sottoposte a vaccinazione sono prese in carico dal medico vaccinatore, che valuta la condizione clinica e i dati anamnestici. Sulla base di questa valutazione il medico decide quale vaccino somministrare.
La terza dose, detta anche booster, si può somministrare dopo 5 mesi dal completamento del ciclo vaccinale.
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Di sicuro c'è da precisare che dopo la terza dose il sistema immunitario riceve un notevole vantaggio nella lotta al virus: infatti il numero degli anticorpi risale moltissimo, riportandosi al livello originario della seconda dose. Il professore di Unimore Andrea Cossarizza spiega inoltre che con la dose booster "l’aumento avviene nel giro di pochissimi giorni, perché le cellule che producono anticorpi sono già presenti nell’organismo, grazie alle prime due dosi. La protezione della terza dose è molto più rapida rispetto alle prime due".
I vaccini usati in Italia per il booster
In Italia dunque al momento sono stati autorizzati per la terza dose solo i due vaccini a mRna: Pfizer e Moderna. Entrambi possono essere utilizzati per il richiamo indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato: e anche quando il ciclo primario di vaccinazione è stato eseguito con vaccino adenovirale Astrazeneca o Janssen (di Johnson and Johnson). Per chi ha fatto invece Pfizer o Moderna nelle prime due dosi, può ricevere per la terza sia lo stesso tipo di vaccino sia l’altro vaccino a mRna. In quest'ultimo caso, la somministrazione di una dose di richiamo con il tipo diverso di vaccino viene chiamata eterologa.
Ma quanto vaccino viene iniettato col booster? Per la terza dose vengono somministrati 30 mcg in 0,3 mL per Pfizer (ovvero la dose intera) oppure 50 mcg in 0,25 mL per Moderna (cioè mezza dose).
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Come faccio a sapere quale vaccino ho fatto?
Al Centro vaccinale il medico vaccinatore ti fornirà la scheda informativa del tipo di vaccino. Al termine della vaccinazione verrà inviato il certificato vaccinale nel fascicolo sanitario elettronico (Fse), dove è indicato il vaccino utilizzato e il numero di lotto. Se al momento della vaccinazione non hai l’accesso al fascicolo sanitario elettronico devi chiedere la stampa del certificato vaccinale agli operatori del punto vaccinale.
I medici di famiglia possono al termine della vaccinazione produrre e rilasciare un attestato di avvenuta vaccinazione. Allo stato attuale non inviano il certificato vaccinale al FSE.
Vaccinazione eterologa, ci sono benefici?
Secondo alcuni studi, sarebbe addirittura meglio avere una terza dose di un vaccino diverso da quello usato per le prime due dosi. L’Ema e l’Ecdc hanno dichiarato che le prove disponibili finora indicano che una vaccinazione eterologa dia risposte immunitarie buone o addirittura in alcuni casi migliori rispetto a un richiamo omologo e che il booster con un mRna sia capace di produrre una risposta immunitaria più forte. Per quanto riguarda la sicurezza, gli esperti sostengono anche che le combinazioni di richiamo eterologhe e omologhe rimangono comparabili sulla base dei dati finora disponibili.
Variante Omicron e terze dosi
Ma questo terzo richiamo, ci protegge anche dalla variante Omicron? Secondo il professor Anthony Fauci, capo dei consiglieri scientifici per il Coronavirus del presidente Usa Joe Biden, le terze dosi sia del vaccino Moderna che di quello Pfizer offrono probabilmente un sostanziale aumento della protezione contro la nuova variante Omicron del virus. "A questo punto, non c'è necessità di una terza dose specifica", progettata per affrontare la variante Omicron, ha detto Fauci in un'intervista al New York Times. L'efficacia inoltre aumenta del 75% con la terza dose.