Bologna, 30 maggio 2022 - Dopo i tre casi di suicidio - due poliziotti e un carabiniere - nel giro di pochi giorni nelle Marche, sono sotto la lente i casi di esponenti delle forze dell'ordine che decidono di togliersi la vita. A livello nazionale i numeri sono davvero alti. Lo denunciava qualche giorno fa Fabio Conestà, segretario generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap): "Continua la strage silenziosa dei suicidi tra le forze dell'ordine - era il messaggio del 26 maggio, subito dopo la tragedia del poliziotto 23enne che si è sparato nell'alloggio della Questura di Ancona - Seppure comprendiamo la delicatezza della questione, spesso non trattata giornalisticamente per ragioni etiche condivisibili, c'è da dire che il fenomeno merita attenzione e non può essere taciuto".
E il sindacalista dei poliziotti snocciola i numeri (che vanno aggiornati con i due recenti casi di Fermo): "Dall'inizio del 2022 ci sono stati ben 26 suicidi e 2 tentativi di suicidio, tra gli appartenenti alle forze dell'ordine. Al momento la polizia di Stato è in testa con 6 casi".
Poi una considerazione: "E' chiaro che la disponibilità dell'arma di ordinanza faciliti l'evento, ma è pur vero che un percorso di ascolto e supporto che non pregiudichi l'operatore, ma lo aiuti a superare il disagio, possa sicuramente portare lo stesso ad esternare le sue problematiche senza il timore di finire riformato. Come Mosap - spiega Conestà - abbiamo a tal proposito sottoscritto una convenzione con una professionista esterna all'amministrazione, la psicologa e psicoterapeuta Rossana Putignano, proprio per permettere ai colleghi che vivono un disagio, di avviare un percorso di recupero e dialogo che possa aiutarli a superare le difficoltà senza farli sentire etichettati. Lo stesso - conclude il sindacalista - sarebbe auspicabile nell'Amministrazione, con l'istituzione di sportelli ai quali i colleghi possano rivolgersi, senza il rischio di ritiro di manette e tesserino".