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Andrea Papi ucciso in Trentino, il Tar: “L’orsa Jj4 non deve essere abbattuta”

Esultano Lav ed Enpa, che parlano di ‘vendetta’ nei confronti del plantigrado. E’ il secondo stop all’abbattimento. Il punto Ispra sui plantigradi 'problematici'

La foto generica di un orso. Il Tar ha stoppato l'abbattimento di Jj4

Bologna, 14 aprile 2023 - L'orsa Jj4 , che ha sbranato il runner Andrea Papi, non deve essere uccisa: il Tar di Trento, per la seconda volta, ha sospeso l'abbattimento accogliendo il ricorso presentato dalla Lega Anti Vivisezione (Lav). Stop quindi all'ordinanza firmata dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

La Lav: accolte le nostre motivazioni

Sul proprio sito la Lega anti vivisezione sottolinea che si tratta di "una vittoria per LAV e per chi crede nelle posizioni dell'associazione, sempre dalla parte dell'orso". L'ufficio legale della Lav "ha lavorato alacremente per evitare un'azione che appariva più come un gesto di vendetta nei confronti dell'orso che un'efficace ricerca della sicurezza di tutti in una convivenza pacifica e informata", continua la nota. Dunque "all'arroganza del Presidente Fugatti nel rispondere alle nostre proposte per il salvataggio di Jj4, il Tar ha risposto con la sospensione del provvedimento. Una reazione legittima e di buonsenso che permetterà di individuare una soluzione ragionata e proattiva alla difficile vicenda di Jj4", concludono gli animalisti. Per l'Enpa interviene Andrea Brutti, responsabile dell'ufficio tutela fauna: "Siamo contrari a ogni forma di abbattimento, riteniamo assolutamente necessario che gli organi competenti, ovvero la provincia di Trento e i sindaci che potevano fare molto per formare le persone sul territorio, cambino approccio e comincino a lavorare seriamente su prevenzione e informazione del cittadino. Questa è un'insensata vendetta, anche la madre del runner ha chiesto che l'orsa non sia abbattuta. Le responsabilità non sono dell'orso e del runner, sono delle istituzioni e delle loro colpevoli mancanze".

La posizione del Tar

In particolare il tribunale ha accolto il ricorso "in via interinale", in attesa dell'acquisizione del fascicolo processuale da parte della Provincia di Trento, dei referti sanitari sulle cause del decesso e sulla tipologia delle ferite trovate su Andrea Papi e delle analisi riferite all'individuazione dell'esemplare responsabile dell'aggressione. Si prevede anche di chiedere di una "documentata relazione per quanto di conoscenza sui fatti anche a Ispra". A quanto specifica il decreto del Tar, tuttavia, "appaiono allo stato sussistere tutti i presupposti per la legittima emanazione" dell'ordinanza. Nell'evenienza della cattura di Jj4 - specifica il Tar - l'orsa "dovrà essere reclusa in attesa dell'acquisizione di un formale parere reso dall'aspra circa la necessità della sua soppressione" o della possibilità "di un suo eventuale trasferimento in altro sito esterno alla regione Trentino Alto Adige". Il parere "dovrà essere reso entro cinque giorni dalla cattura", mentre la soppressione potrà avvenire "unicamente nel caso di comprovato pericolo per il personale impiegato nelle operazioni". Il deposito della documentazione richiesta alla Provincia dovrà avvenire entro le 12 del 27 aprile. La camera di consiglio per la trattazione collegiale dell'incidente cautelare è fissata per il prossimo 11 maggio. All'Ispra "è pervenuta ieri, 13 aprile, la richiesta di valutazione da parte della Provincia di Trento; l'Istituto sta quindi conducendo un'attenta analisi tecnico-scientifica, tenendo conto di quanto previsto dal Pacobace".

I genitori di Papi: vogliamo giustizia

“Sono contro l’abbattimento anch’io, però anche loro si mettano una mano sulla coscienza perché se succedesse a uno dei loro figli non so cosa farebbero. Io voglio giustizia e basta per mio figlio”, ha ribadito Franca Ghirardini, madre di Andrea Papi, ai microfoni della Vita in diretta. E il padre ha sottolineato: “Non vogliamo abbatterlo, ammazzarlo, non è questo che vogliamo: vogliamo solo dare dignità e giustizia ad Andrea e, in un discorso che ci sarà in futuro, di dire togliamo gli orsi e non solo limitarli a 50, perché anche 50 saranno troppi, perché poi si riproducono e il problema si ripresenterà”.

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Stop abbattimento: il precedente

L'orsa Jj4, una femmina di 17 anni, era stata già protagonista nell'estate del 2020 di un'altra aggressione, in quel caso nei confronti di due cacciatori, padre e figlio. Dopo quel fatto, Fugatti ne aveva ordinato l'abbattimento, ma dopo una lunga diatriba giudiziaria (tra Tar e Consiglio di Stato) si era arrivati a un nulla di fatto.

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La prima volta di un orso assassino

Quella del 5 aprile è stata la prima volta in cui in Italia un orso ha ucciso una persona: il runner Andrea Papi è stato aggredito a Caldes in Trentino, in un bosco della Val di Sole. Non è possibile sapere quale sia stata la dinamica dell'aggressione, ma dai rilievi che sono stati fatti è emerso che il corpo del giovane è stato trascinato dall'orso per decine di metri nel bosco.

Gli orsi 'problematici': il punto

In una nota, Ispra ricostruisce la storia dei tre esemplari di orso considerati a rischio: "Ad oggi, gli orsi considerati problematici in Trentino sono la femmina JJ4 e due maschi, MJ5 e M62", scrive ricordando quanto previsto dal Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace). Il Piano "contiene una tabella di riferimento con i comportamenti problematici degli orsi, ordinati secondo un indice di pericolosità e con le possibili azioni, chiarisce che 'Per definire un orso 'problematico' è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali; il grado di problematicità aumenta quando ci sia una ripetizione di comportamenti potenzialmente pericolosi da parte dello stesso individuo. La valutazione dei comportamenti va condotta caso per caso, tenendo conto non solo della chiave interpretativa circa il grado di problematicità̀ fornita dalla tabella'". Oltre a JJ4, "nata nel 2006 e risultata, dalle analisi genetiche condotte, la responsabile dell'attacco mortale sul Monte Peller dello scorso 5 aprile", c'è MJ5, un "esemplare che si è reso responsabile di un attacco lo scorso 5 marzo a un cittadino di Rabbi. Ispra ha espresso parere in data 11 aprile 2023 ritenendo che la misura della rimozione proposta dalla provincia di Trento fosse coerente con il Pacobace". C'è anche M62 "un maschio di orso nato nel 2018: dal maggio 2021 all'aprile 2022 l'esemplare ha mostrato comportamenti particolarmente confidenti per i quali sono risultati adottabili le misure previste dal Pacobace, anche energiche", spiega l'istituto.