MAURIZIO BURNACCI
Cronaca

Il terremoto dopo le frane, una vallata in ginocchio: “A Tredozio potevamo morire tutti”

Reportage: un crollo dietro l’altro e municipio inagibile. Il pensionato miracolato: "Dormivo, il soffitto è crollato sul mio letto". Al Palasport centro di accoglienza: mezzo paese è senza casa

Tredozio (Forlì), 18 settembre 2023 – L’incubo torna all’alba. Anzi prima. Alle 4.38 di ieri la prima scossa. Poi alle 5.10 "la bomba", come la chiamano in paese, a Tredozio. Il paese delle 600 frane dell’alluvione di maggio, adesso deve fare i conti col mostro per eccellenza. Il terremoto. Che non si può prevedere. Mai. E ti attacca in casa, sempre. Mentre dormi. Come ieri.

Tredozio, gli sfollati al palasport (Foto Tedioli)
Tredozio, gli sfollati al palasport (Foto Tedioli)

Lo scossone esplode, come epicentro, a 3 chilometri a sud-ovest di Marradi. Alle 4.38 era stato registrato un sisma di magnitudo 3.4; uno sciame che si concentra tra Marradi e Tredozio, fino a Modigliana. Ed è proprio qui, a Modigliana, che si registra l’unica vittima: una donna di 94 anni, ospite della casa di riposo Quisisana. La donna, terrorizzata dopo la scossa, s’è alzata dal letto, ha inforcato il girellino ma poco dopo è precipitata per le scale. Per lei non c’è stato nulla da fare.

Soffitti precipitati sul pavimento, calcinacci rimbalzati anche fuori delle abitazioni, librerie ribaltate, vetrinette sbattute con forza contro la parete prima di cadere e spargere a terra piatti e bicchieri in frantumi. Poi tutti fuori. In strada. A Tredozio e a Modigliana la scena è la stessa. Fuggifuggi. Sgomento.

A Tredozio c’è la situazione peggiore. Il paese conta 1.100 abitanti. "Gli sfollati sono centinaia, non so quanti, tutti o quasi hanno avuto danni. E come ho detto a tutti, uno ad uno, nessuno può entrare nella propria casa prima di una verifica sull’agibilità della struttura". La sindaca di Tredozio, Simona Vietina, ex deputata del centrodestra, è sotto choc, come tutti i suoi concittadini. "Questo terremoto proprio non nci voleva. L’alluvione ci aveva già messo ko. Ora non so che succederà... Abbiamo dovuto rendere inagibile anche il municipio... siamo pure senza quello adesso....".

Nel centro storico del paese è stata creata ieri pomeriggio una zona rossa. La torre civica, costruzione del 1200, ha subito "danni gravissimi". Rischia di collassare. Ed è incastonata nel cuore della cittadina. Per cui, nessuno può stare o girare lì da quelle parti. Tutti evacuati. Una decina di ospiti della casa di riposo, nella sezione vecchia, si sposteranno invece nell’adiacente sezione nuova, che non ha subito danni.

Oggi a Tredozio alle nove e mezza arriva il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. "Gli ho parlato, ci ha dato la sua vicinanza" dice la sindaca Vietina. Che ha pure chiuso le scuole elementari. "I tecnici ci hanno detto che sono da radere al suolo... Sono una vecchia struttura, lo sapevamo. Dovremo costruirne una nuova. Per adesso la scuola la sistemeremo al palazzetto dello sport. Speriamo di riaprire la prossima settimana".

Il ‘miracolato’: "Mi sono spostato di qualche centimetro...”

Nel palazzetto dello sport intanto la protezione civile ha predisposto tutto per accogliere gli sfollati. Donne, uomini, bambini e animali che da ieri mattina all’alba, almeno per oggi, non hanno un casa. Di fatto tutto il paese si spopola. Un fantasma nell’appennino Tosco-Romagnolo.

"Io invece vado da mia sorella a Forlì". Massimo Biserni, 75 anni, ex titolare della ferramenta del paese, musicista ed ex maestro della banda, abita di fianco alla torre civica. "Sono un miracolato. Un sopravvissuto. Assieme a mia sorella Emanuela e a Gigi, il nostro cane".

Biserni lascia passare su di sé un sorriso – per cercare di non rimanere strozzato dall’angoscia – mentre ricorda quegli istanti. "È stato un istinto quasi animalesco. Ero sul letto, dormivo, ho dentito un rumore, e mi sono spostato di qualche centimetro. Poco dopo sul letto è crollato parte del soffitto. Sarei morto lì sotto...".

“Se fosse durata 20 secondi saremmo morti tutti”

L’ex sindaco del paese, Luigi Marchi, è categorico: "Per fortuna che questa scossa è durata solo 5 secondi. Se fosse durata una ventina di secondi in più saremmo tutti morti. Questo dramma non ci voleva. Dopo l’alluvione, adesso il paese rischia di morire".

Ieri scuole chiuse per precauzione in diversi paesi della zona. Oggi si torna in classe, Tredozio a parte. "Abbiamo verificato le strutture pubbliche e abbiamo potuto appurare che non ci sono danni strutturali" dice Jader Dardi, sindaco di Modigliana. Quindi, solo a Tredozio l’incubo continua. Anche per Pinuccio, 98 anni, geologo in pensione, ora sfollato al Palasport: "Io la terra la conosco bene. Quando ho sentito la prima scossa ho capito tutto. Mi sono alzato dal letto. E sono ancora vivo".