Bologna, 3 dicembre 2020 - "Nel giro di un mese abbiamo piegato la curva dei contagi, riportando l'Rt sotto l'1 (0.91, ndr). C'è stato un calo dei numero degli accesisi dei pronto soccorso e delle terapie intensive. In prossomità delle festività natalizie, tutte le regioni saranno gialle. Stiamo evitando un lockdown generalizzato. Questi risultati ci confortano. Ma sono in arrivo le festività natalizie e se affrontassimo con queste feste con le aree gialle" aumenterebbero i contagi, "così sono previste ulteriori restrizioni dal 21 dicembre a 6 gennaio". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in diretta tv annunciando il nuovo piano del Dpcm e legittimando le scelte affermando che "la strada per uscire dalla pandemia è ancora lunga, dobbiamo scongiurare una terza ondata a gennaio".
"No veglioni e cene, i ristoranti chiuderanno alle 18 per l'ultimo dell'anno. Mentre dal 4 dicembre al 6 gennaio i negozi saranno aperti fino alle 21. A Natale, Santo Stefano e primo gennaio anche vietati gli spostamenti da un comune all'altro", ha detto il premier, illustrando le misure sul nuovo provvedimento governativo.
"In merito ai cenoni, non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre limitazioni - ha sottolineato Conte , ma possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione: non ricevere a casa persone non conviventi, è una cautela essenziale per proteggere i nostri cari. In ogni caso sarà sempre consentito il rientro nel Comune dove si ha residenza, domicilio o dove è la proprio abitazione: questo permetterà il ricongiungimento alle coppie lontane e distanti per motivi di lavoro ma che convivono con una certa periodicità nella stessa abitazione di ricongiungersi".
"Occorre impegno e attenzione: dobbiamo continuare ancora a lungo su questa strada, attendere le cure monoclonali e che sia operativo il piano sui vaccini, arriveranno tutti col nuovo anno. Questo sarà un Natale diverso da tutti gli altri, non meno autentico", ha cercato di rincuorare il premier.
Dpcm, conferenza stampa di Conte: "Consentito il ricongiungimento delle coppie" - Nuovo Dpcm, tutte le misure
Le nuove misure e la bagarre
Divieto di lasciare la propria regione per tutte le festività, dal 21 dicembre al 6 gennaio, e proibito lasciare anche il proprio Comune a Natale, Santo Stefano e Capodanno. E scuola in presenza alle superiori in una percentuale del 75%. A poche ore dalla scadenza dell'ultimo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) si era delineato il quadro delle nuove misure anti Covid con un decreto legge, che è stato approvato dal Consiglio dei ministri.
Il provvedimento ha tra i suoi effetti anche quello di estendere la durata dei Dpcm a 50 giorni e porta con sè la cornice normativa per il prossimo Dpcm che entrerà in vigore da domani la cui bozza è passata all'esame delle Regioni.
Il focus Spostamenti vietati in tutta Italia dal 21 dicembre al 6 gennaio, approvato il Dl Covid - Nuovo Dpcm: la bozza/ PDF
Le Regioni avevano appunto ricevuto la bozza e l'hanno presa in esame tra non pochi malumori. Intorno alle 16 il premier era intervenuto al termine della discussione su una serie di provvedimenti ordinari innescando un confronto con i presidenti e anche con i ministri Speranza e Boccia. "Il mancato confronto interistituzionale" con le Regioni sul decreto approvato dal governo "non ha consentito di portare alla individuazione delle soluzioni più idonee per contemperare le misure di contenimento del virus e il contesto di relazioni familiari e sociali tipiche del periodo delle festività natalizie". E' quanto si legge in un documento della Conferenza delle Regioni.
I presidenti prendono dunque "atto delle scelte operate con l'adozione del decreto legge che, intervenendo con forti limitazioni agli spostamenti e alle relazioni sociali nel periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, rende di fatto pleonastico il pronunciamento su parti essenziali del Dpcm". La firma del premier Giuseppe Conte è stata effettuata oggi. Il testo poi è pubblicato in Gazzetta ufficiale. Le misure saranno in vigore da venerdì 4 dicembre.
Il punto Gimbe: Rt e ricoveri in Emilia Romagna e Marche. Ospedali in affanno: serve rigore - Bollettino Covid dell'Emilia Romagna e delle Marche
Nuovo Dpcm: cosa cambia
Coprifuoco. Confermato il divieto di circolazione dopo le 22 e fino alle 6 del mattino successivo se non per motivi di necessità, lavoro o salute. Il limite varrà anche per Natale, Santo Stefano e a Capodanno. Per questo motivo le messe della vigilia dovranno essere anticipate per permettere ai fedeli di ritornare a casa prima dello scoccare del coprifuoco. E secondo la bozza inviate alle Regione il coprifuoco verrà rinforzato a Capodanno dalle 22 alle 7 del mattino.
Spostamenti tra regioni. Dal 21 dicembre non ci si potrà più spostare neppure tra regioni gialle. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza e/o di domicilio, inoltre forse per ricongiungimenti familiari specie nel caso di anziani soli da raggiungere. Restano le eccezioni per motivi di necessità, lavoro o salute. Non sarà possibile raggiungere la seconda casa in un'altra regione e comune il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio.
Spostamenti tra Comuni. È la novità del decreto all'esame del Consiglio dei ministri: il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio sarà proibito anche spostarsi dal Comune nel quale ci si trova, che sia quello di residenza, domicilio o meno.
