Ancona, 11 marzo 2022 - Dopo una settimana di sciopero dei pescatori per il caro gasolio, i pescatori italiani si sono divisi sul tornare in mare o restare in porto. Un nulla di fatto che è scaturito dall’assemblea tra tutte le marinerie del Paese riunite oggi ad Ancona, al Mandracchio. Dopo un dibattito che in alcuni momenti è stato molto vivace, l’assemblea si è chiusa con posizioni contrastanti tra le marinerie. Ancona, San Benedetto del Tronto e le venete pronte a tornare in mare da lunedì e per quarantott’ore e quelle laziali, abruzzesi e pugliesi ferme sul restare a terra.
Se per i rappresentanti di Ancona ed altri ritornare in mare significa proseguire la protesta pescando poco anche per contrastare il mercato del pesce che viene dall’estero, per le altre marinerie restare all'ancora significa non vanificare quanto è stato raggiunto sino ad oggi dal punto di vista mediatico e politico. Alla fine, però, pare che prevalga la via del proseguimento della protesta. "Siamo quasi tutti d'accordo - spiega Paola Marinucci, presidente dell'associazione Armatori del Molise - nel proseguire la protesta. Puglia, Calabria, Abruzzo, Lazio e Marche la pensano come noi in Molise. Solo dall'alto Adriatico sono dubbiosi". Domani ci sarà una nuova riunione e domenica è prevista la decisione ultima.