Bologna, 24 ottobre 2020 – Dubbi sulle chiusure di bar e ristoranti, adeguati ristori per i settori più colpiti dal nuovo Dpcm anti-Covid (la cui firma dovrebbe arrivare il 25 ottobre), didattica a distanza al 100% per le superiori e tamponi solo per i sintomatici e i conviventi di chi ha contratto il virus. Sono questi i temi della lettera che il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha inviato al premier Giuseppe Conte e ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni.
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"In via generale - scrive Bonaccini - si fa rilevare la necessità di prevedere adeguate forme di ristoro per i settori e le attività economiche interessate dalle limitazioni introdotte dal provvedimento oggetto del presente parere, mediante la contestuale attivazione di specifici tavoli di confronto con i Ministeri competenti". Poi Bonaccini muove, a nome delle Regioni, le "osservazioni al Dpcm" con la richiesta delle conferenze. Al punto uno "si richiede l'estensione della didattica a distanza al 100% per le scuole secondarie superiori e per le università; mentre al secondo punto, "al fine di rendere sostenibile il lavoro delle ASL/Regioni in tempo di emergenza riducendo il carico di lavoro dovuto alle difficoltà nel contact tracing si dovrebbe destinare i tamponi (molecolari o antigenici) solo ai sintomatici e ai contatti stretti (familiari e conviventi) su valutazione dei Dipartimenti di prevenzione e si dovrebbe riservare la telefonata giornaliera per i soggetti in isolamento o quarantena a specifici casi su valutazione dell'operatore di sanità pubblica".
Al punto tre si interviene su uno dei punti più sentiti del Dpcm, la stretta su bar e ristoranti: "Prevedere l'orario di chiusura per i ristoranti alle ore 23, con il solo servizio al tavolo - chiede Bonaccini a nome dei governatori - per i bar prevedere la chiusura alle ore 20 ad eccezione degli esercizi che possono garantire il servizio al tavolo. Eliminare l'obbligo di chiusura domenicale". Al punto quattro la conferenza delle Regioni chiede di lasciare aperti gli impianti nei comprensori sciistici, finiti nella stretta, infine al punto cinque si chiede di "prevedere nel fine settimana la chiusura dei centri commerciali, con eccezione di alimentari e farmacie". "Si sottopone, inoltre, all'attenzione del Governo, la necessità di valutare le chiusure relative a: palestre, piscine, centri sportivi, cinema, teatri etc., anche valutando i dati epidemiologici di riferimento; prevedere nel Dpcm un impegno da parte del governo a ristorare le attività che hanno subito limitazioni e/o chiusure".
Nuovo Dpcm, la lettera di Bonaccini a Conte
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