FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Non è carcere a vita

"È questo l’unico modo per rendere la pena dell’ergastolo compatibile con la nostra carta costituzionale, la quale impone che la pena abbia una funzione rieducativa: una pena davvero perpetua, coincidente con l’intera vita del detenuto, sarebbe infatti incompatibile con il principio di rieducazione che caratterizza il volto costituzionale della pena.

Si può parlare di un vero 'fine pena mai' solo nel caso dell'ergastolo ostativo, un termine coniato dalla dottrina penalistica per designare il particolare regime introdotto a partire dagli anni ‘90 per inasprire l’esecuzione della pena nei confronti di detenuti la cui condanna all’ergastolo sia stata pronunciata per reati considerati gravissimi, come l’associazione di tipo mafioso o i delitti commessi con finalità di terrorismo.

In questo caso, i benefici cui abbiamo fatto cenno, non possono essere concessi, se non nel caso in cui il condannato si decida a collaborare con la giustizia.

Il che rende questa peculiare forma di ergastolo molto discussa, riproponendo ancora una volta il problema dell’incostituzionalità della pena perpetua".

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