Zona rossa e arancione: oggi i nuovi colori delle regioni. Indice Rt Italia a 1,16

Nessuna regione in zona gialla: 10 regioni in rosso più Trento e 8 in arancione più Bolzano. Cresce l'indice di contagio nazionale. Incidenza: 225 casi ogni 100 mila abitanti

Colori delle regioni: a destra controlli, a sinistra il ministro Roberto Speranza

Colori delle regioni: a destra controlli, a sinistra il ministro Roberto Speranza

Bologna, 12 marzo 2021 – L'Italia si tinge di rosso, soprattutto al Nord. Oggi è il giorno della decisione sui colori delle regioni e le relative restrizioni (entreranno in vigore lunedì 15 marzo), che peraltro saranno ulteriormente irrigidite dal nuovo decreto legge del Governo. Come di consueto la Cabina di Regìa analizza  il monitoraggio settimanale sui dati del Covid, dopodiché il ministro della Salute, Roberto Speranza ha tirato le somme firmando le ordinanze. 

Passano in zona rossa da lunedì 15 marzo le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento che si aggiungono a Campania e Molise che restano in area rossa.

Tutte le altre Regioni (Abruzzo, Calabria, Liguria, Sicilia, ToscanaUmbria, Valle d’Aosta) più la Provincia di Bolzano saranno in zona arancione per gli effetti del decreto legge approvato stamane. Si aggiunge la Basilicata, che sarà arancione da martedì16 marzo. 

La Sardegna resta in zona bianca. 

L'indice di contagio Rt nazionale è ancora in crescita e si attesa a 1,16 nel periodo 17 febbraio - 2 marzo 2021 (range 1,02- 1,24). Un valore di Rt superiore a 1 indica che l'epidemia è in espansione, con il numero di casi da Coronavirus in aumento.

"Si continua a osservare una importante accelerazione nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 225,64 per 100.000 abitanti contro 194,87 per 100.000 abitanti". Molto vicino alla soglia di 250 per 100mila in base alla quale scatta la zona rossa. Questi i dati principali del monitoraggio della Cabina di Regia Ministero Salute- Istituto superiore di Sanità sulla situazione epidemiologica.

Il report rileva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 contro 41.833 la settimana precedente). Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (28,8%). Aumenta, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,8% contro 35,2% la settimana precedente).

Infine, il 20,2% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,2% non è stata riportata la ragione dell'accertamento diagnostico. 

Quanto alla pressione sugli ospedali, il monitoraggio indica che "il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica: 31% contro il 26% della scorsa settimana. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.327 (2 marzo 2021) a 2.756 (9 marzo)".  "Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali - continuano gli esperti - con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all'incidenza, impongono comunque misure restrittive".

La guida 

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Il monitoraggio e i dati delle regioni: Rt e rischio

Il report Iss e Ministero della Salute conferma per la sesta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. "Dieci Regioni (sei la settimana precedente) hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Altre 10 Regioni hanno una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilita' di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una (Sardegna) con rischio basso". 

Sedici Regioni, inoltre, hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, otto (Campania, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Basilicata, Lombardia, Lazio, Veneto) "hanno un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Quattro Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno". 

Questo il quadro complessivo degli Rt regionali, con tra parentesi l'intervallo di confidenza, e la classificazione del rischio.

Abruzzo 1,05 (0,99-1,09), rischio moderato;

Basilicata 1,53 (1,31-1,76), moderato;

Calabria 0,83 80,72-0,95), moderato;

Campania 1,5 (1,41-1,6), alto con molteplici allerte di resilienza;

Emilia Romagna 1,34 (1,32-1,38), alto;

Friuli Venezia Giulia 1,39 (1,33-1,47), alto;

Lazio 1,31 (1,27-1,36), alto con molteplici allerte di resilienza;

Liguria 1,13 (1,08-1,18), moderato ad alta probabilità di progressione;

Lombardia 1,3 (1,28-1,32), alto;

Marche 1,08 (0,99-1,18), alto;

Molise 1,07 (0,83-1,33), moderato ad alta probabilità di progressione;

