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Cronaca

Nuova ordinanza regione Marche: scuole chiuse tutto gennaio

La didattica a distanza proseguirà quindi al 100% per le superiori, fino al 31 gennaio. La Regione scivola sempre più verso la zona arancione. Acquaroli: "Bisogna contrastare il virus in ogni modo"

Scuola, nelle Marche la didattica a distanza prosegue fino al 31 gennaio

Scuola, nelle Marche la didattica a distanza prosegue fino al 31 gennaio

Ancona, 4 gennaio 2021 - Anche nelle Marche la riapertura delle scuole superiori prevista per il 7 gennaio slitta al primo febbraio. La stessa linea è stata scelta in mattinata anche a in Veneto e in Friuli Venezia Giulia

Aggiornamento Bollettino Marche 5 gennaio: cala il tasso dei contagi - Nuovo decreto: cosa cambia dal 7 gennaio nelle Marche

La didattica a distanza proseguirà quindi al 100% per le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, fino al 31 gennaio nelle Marche. Lo ha deciso la Giunta regionale, che si è confrontata oggi pomeriggio sull'andamento epidemiologico e anche a seguito della concertazione avuta dall'assessore all'Istruzione Giorgia Latini con il mondo della scuola. Il presidente Francesco Acquaroli ha emanato il  5 gennaio, un'ordinanza che ha formalizzato la decisione, "assunta allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus e garantire il più possibile la salute e la sicurezza dei cittadini e la tenuta delle strutture ospedaliere".

L'ordinanza della Regione Marche

Le Marche rischiano infatti di entrare in zona arancione nella prossima divisione dei colori (probabilmente l'11 gennaio) presumibilmente a fine della settimana perché il Comitato tecnico scientifico ha rivisto, ristringendole, le soglie Rt: basterà un valore uguale o superiore all'1 per entrare in zona arancione e 1,25 per la zona rossa. Un dato che interessa molto le Marche che, all'ultima rilevazione con dati relativi alla settimana 21-27 dicembre, aveva un valore sul crinale della zona arancione: 0,99.

Inoltre si attende anche il nuovo dpcm visto che il dpcm Natale scade il 15 gennaio. Nonostante la voglia di tornare in presenza i ragazzi hanno compreso la serietà della situazione. "Eravamo già scettici sulla riapertura –  spiega Andrea Sebastianelli, presidente regionale della Consulta degli studenti che ha incontrato l'assessore Latini –. Dopo le nuove valutazioni non posso che essere d’accordo con la decisione della Regione. Riaprire per poi richiudere dopo pochi giorni significherebbe rendere vano i lavoro di settimane per il ritorno in sicurezza a scuola. Ora dobbiamo lavorare e programmare il ritorno anche sul front dei trasporti. Che il 7 gennaio non diventi una bandiera politica perché se le condizioni non sussistono, ben venga un passo indietro".

Ad anticipare questa decisione era stato, il vicepresidente Regione Mirco Carloni: "Stiamo pensando ad una ordinanza che dal 7 scuole (superiori, ndr) saranno chiuse nelle Marche a tutela dei nostri concittadini e cerchiamo contemporaneamente di mantenere la nostra regione in zona gialla per evitare ulteriori danni all'economia". 

 

Il post di Mirco Carloni
Il post di Mirco Carloni

Il presidente Acquaroli: "Una scelta difficile dettata dal senso di responsabilità"

“È stata una scelta combattuta e difficile – spiega il governatore Acquaroli – dettata dal senso di responsabilità e concertata con il mondo scolastico nel corso di un incontro al quale hanno partecipato gli assessori all’Istruzione Latini e ai Trasporti Castelli. Avremmo voluto poter annunciare un ritorno alla normalità e riaprire le scuole ai nostri ragazzi, ma purtroppo il rischio di una impennata del contagio ci ha spinto alla cautela. Il numero di persone che si rimetterebbe in movimento con la riapertura delle scuole superiori è troppo rilevante in una situazione così delicata. Nonostante questi mesi di restrizioni infatti, gli esperti prevedono una terza ondata e il rialzo dell’indice di contagio Rt si aggiunge oggi all’ipotesi di un cambiamento in senso restrittivo dei parametri che potrebbero portarci in zona arancione o rossa. Intanto gli ospedali sono ancora impegnati a gestire i pazienti della seconda ondata (ad oggi, 560 ricoverati e 65 pazienti in terapia intensiva) e al contempo si stanno organizzando per la campagna di vaccinazione oltre a gestire l’attività ordinaria e lo screening di massa. Per questo non possiamo far altro che mettere in campo tutte le misure per cercare di evitare scenari sanitari e socioeconomici peggiori, la priorità resta sempre la salute e la sicurezza dei cittadini”. Il cambiamento dei parametri per il calcolo dell’Rt, sottolinea infatti Acquaroli, se confermato potrebbe abbassare a 1,25 la soglia Rt per far scattare la zona rossa con il rischio di far riaprire per poi chiudere di nuovo nel giro di pochi giorni le scuole causando ulteriore confusione. Il provvedimento entrerà in vigore il 7 gennaio. Restano garantite in presenza le attività laboratoriali e quelle per alunni con disabilità o bisogni educativi speciali. La giunta si riserva comunque la possibilità di revoca o modifiche del provvedimento sulla base dell’andamento della situazione epidemiologica regionale.