Nuove regole covid: le richieste delle Regioni su green pass, Dad e colori

I governatori chiedono al Governo un deciso cambio di passo a cominciare dall'emilinazione delle zone gialla e arancione

Bologna, 26 gennaio 2022 - Torna alla carica anche oggi, su Facebook, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Lo fa su un tema che sta mandando in titl migliaia di famiglie italiane: la Dad e le quarantene nelle scuole. Ma sul tavolo, ci sono anche altre richieste che la conferenza delle Regioni ha presentato al Governo. Si parla, insomma, di ridisegnare drasticamente le regole covid italiane, passando - è la ratio di fondo - da una gestione emergenziale (lo stato di emergenza nazionale finisce, sulla carta, il 31 marzo prossimo) a una che consideri il virus endemico, ossia una presenza sgradita con la quale convivere senza paralizzare il Paese tra isolmenti e quarantene.

L'aggiornamento Bollettino Covid delle Marche - Vaccini, open day nelle Marche per gli over 18: quando e dove. La guida - Green pass da guarigione: come sbloccarlo e avere il nuovo - Novavax, ultime notizie sul vaccino che piace agli indecisi. Cosa sappiamo

Covid, le Regioni spingono per nuove regole
Covid, le Regioni spingono per nuove regole

Nuove regole covid per la Dad nelle scuole

I governatori sono stati netti: le regole covid delle scuole vanno riformulate e semplificate, visto che i vaccini sono ormai diffusi anche tra i più piccoli. E oggi il presidente Bonaccini rincara, con una proposta molto articolata. "Non ha senso - scrive il presidente dell'Emilia Romagna - che ragazzi vaccinati, non contagiati, siano costretti alla didattica a distanza. Quarantene e isolamenti non possono essere più rigidi di quanto previsto per gli adulti, vanno uniformati per garantire un diritto sacrosanto come quello all'istruzione".

Bonaccini, poi, apre all'idea di installare in tutte le aule sanificatori d'aria e di calmierare il prezzo dei tamponi a 8 euro anche per la popolazione 5-11 anni. Spingere infine sulle vaccinazioni a scuola con "la possibilità di vaccinare all'interno degli istituti scolastici, in accordo con i dirigenti e l'Ufficio scolastico regionale". La regione pensa inoltre di estendere la possibilità di autotest anche ai minori di 5 anni.

Zona gialla e zona arancione addio

I presidenti chiedono una profonda revisione del sistema a colori, con la cancellazione delle zone gialle e arancione. L'introduzione delle nuove regole legate ai green pass e super green pass, sostengono dati alla mano, rende superflue queste due categorie. Va ricordato, infatti, che dal 20 gennaio è scattata la stretta anche sui negozi. L'idea è di lasciare soltanto la zona rossa, che implica una sorta di lockdown vecchia maniera, per i casi più estremi. La zona rossa scatterebbe quando i malati di covid occupano il 30% delle terapie intensive e il 40% dei reparti di area medica.

Green pass dopo la terza dose: come scaricarlo

Ricoveri per il covid

E, a proposito di ricoveri, le Regioni chiedono a gran voce una rivoluzione copernicana in questa categoria. "Inserite nella conta solo i malati ricoverati per il covid, non quelli con il covid", chiedono. La differenza non è lessicale. Uscirebbero dal novero, insomma, gli asintomatici che sono in ortopedia con una gamba rotta (per fare un esempio) che magari si sono accorti di essere stati contagiati solo grazie al tampone pre ricovero. Verrebbero conteggiati, invece, unicamente i malati che si trovano in ospedale a causa delle conseguenze del covid.

Green pass e durata

I governatori spingono perché venga rivista la scadenza del certificato verde per chi ha la terza dose, portandolo dai 6 mesi (che entrerà in vigore dal primo febbraio) a senza data. Le persone fragili o gli over 80 che hanno aderito in autunno alla campagna della terza dose, richiano di ritrovarsi senza green pass già in primavera.

C'è poi il tema dei lavoratori stranieri (si pensi agli stagionali dell'agricoltura, per esempio) che arrivano in Italia per un impiego. In Europa, il certificato verde vale 9 mesi: come conciliare questa differenza nelle scadenze? 

I lavoratori essenziali

Per loro, le Regioni chiedono un aggiornamento delle misure di isolamento, con la proposta di riduzione dei giorni di isolamento a 3 giorni dall'inizio dei sintomi e ulteriori 3 giorni obbligo mascherina Ffp2, unita all'autosorveglianza.

Contact tracing

Addio alla caccia dei contatti stretti: con l'avanzare della percentuale dei vaccinati, le Regioni chiedono di passare alla 'fase 2' dell'emergenza, che non preveda più la quarantena per chi non ha sintomi, nemmeno se è stato a contatto con un positivo.

Il Governo

Una serie di richieste molto complessa, che difficilmente verrà accolta in toto. Anche perché, se è vero che il numero de contagi è (finalmente) in frenata, la conta delle vittime è ancora spaventosa. Ma il Governo qualche aggiustamento dovrà prevederlo. La Conferenza tra Stato e Regioni è fissata per mercoledì 2 febbraio prossimo: in quella sede si vedrà su quali temi verrà aperto il dialogo. In cima alla lista, potrebbe essere lo sgretolamento del sistema dei colori.