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Sos Bolkestein, rebus concessioni "Senza regole investimenti fermi"

Gli operatori balneari marchigiani: chiederemo di poter riscattare le aree degli stabilimenti

Sos Bolkestein, rebus concessioni "Senza regole investimenti fermi"

NUMANA (Ancona)

Il rebus delle concessioni balneari e i cambiamenti climatici preoccupano gli operatori turistici del litorale marchigiano. Il tavolo interministeriale in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali istituito dalla presidenza del consiglio, anche per avviare una mappatura delle concessioni, si riunirà martedì. "In attesa di regole certe gli investimenti sugli stabilimenti sono praticamente fermi", dice Luca Paolillo, presidente dei balneari di Numana e Sirolo, sulla riviera del Conero. "Il 4 luglio (martedì, ndr), sul tema delle concessioni demaniali ci sarà un tavolo tecnico al ministero, in quella sede ribadirò due questioni – spiega invece Giuseppe Ricci, presidente degli imprenditori balneari di San Benedetto, perla della riviera delle Palme –. La prima cosa che chiederemo è che la gestione delle spiagge italiane torni centralizzata in capo allo Stato, per avere una legislazione certa e univoca per tutte le spiagge nazionali; la seconda è che vogliamo essere trattati come tutte le imprese".

"Per essere chiari – aggiunge Ricci –, chiediamo che l’area in cui insiste lo stabilimento possa essere riscattata a titolo definitivo dal balneare, ovviamente rispettando tutti i parametri di legge". Paolillo e Ricci rigettano fermamente l’ipotesi che gli stabilimenti presenti sul demanio marittimo "possano finire nelle mani di chissà chi, dopo tutti gli sforzi, anche economici, che migliaia di famiglie hanno affrontato in anni e anni di lavoro". A complicare questo inizio di estate, oltre alla direttiva Bolkestein e al pressing dell’Europa, ci si è messo anche il clima. "Abbiamo avuto un giugno molto complicato, per non dire malvagio", raccontano i presidenti Paolillo e Ricci, che hanno dovuto affrontare anche le conseguenze dell’alluvione che ha colpito la Romagna.

"All’inizio il mare ne ha risentito, ma abbiamo lavorato intensamente per rimuovere tronchi d’albero e altri detriti, adesso le nostre acque sono meravigliose – assicurano –, si possono bere per quanto sono chiare". Sul fronte delle prenotazioni invece c’è ottimismo, sia sul Conero che a San Benedetto. "Avremo una bella estate e stanno tornando anche gli stranieri".