Ancona, 17 novembre 2020. Potrebbe arrivare un'ordinanza anti assembramento nelle Marche. Lo annuncia il Governatore Francesco Acquaroli a margine della seduta del Consiglio regionale.
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Nel pomeriggio il presidente incontrerà sindacati e associazioni anche per condividere questo tipo di soluzione. "Crediamo che questa ordinanza sia più che mai attuale - osserva Acquaroli - passando da zona gialla ad arancione, nella regione i cambiamenti sono stati l'impossibilità, salvo comprovate motivazioni di salute o lavoro, di cambiare comune e la chiusura dei ristoranti e dei bar. Di fatto - prosegue - non si va a combattere quelle situazione dove purtroppo i cittadini, anche involontariamente, creano assembramento e c'è una possibilità per il virus di passare da persona a persona». «Fra tutti questi provvedimenti - continua - proprio quelli contro gli assembramenti sono i provvedimenti più sensati. Siccome riteniamo che l'ordinanza ' arancione' abbia un effetto poco incisivo su questo tipo di atteggiamenti, riteniamo di prendere quel tipo di atteggiamento a tutela della salute dei cittadini anche perché non vorremmo trovarci tra due settimane a dover discutere di una situazione borderline - conclude - ma vorremmo mettere in campo tutte le forze e le energie per coinvolgere i cittadini a superare questa fase".
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"Se io mi dirigo verso un posto in cui c'è una folla importante che non mi consente il distanziamento, non ci vado: - ha esemplificato il presidente della Regione Marche -.Sii tratterà di un'ordinanza di buon senso. Se vediamo chiuse attività commerciali di bar e ristoranti, se non possiamo cambiare comune, se vediamo tante penalità che hanno un peso importantissimo e ricadute pesante sull'economia anche locale, d'altra parte il buonsenso ci consiglia di evitare gli assembramenti". "Altrimenti - ha proseguito - diventa veramente difficile. Anche perché la stagione è lunga, il Covid in questo autunno e inverno potrà essere un rischio che ci porteremo dietro. Dunque dobbiamo fare attenzione a imparare a conviverci rispettando delle regole di buonsenso e civiltà comune che possono evitare la curva di tornare a crescere".
Il presidente vuole in ogni caso condividere con associazioni e sindacati " il passaggio e l'importanza di un'ordinanza che possa andare a sopperire alle carenze dell'ordinanza del ministero della Salute e possa dare un aiuto vero e sostanziale alla sanità e alla sicurezza dei marchigiani. "Il problema quindi - ha concluso Acquaroli - non è se uno passa da un comune all'altro ma il rispetto di certe norme di sicurezza".