Piemonte 1,41 81,36-1,45), alto;

Bolzano 0,61 (0,57-0,65), moderato;

Trento 1,04 (0,99-1,1), moderato ad alta probabilità di progressione;

Puglia 1,23 (1,2-1,27), alto con molteplici allerte di resilienza;

Sardegna 0,89 (0,78-1), basso;

Sicilia 1 (0,95-1,06), moderato;

Toscana 1,23 (1,2-1,26), alto;

Umbria 0,82 (0,76-0,86), moderato ad alta probabilità di progressione;

Valle d'Aosta 1,4 (1,1-1,75), moderato;

Veneto 1,28 (1,26-1,32), alto con molteplici allerte di resilienza.

La soglia di 250 casi per 100.000 abitanti, che impone il massimo livello di mitigazione possibile, è già stata superata da Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Emilia-Romagna, Marche, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte e Lombardia.

Sono 11 le Regioni e Province autonome sopra la soglia critica per i ricoveri in area medica e in terapia intensiva: Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Trento e Bolzano, Toscana e Umbria. La scorsa settimana erano 9.

Le regole della zona rossa

Spostamenti: in zona rossa non si può uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute e necessità: vietate le visite a parenti e amici. Chiusi i negozi fatta eccezione per quelli di generi alimentari e di prima necessità, chiusi i mercati. Sono chiuse le scuole: sospesa la didattica in presenza negli istituti di ogni ordine e grado. Garantita la presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. 

Sono chiusi i bar e i ristoranti: consentito l’asporto da ristorante ed enoteche fino alle 22, dai bar fino alle 18. Consentita la consegna a domicilio. Chiusi i parrucchieri e i centri estetici. Per chi abita nei comuni in lockdown è vietato andare nelle seconde case anche se si trovano in fascia gialla e arancione.

Le regole della zona arancione

Spostamenti: in zona arancione si può uscire di casa dalle 5 alle 22 (coprifuoco), ma rimanendo nel comune di residenza. Chi vive nei piccoli Comuni (fino a 5.000 abitanti) si può spostare in un raggio di 30 Km senza poter andare nei Comuni capoluogo di provincia. Sempre consentiti gli spostamenti per motivi di lavoro, salute e necessità. 

Scuola: didattica in presenza nelle scuole superiori per almeno il 50% degli studenti e fino al 75%. Didattica in presenza per la scuola dell'infanzia e il primo ciclo di istruzione. Fanno eccezione le aree in cui il quadro epidemiologico prevedemisure più stringenti. 

I ristoranti e i bar sono chiusi. Si può prendere cibo da asporto fino alle 18 dai bar e fino alle 22 dai ristoranti. Si può sempre richiedere la consegna a domicilio.

I negozi sono tutti aperti, nel fine settimana sono chiusi i centri commerciali (dove sono chiusi i negozi, ma aperti i supermercati, le edicole, farmacie e parafarmacie). Sono aperti i parrucchieri, i barbieri e i centri estetici.

Si può svolgere sport o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici.

Si può andare nelle seconde case fuori dalla propria regione purché non siano in zona rossa.

Brusaferro: "Cresce l'incidenza anche tra i bambini"

Allarme dal presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia. "L'epidemia in Italia è in netta ricrescita mentre in altri Paesi europei è in decrescita. Da noi è la sesta settimana consecutiva in cui la curva sta crescendo. Solo in Umbria e Bolzano si vede una decrescita, ma qui sono in atto misure da settimane". 

"I ragazzini da 10 anni in su hanno un'incidenza di casi che cresce, ma la crescita è in generale tra tutte le fasce di età , ma ci sono sempre più persone più giovani che contraggono l'infezione". E sul lotto bloccato del vaccino AstraZeneca: "Stiamo acquisendo i campioni e li valuteremo, useremo tutto il tempo che è necessario per garantire la massima sicurezza. Il sistema di monitoraggio punta alla massima garanzia per i cittadini ed i nostri tecnici sono stati attivati immediatamente e stanno cooperando con Aifa e ministero". o faremo presto e bene, ma presto non sarà a scapito dell'accuratezza".

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