REDAZIONE CRONACA

Giuseppe Lenoci morto durante lo stage, la scuola: "Perdiamo un figlio"

Non ha parole il direttore del centro di formazione Padre Sante Pessot, nel cuore la disperazione per aver perso uno dei suoi ragazzi

Padre Sante Pessot degli Artigianelli

Fermo, 15 febbraio 2022 - Non ha parole il direttore del centro di formazione Padre Sante Pessot, nel cuore la disperazione per aver perso uno dei suoi ragazzi, un figlio degli Artigianelli. Esprime la più profonda vicinanza alla famiglia e si dice devastato dal dolore: "I nostri ragazzi vivono le esperienze di stage con entusiasmo e con serietà, racconta, molti di loro trovano lavoro già durante il percorso di studi. Una scuola professionale vive di attività pratica, non esiste una formazione al lavoro che non passi per il lavoro".

AGGIORNAMENTO Giuseppe Lenoci morto per lo stage, i familiari: "Non doveva stare nel furgone"

La procura apre un'inchiesta per omicidio colposo

In questo caso, ricorda padre Sante, è stata una fatalità a stroncare la vita di Giuseppe, un ragazzo dal cuore d’oro: "Un incidente stradale è un’evenienza che non si può prevedere, è una disgrazia che ci colpisce come comunità, come scuola. Condivideremo con tutti i ragazzi questo dolore, vivremo nel silenzio e nella preghiera anche questa difficile prova che ci è toccata". Un’esperienza, quella di Giuseppe, che vivono tutti gli studenti della scuola, i mesi vissuti sul posto lavoro, con tutte le precauzioni e le dovute assicurazione, sono fondamentali per la costruzione del loro futuro: "Collaboriamo da anni con le aziende del territorio che formano insieme a noi operai specializzati e appassionati, è un percorso che i ragazzi hanno compreso e amano".

Sono centinaia i ragazzi che studiano al centro di formazione professionale Artigianelli, nato dopo la seconda guerra mondiale proprio per dare un mestiere in mano ai giovani di un territorio ferito e in crisi.

Oltre al corso termo idraulico c’è quello per operatore meccanico, per meccanici auto e poi i corsi biennali per operai calzaturieri, meccanici e della panetteria. Tutti sguardi verso il futuro, tutte speranze da custodire nel cuore dei giovani, ragazzi che dalla scuola non hanno trovato risposte e che qui invece costruiscono i loro giorni e tante possibilità.

La storia di Giuseppe Lenoci si è interrotta su una strada maledette, mentre coltivava il suo sogno, con l’aiuto degli insegnanti a cui voleva bene e di un’azienda che lo aveva accolto con affetto. Oggi c’è solo il silenzio e la speranza che don Ernesto Ricci, il fondatore del centro, dia a tutti la forza di andare avanti e accompagni la famiglia di Giuseppe in un dolore che non finisce mai.