Bologna, 22 aprile 2021 - "Il trasporto pubblico dell'Emilia-Romagna è pronto alla ripartenza della scuola, lunedì 26 aprile.. Non c'è nessuna disorganizzazione né tanto meno ritardi o scaricabarile". L'assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini, perde le staffe e risponde alle polemiche sui bus del trasporto pubblico che, da lunedì prossimo (Giorno nel quale la regione è quasi certa di tornare in zona gialla),accoglieranno di nuovo a bordo anche gli studenti che torneranno a scuola, dove sarà ammessa, in Emilia-Romagna, una presenza del 70%.
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Il decreto 'Riaperture' del Governo approvato ieri stabilisce la presenza dal 70 al 100% per le regioni in zona gialla. A innescare le polemiche alcuni esponenti della minoranza in Assemblea legislativa. In particolare, Giancarlo Tagliaferri, consigliere di Fratelli d'Italia, ha accusato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di "scaricare su insegnanti, presidi, studenti e famiglie i ritardi e la disorganizzazione del trasporto locale di cui lui e il Governo sono responsabili". Bonaccini, ieri, aveva dichiarato che avrebbe voluto vedere una maggiore flessibilità da parte del mondo della scuola sugli scaglionamenti degli orari.
"Già da dicembre scorso – mette in chiaro Corsini - avevamo preparato e pronto il piano che garantiva il trasporto in sicurezza al 50% della capienza dei mezzi per il 75% degli studenti, piano che stiamo aggiornando in queste ore e che avevamo sospeso per l'ingresso in zona arancione, prima, e poi in quella rossa della regione". "Prima di lanciare accuse pretestuose - aggiunge Corsini - bisognerebbe informarsi e soprattutto conoscere ciò di cui si sta parlando. E' molto grave che un consigliere della Regione utilizzi fake news per dimostrare una finta solidarietà con studenti, insegnanti e famiglie solo per scopi meramente politici ed elettorali".
“La Regione – scandisce Corsini - è al fianco del mondo della scuola e delle famiglie senza ipocrisie e con fatti concreti. Bastano i numeri: 530 mezzi in più, oltre 10 milioni di chilometri aggiuntivi, 23 milioni di euro di risorse".
La scelta della Regione: a scuola in presenza al 70%
La Regione, insieme all'Ufficio Scolastico Regionale e alle Prefetture, ha adottato, per il momento, la misura di precauzione e massima sicurezza tra quelle previste dal Decreto 'Riaperture' che dà la possibilità di arrivare fino al 100% di presenza in zona gialla o arancione. Per ora, quindi, la capienza in aula sarà limitata al 70%. I sindacati del mondo dell’istruzione, che proprio oggi hanno incontrato l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni, hanno portato la massima attenzione sul tema della salute dei lavoratori della scuola, ribadendo allo stesso tempo come sia fondamentale far coesistere un ritorno alla presenza in classe per gli alunni con il rispetto di tutte le norme e le valutazioni espresse dalle istituzioni sanitarie.
Alla base della decisione, il quadro epidemiologico della popolazione in età scolastica, in miglioramento ma tale da suggerire tuttora il rispetto di tutte le precauzioni possibili, oltre al persistere di varianti del virus: elementi presenti nella lettera che la direzione dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha trasmesso oggi stesso all’Ufficio Scolastico Regionale e alla Prefettura di Bologna, in cui si sottolinea come “si ritiene corretto e prudente mantenere percentuali di frequenza in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado non superiori al 70% almeno fino a quando i dati relativi all’epidemia non saranno tali da indurre ad un diverso orientamento”.
“Sappiamo che i nostri ragazzi hanno pagato un prezzo altissimo durante questa pandemia - spiegano l’assessore Salomoni e il collega alle Politiche per la salute Raffaele Donini -, ma abbiamo il dovere di non abbassare la guardia di fronte al virus e garantire la sicurezza di chi la scuola la vive tutti i giorni”. “Abbiamo deciso di attivare la didattica al 70% in quanto più gestibile in questo momento sotto ogni aspetto - concludono Salomoni e Donini-, a partire da quello sanitario, come il contact-tracing, gli screening e gli isolamenti fiduciari, per arrivare al tema del trasporto pubblico passando per le difficoltà organizzative dei singoli istituti a far convivere la presenza totale con le norme di sicurezza. Naturalmente, l’auspicio di tutti è quello che i dati continuino a migliorare; noi continueremo a lavorare per riaprire al più presto le scuole al 100%”.
Le scuole dell'infanzia e primarie
Nulla cambia, invece, per chi frequenta le scuole primarie e le secondarie di primo grado, così come per chi usufruisce dei servizi per l’infanzia 0-6 anni: in Emilia-Romagna già ora è prevista la frequenza totale per tutti gli alunni, misura che verrà mantenuta.
Novità per i docenti: test immediato
Arriva una novità per i docenti, dai servizi educativi per l’infanzia alle scuole secondarie di secondo grado, che dovessero essere coinvolti da un caso Covid: anche se l’insegnante ha svolto la propria attività rispettando le misure di contrasto alla pandemia (quindi il distanziamento e l’utilizzo della mascherina anche in posizione statica), i Dipartimenti di Sanità Pubblica regionale si impegnano ad effettuare con immediatezza, quindi entro 24 ore dalla presa in carico del caso, un test molecolare di screening, affinché il tempo di attesa dell’esito dell’analisi sia ridotto al minimo. Naturalmente, se l’esito sarà negativo il docente potrà riprendere l’attività regolare.
Dati sui contagi in età scolastica
Dopo il picco dei contagi da coronavirus nelle prime due settimane di marzo, dal 5 al 18 aprile si sono registrati 1.199 casi tra bambini e ragazzi e 116 tra docenti ed altro personale. Numeri che significano un calo rispettivamente del 29% e del 17% rispetto alle settimane precedenti, ma che costituiscono l’8,5% tra quelli individuati complessivamente in tutta l’Emilia-Romagna, che nel periodo in esame sono stati 15.518. Dati quindi in linea con il trend in corso da settembre: dall’inizio dell’anno scolastico, infatti, tra studenti e alunni si sono registrati l’8,2% dei casi e tra i lavoratori della scuola l’1,3%.