UN CONTROSENSO abolire il Senato che anche di recente ha ‘salvato’ il governo sulla responsabilità civile dei giudici. Pure in tribunale, per correggere gli errori, c’è l’appello. Meglio tenersi il Senato e dimezzare i parlamentari, cogliendo l’occasione, con una legge costituzionale, per ridurre il numero delle Regioni, troppo costose. Luigi Pecchini, Montecchio (Reggio Emilia)
SULLE REGIONI molto si è fatto ma molto c’è da fare. Ancora oggi, andando a scavare nei bilanci, nonostante i buoni propositi affiorano per esempio in Emilia Romagna finanziamenti dati a pioggia e spese come l’inutile (così come è concepita e non nello spirito che la anima) Consulta per gli emiliani all’estero. Sul Senato il dibattito è aperto, ma così come è concepito risulta un doppione della Camera che costa milioni e di cui si può fare a meno. Il premier Renzi lo vuole alla francese, non elettivo con rappresentanze di Comuni e Regioni. Un’altra idea sarebbe trasformarlo in una Camera alta con personalità eccellenti dei settori di rappresentanza: dalla scuola all’economia, alla ricerca, alla magistratura e agli organi militari. E per compenso solo gettoni di presenza.
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