Scuola. Ritorno a scuola per gli studenti delle superiori dal 7 gennaio in una percentuale del 75%.
Quarantena per chi torna dall'estero. - La misura è pensata soprattutto per chi intenda andare a sciare in Svizzera - che ha tenuto le piste aperte - o in Paesi dell'Unione europea, come Slovenia e Austria, con quest'ultimo paese che ha annunciato di aprire le piste solo ai residenti.
Quando saranno aperti i ristoranti. Si potrà pranzare al ristorante il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l'Epifania. La sera invece resteranno chiusi visto in vigore il coprifuoco.
Negozi. I negozi restano aperti nei giorni delle festività per lo shopping fino alle 21 per ridurre il rischio di assembramenti.
Sci. Gli impianti di risalita restano chiusi per il rischio assembramenti. Aperti invece gli alberghi di montagna dove sarà possibile fare il cenone ma in camera.
Crociere vietate. Fino a qualche giorno fa sembravano una delle poche isole (galleggianti) felici, pur con strettissime misure di sicurezza. Invece il governo ha deciso di proibire i viaggi sugli hotel del mare.
Restrizioni rafforzate per le feste
Il testo traduce in norma le misure illustrate ieri alle Camere dal ministro della Salute Roberto Speranza. Ministro che ha confermato il sistema delle zone, rossa, arancione e gialla in ordine decrescente di diffusione del contagio da Covid-19 e di pressione sugli ospedali, con conseguenti misure più stringenti. L'obiettivo è portare entro metà dicembre tutto il Paese in fascia gialla, la meno rigorosa, ma rafforzata da divieti di mobilità e altre restrizioni valide per il periodo delle festività.
Emilia Romagna e Marche sono in attesa del 'verdetto' sul possibile passaggio da zona arancione a gialla visto il miglioramento dell'indice Rt di replicazione del virus e guardano con attenzione anche tutte le mosse di Roma.
Il Dpcm del 3 dicembre: il pdf
Veneto, Zaia: "Così sarà un simil-lockdown"
Per il presidente del Veneto Luca Zaia la bozza di Dpcm "lascia non poche perplessità" . "Questo Dpcm - ha proseguito - è talmente incisivo sugli aspetti degli spostamenti che il Governo si è visto costretto ad approvare un Decreto legge. Questo Dpcm qualche guaio ce lo dà".
"Con questo Dpcm per il nostro territorio Natale sarà un simil-lockdown", ha aggiunto. "Ci sono due scenari: uno di natura umana, con la mancata ricongiunzione dei parenti se non abitano nello stesso Comune. Penso che questo aspetto per la Regione Veneto viene prima di tutti, e l'ho detto anche in Conferenza presidenti. Ci potevano essere mille altre soluzioni, magari giustificando il ricongiungimento familiare. L'altro aspetto è che per territori di periferia come i nostri, con comuni medi di 5.000 abitanti, c'è una sperequazione anche di livello costituzionale nei confronti di Comuni metropolitani più estesi. È più sicuro un Comune di 5.000 abitanti - ha concluso - che una metropoli di 3 milioni di abitanti dove tutti possono andare in giro".
"È evidente che l'elaborazione è diventata un cerimoniale di corte. Si dice 'sentite le Regioni', ma se viene interpretato che poi lo pubblichi lo stesso, è inutile. Su alcuni aspetti si poteva lavorarci assieme". Ha detto il presidente del Veneto. "La bozza - ha aggiunto - è arrivata stanotte, le osservazioni verranno mandate al Governo, se sarà magnanimo le accoglierà, se andrà a testa bassa pubblicherà il Dpcm così com'è. L'osservazione che abbiamo fatto sugli spostamenti è di sanità pubblica. Mi chiedo quale tecnico sanitario abbia avvallato una cosa del genere", ha concluso.
Marche, Carloni: "Ricongiungimenti famigliari problema molto sentito a Natale"
"Volevo esprimere il nostro disappunto per questo modo di procedere del Governo. Abbiamo ricevuto questa notte la bozza (del Dpcm, ndr) che, come è stato già detto, non tiene in alcun conto delle nostre posizioni, ma nemmeno quelle concordate in Conferenza delle Regioni, che mi sembravano tutte molto intelligenti ed apprezzabili". Così il vice presidente della Regione Marche Mirco Carloni nel suo intervento online stamattina nel corso della Conferenza Regioni.
"Ritengo questa cosa è veramente triste, perché i sentimenti negativi rispetto a queste scelte stanno arrivando, gli effetti li sentiamo. - ha proseguito - C'è un grande disappunto, perché questo modo di fare crea un danno enorme al nostro territorio, noi siamo un territorio fatto di piccole realtà, di piccoli comuni, pensate che solo 15 comuni superano i 20mila abitanti e quindi la penalizzazione sulla mobilità intercomunale è davvero tanta".
"Inoltre - ha detto ancora Carloni - i ricongiungimenti familiari per noi saranno un problema molto sentito, perché tra i piccoli comuni il giorno di Natale non ci si potrà spostare. Questo creerà un impatto sociale molto alto". Le Marche, ha inoltre ribadito il vice presidente Marche, sono entrate "in zona arancione ingiustamente, da un momento all'altro su dati Rt che già cominciavano a scendere".
Cos'è il Dpcm
Cosa significa Dpcm? La'abbreviazione sta per Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. E' appunto un decreto, un atto amministrativo emanato dal presidente del Consiglio dei Ministri.