Bologna, 3 gennaio 2022 - Nel picco invernale della quarta ondata Covid - con le incognite della contagiosissima variante Omicron - continua a tenere banco il tema del rientro a scuola dopo le vacanze di Natale, con il conseguente caos delle nuove regole per le quarantene e per i non vaccinati. Ma quando si torna in classe? E farà capolino anche l'odiata Dad? Le famiglie sono comprensibilmente appese a questi quesiti, che implicano un'organizzazione non indifferente.
Aggiornamento Riapertura scuola, le proposte delle Regioni
Una parola di chiarezza viene da fonti del governo, che sulla scuola tira dritto: non ci sarà alcuno slittamento e le date di ripartenza delle scuole restano quelle previste dal calendario, ovvero il 7 o il 10 gennaio a seconda delle regioni.
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Ricciardi: la volontà è riaprire la scuola
"Il Governo attribuisce alla scuola la necessità assoluta della riapertura in presenza. Questo significa che bisogna essere attenti, rispettare le regole. E accelerare le vaccinazioni nei bambini che, ad oggi, sono purtroppo non ancora in numero soddisfacente", spiega Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute, in merito al dibattito sul riavvio delle attività scolastiche. "Se si adoperano queste cautele, aumento delle vaccinazioni, misure cautelative comportamentali all'interno delle scuole, rispetto dei protocolli - rimarca - la volontà del Governo è riaprire. Io penso sia importante farlo, ma bisogna farlo bene: bisogna seguire i protocolli in maniera seria e scrupolosa".
Il dibattito sulla riapertura
In ogni caso si valutano alcune modifiche proposte dalle Regioni, come la Dad di dieci giorni anche alle elementari e in prima media - nel caso di due contagi in una stessa classe - solo per i bambini non vaccinati, mentre quelli immunizzati resterebbero in presenza. Questa ipotesi ha sollevato malumori nella maggioranza, in particolare dalla Lega e dal M5s, ma il Governo chiarisce che farà di tutto per evitare la chiusura delle scuole. Dal canto suo il sindaco di Pesaro Matteo Ricci prende posizione: "Se vogliamo una scuola sicura ed evitare la dad - dice - non c'è alternativa al Green Pass per gli studenti. Come sindaci lo diciamo da settimane. Vaccino o tampone periodico gratuito per la minoranza non vaccinata. Il Governo ascolti i sindaci".
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Bonaccini: "No al rinvio dell'apertura"
Il governo "più che prendere la proposta delle Regioni bisogna che avanzi una proposta". Lo ha detto il presidente dell' Emilia Romagna Stefano Bonaccini in tema di proposte per la ripresa a scuola, spiegando di non essere d'accordo con il governatore campano Vincenzo De Luca sull'idea di un rinvio del ritorno in aula.
La data del rientro tra i banchi
Intanto la data: al momento dunque gli istituti sono pronti a ripartire tra il 7 e il 10 gennaio, anche se in alcuni territori la riapertura potrebbe slittare a causa della crescita dei contagi. Ricordiamo che Veneto, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Valle d'Aosta e provincia di Bolzano hanno già deciso di posticipare tre giorni e riapriranno i cancelli delle scuole il 10 gennaio.
Ovviamente tutto va ripensato in caso di un'impennata dei contagi: almeno a livello locale bisognerà prendere provvedimenti. Il governatore campani Vincenzo De Luca, ad esempio, ipotizza un mese di lezioni in Dad alle elementari per consentire la vaccinazione dei più piccoli.
Il nodo della Didattica a distanza
La politica si interroga sull'opportunità di reintrodurre la Dad. L'ipotesi, in teoria, è quella di far studiare a distanza gli alunni non vaccinati in caso si verifichino due positivi in classe. Ma Lega e 5 stelle si mettono contro, e lo stesso ministro Bianchi, come del resto il premier Draghi, si sono sempre espressi a favore delle lezioni in presenza. Inoltre va considerato che la campagna vaccinale per la fascia d'età 5-11 anni è cominciata solo due settimane fa e va ancora a rilento: secondo l'ultimo report è senza alcuna dose l'88,4% dei bambini.
"Non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la Dad e per altri la frequenza in presenza - dice la sottosegretaria pentastellata all'Istruzione Barbara Floridia - Si continui ad investire risorse per la sicurezza, anzi si aumentino le risorse per la scuola, e si migliori il protocollo affinché sia più efficace. Ma le scuole devono restare aperte". Dello stesso parere la sottosegretaria leghista all'Istruzione Rossano Sasso: "Preservare la didattica in presenza per i nostri studenti è sempre stata una priorità del Governo. Un principio sacrosanto a cui dobbiamo tener fede anche per la seconda parte dell'anno scolastico. La campagna di vaccinazione per i più piccoli è appena partita e inasprire i protocolli su contagi e quarantene ci esporrebbe al rischio di eccessive penalizzazioni. Non possiamo permetterci di relegare in Dad milioni di studenti. La risposta non può essere sacrificare il diritto all'istruzione di milioni di studenti. Su questo siamo pronti a far sentire forte la nostra voce".
Quarantene per studenti: le nuove regole allo studio
Il Governo dunque sta studiando, in accordo con le Regioni, regole diverse soprattutto alle elementari e in prima media, visto l'avvio della campagna vaccinale per i più piccoli. Anche per il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi è "prioritario tutelare la didattica in presenza".
Elementari e medie
Dopo la proposta delle Regioni, sembra molto probabile che anche per le scuole elementari e la prima media - così come già succede per quelle successive - si possa prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l'autosorveglianza di cinque giorni (con test a 10 giorni) per i ragazzi vaccinati (o guariti negli ultimi tre mesi) e la quarantena di 10 giorni con Dad (quest'ultimo caso laddove previsto). Con tre contagi in una sola classe, sarebbe poi la Asl a valutare ulteriori provvedimenti come la sospensione dell'attività in presenza.
Scuole dell'infanzia
Nelle scuole dell'infanzia resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo.
Il Cdm del 5 gennaio
Tutti i nodi dovrebbero venire al pettine il 5 gennaio in Consiglio dei ministri. Il Presidente della Conferenza delle Regioni , Massimiliano Fedriga - che ha incontrato venerdì 31 dicembre Bianchi e Speranza - assicura: "si tratta di ipotesi di intervento che, sulla falsariga di quanto è stato fatto con l'ultimo decreto, alleggeriscono anche il mondo della scuola sul fronte dei protocolli, delle quarantene e dei tamponi attualmente previsti. Sono proposte tecniche che - aggiunge - vogliamo approfondire e condividere con l'Esecutivo per proteggere gli ospedali gravati sempre più da ricoveri e permettere una ripresa dell'anno scolastico in presenza, considerando l'andamento della curva epidemica che appare trainato proprio da una progressione importante nella fascia che va da 6 a 13 anni".
Le regole già stabilite
Dopo l'obbligo vaccinale per il personale scolastico (scattato il 15 dicembre) la prossima misura certa con la ripartenza della scuola nel 2022 sarà l'utilizzo delle Ffp2 da parte degli insegnanti nella scuola dell'infanzia, così come in quelle classi delle primarie e secondarie dove ci sono alunni che non hanno la mascherina perché esentati per specifici motivi.
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