Bologna, 15 giugno 2022 - All'estero continuano a salire i contagi da Omicron 5, ultima e preoccupante variante del Covid-19. Tanto che l'allerta continua a crescere anche in Italia, con gli esperti che ammoniscono sull'ipotesi di un picco estivo e di una possibile recrudescenza dell'emergenza sanitaria con l'autunno. E mentre Emilia Romagna e Marche vedono una situazione pandemica sostanzialmente stabile da settimane, arriva subito la doccia gelata dagli scienziati: Omicron 5 è in aumento.
La variante resta protagonista incontrastata dell'attuale fase della pandemia, dato che appartengono alla sua 'famiglia' quasi tutte le sequenze segnalate alla banca dati Gisaid negli ultimi 30 giorni, con Omicron 2 (BA.2 e i suoi lignaggi discendenti) che resta dominante, ma in declino, mentre aumentano in prevalenza le 'sorelle' 4 e 5. Secondo l'ultima rilevazione dell'Oms, Omicron5 è stata rilevata in 53 Paesi e ha raggiunto una prevalenza del 28%, che può essere in gran parte attribuita a un iniziale rapido aumento nella regione delle Americhe.
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Omicron 5, sintomi e trasmissibilità
Omicron 5 sembrerebbe entrare meglio nelle cellule del naso e della bocca, arrivando però meno in profondità nell'organismo, a vantaggio di una maggiore trasmissibilità. Omicron 4 e 5 pare inoltre che resistano maggiormente negli ambienti esterni e in particolare sulle superfici, dove se ne può trovare traccia anche dopo 48 ore, mentre le precedenti versioni sparivano in meno di una giornata.
I sintomi sono: mal di gola, naso che cola, stanchezza, ma anche dolori addominali, e molto meno frequentemente, la tosse. Sintomi che ci fanno preoccupare di meno per chi è in salute, ma che comunque mettono a rischio gli anziani.
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La situazione in Italia
Anche in Italia, nonostante le restrizioni siano state allentate e il quadro che emerge dai bollettini regionali è in netto miglioramento, Omicron 5 fa paura. "Il contributo di Omicron 5 forse in Italia non è ancora evidente - Fabrizio Pregliasco, docente all'università Statale di Milano -. Ma lo temerei, e lo temo, rispetto a un'anticipazione del rialzo che ci aspettavamo potesse esserci più avanti, nel periodo autunno-inverno". Prospetta un possibile 'picco estivo' il virologo Pregliasco: "L'attuale rialzo sicuramente è dovuto a diversi fattori: in primis l'allentamento delle restrizioni. E ogni contatto interumano in questo momento ha un potenziale di rischio".
Omicron 5, primo caso in Emilia Romagna di variante Covid Ma per un esperto che tiene ben alzata l'asticella dell'attenzione, c'è anche chi vuole spegnere la preoccupazione: "Potrebbe diffondersi rapidamente in estate, ma certamente non comprometterla, perché sappiamo dai Paesi dai quali arriva che, malgrado sia molto contagiosa, non provoca una patologia più grave" sottolinea Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano.
A ricordare come la pandemia sia tutt'altro che dimenticata sono gli scienziati, dunque, ma anche politici e amministratori: "La situazione è molto migliorata, ormai abbiamo pochissimi ricoveri in terapia intensiva, nei reparti ordinari siamo in discesa con i ricoveri - puntualizza Vincenzo De Luca, governatore della Campania -. Ma quest'estate avremo milioni di turisti provenienti dalla Germania e da altri paesi d'Europa: la prudenza non è mai eccessiva".
Omicron 5, la situazione all'estero
In Germania i dati continuano a schizzare alle stelle: l'istituto sanitario tedesco Robert Koch-Institut si aspetta un'ulteriore diffusione di subvarianti: "Con ogni probabilità, queste due linee si diffonderanno maggiormente. Già in estate si verificherà un aumento complessivo del numero di contagi e della pressione infettiva sui soggetti vulnerabili".
Idem in Gran Bretagna (quasi 50mila casi in più in una settimana) o in Francia e in tutta l'Europa il virus sembra non voler mollare la presa. Come in Portogallo, dove la sottovariante BA.5 sembra essere nata e ha fatto lievitare i casi di Covid da 11mila ad aprile a circa 28mila.
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Il parere di Burioni e degli esperti
Identificata per la prima volta in Emilia-Romagna dal Laboratorio di Pievesestina di Cesena, lo stesso virologo Roberto Burioni, ospite a 'Che tempo che fa' da Fabio Fazio su Rai Uno, aveva sottolineato la pericolosità delle sottovarianti, soprattuto per "la capacità di reinfettare chi è già guarito" (ostacolando così l'azione del vaccino), piuttosto che per una trasmissibilità più elevata del solito.