Bologna, 28 febbraio 2024 – In Emilia-Romagna torna a stagliarsi l’incubo alluvione. Meno di un anno dopo il disastro di maggio 2023, ecco che le piogge torrenziali degli ultimi giorni sono tornate a preoccupare le città. I fumi sono saliti a livelli d’allarme, non sono mancati alcuni smottamenti. Pure oggi resta l’allerta meteo arancione per piene dei corsi d’acqua e rischio frane in Appennino.
La tensione è alta. Soprattutto a Marzabotto, Bologna, dove le acque tumultuose del fiume Setta, gonfiate dalle piogge, hanno eroso una strada già colpita dall’alluvione del 2023, in via Ca’ Bianca, che era in attesa del sopralluogo dei tecnici della struttura del Commissario straordinario Francesco Figliuolo. Il fiume ha fatto crollare il bypass costruito dall’esercito la scorsa primavera per contenerlo. Una decina di famiglie rischia di rimanere isolata e, se la situazione peggiora, evacuata. La strada è stata chiusa per la notte ed è monitorata dalla Protezione civile e dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale, sotto lo sguardo vigile della sindaca Valentina Cuppi, che tuona: "Abbiamo subito contattato la Struttura commissariale, chiedendo un intervento immediato. Il sopralluogo sarà fatto domani (oggi per chi legge, ndr ), per capire come intervenire rapidamente in zona. Da mesi aspettavamo questo sopralluogo, per avviare un intervento che ritenevamo iper-prioritario, come la situazione attuale dimostra. È arrivato prima il maltempo. E ora dei cittadini rischiano di dovere lasciare le loro case. Di nuovo".
Dall’altro lato, la capogruppo di Fd’I in Regione Marta Evangelisti punta il dito contro il governatore Stefano Bonaccini: "A nemmeno un anno dall’alluvione che ha messo in ginocchio la nostra regione, dopo proclami e accuse al governo e il rifiuto ostinato di ogni responsabilità sulla mancata manutenzione degli argini, chiediamo a Bonaccini come sia possibile che, dopo tutte le parole spese e le promesse fatte, sia bastata una notte di pioggia per provocare la rottura di un argine in località Allocco (sempre a Marzabotto, ndr ). Ora basta chiacchiere, servono un’assunzione di responsabilità e una nuova modalità di gestione del territorio".
Ancora nel Bolognese, nove persone sono state evacuate da una palazzina che sorge nella golena del Reno a Castel Maggiore. Nel resto della regione, è stata evacuata in via precauzionale una persona con difficoltà motorie che risiede vicino al torrente Rovacchia a Fontanellato, Parma, mentre, sempre per sicurezza, sono stati chiusi per la notte il Ponte Alto a Modena e il ponte dell’Uccellino tra Modena e Soliera. Situazione critica poi per il fiume Enza a Sant’Ilario nel Reggiano, che ha superato la soglia rossa di allerta, che indica una piena impetuosa con fenomeni di erosione e trasporto. Ancora a Reggio è esondato un canale a Codemondo (frazione al confine con Cavriago): chiusa la strada provinciale. Vicino a Parma, chiuso e poi riaperto il ponte sull’Enza.