PEPPE ERCOLI
Cronaca

Rapina in villa ad Ascoli Tre banditi armati, otto persone sotto tiro "Ci hanno terrorizzati"

L’irruzione nella villa dei Di Stefano, imprenditori dell’abbigliamento "Ci davano ordini secchi e avevano trasmittenti per comunicare". Forse stranieri, hanno rubato denaro e gioielli. Paura ma nessun ferito.

Rapina in villa ad Ascoli Tre banditi armati, otto persone sotto tiro "Ci hanno terrorizzati"

di Peppe Ercoli

Notte di paura per la famiglia Di Stefano, imprenditori dell’abbigliamento ascolani, vittime martedì sera di una rapina a mano armata. Un assalto in piena regola, pianificato nei minimi dettagli che è valso un bottino di oro e gioielli il cui valore complessivo è in fase di quantificazione, ma è facilmente ipotizzabile che si tratti di diverse decine di migliaia di euro, oltre al valore affettivo di alcuni preziosi.

Non era in casa l’altra sera la coppia proprietaria dell’abitazione; erano altrove per impegni. Ma nella villa erano rimasti due figli, lo zio, la nonna e altri ragazzi. In tutto otto persone che verso le 22 stavano mangiando un gelato, rilassate in giardino. Poi è iniziato l’incubo. "Una serata come tante, a chiacchierare e mangiare il gelato, quando all’improvviso dalle siepi che circondano la villa sono apparse tre figure vestite di scuro che puntandoci contro le armi ci hanno circondato. Francamente non ci ho capito nulla in quel momento, tale è stata la sorpresa e la paura" racconta Guido Di Stefano. Una sorpresa che ha perfino indotto qualcuno dei ragazzi a ipotizzare che si trattasse di uno scherzo da parte di qualche amico; magari di cattivo gusto, ma pur sempre uno scherzo. Purtroppo non era affatto così. I malviventi avevano probabilmente atteso all’esterno della villa che tutti fossero a casa, magari erano anche informati che i padroni di casa non c’erano; certamente conoscevano la famiglia Di Stefano, sapevano che sono titolari del Maglificio Gran Sasso, che ha sede nel vicino Abruzzo. Un’organizzazione certosina, quasi professionale, verrebbe da dire, tanto che i banditi hanno usato radiotrasmittenti per comunicare fra loro, in particolare con qualcuno che evidentemente era all’esterno della villa. "Non so quanti fossero in tutto, noi ne abbiamo visti tre che, puntandoci le pistole, ci hanno intimato di rientrare in casa, di fatto sequestrandoci" prosegue Di Stefano. I malviventi hanno fatto chiudere tutte le tende per evitare che occhi indiscreti potessero assistere alla rapina e dare l’allarme. "Dall’accento ci sono sembrati stranieri; erano determinati; facevano domande e noi dovevamo rispondere rapidamente". Sotto la minaccia delle armi, i rapinatori si sono fatti consegnare gli oggetti preziosi che c’erano in casa in quel momento e poi sono fuggiti, probabilmente con uno o più complici che attendevano all’esterno.

La Procura di Ascoli ha aperto un fascicolo contro ignoti per le ipotesi di reato di sequestro di persona e rapina aggravata dall’uso delle armi. Le indagini sono condotte dalla Questura di Ascoli che ha sentito i presenti in casa Di Stefano, sta acquisendo le immagini delle telecamere di sicurezza della zona e di un sistema recentemente adottato dal Comune di Ascoli che consente di censire, attraverso le targhe, praticamente tutte le automobili in entrata e uscita dalla città. "La cosa più importante è che nessuno si è fatto male, anche se siamo stati tutti terrorizzati per quanto ci è accaduto" conclude Guido Di Stefano.