Ancona, 1 luglio 2024 - Non solo Pesaro. In tutto l’Alto Adriatico è allerta mucillagine. E non solo.
Mucillagine a Pesaro: arrivata la prima mareggiata – Mucillagine: com’è la situazione in Romagna
Si forma da un’eccessiva fioritura di alghe che vanno poi in decomposizione e si accumulano sia sul fondale che sulla superficie del mare, causando problemi alle specie marine e – in molti casi – impedendo ai bagnanti l'ingresso in acqua (nonostante non si tratti di sostanze tossiche).
Corrado Piccinetti, biologo marino e per anni il deus ex machina del Laboratorio di biologia marina e pesca di Fano, spiega quali sono le zone di diffusione e le conseguenze.
Professore, dove si diffonde maggiormente la mucillagine?
“In tutto l’Alto Adriatico, Friuli Venezia Giulia (in particolare Trieste), Veneto, Emilia Romagna. Non si tratta di un tappeto continuo però, perché la mucillagine si sposta con le correnti, è a chiazze (10-12 miglia al giorno, quindi 18-19 chilometri). Questa si aggrega sul fondo e poi viene a galla lentamente. Il problema si riscontra nelle Marche e in Abruzzo, fino a Termoli (provincia di Campobasso), in Molise”.
Fino a quando persisterà?
“Difficile fare previsioni. Se il mare è bello, calmo e tranquillo dura di più, mentre se arrivano mareggiate la mucillagine si sminuzza e si disperde. Può durare anche qualche mese, esistono esempi nella letteratura scientifica. In passato, parliamo di più di cento anni fa, a Riccione venne organizzata una processione col santo sul mare perché non si riusciva più a pescare. Per far passare quanto prima la disgrazia. Questo per far capire che il fenomeno non è nuovo”.
Quali sono le conseguenze?
“Gli effetti sono negativi più che altro per l’attività umana, sul fronte della balneazione, del turismo e della pesca. La sostanza non fa male, ma sporca e a nessuno piace uscire dall’acqua con una sostanza appiccicosa, con addosso anche un po’ di fango. Poi la mucillagine rende difficili gli spostamenti alle imbarcazioni (il motore deve raffreddarsi perché l’acqua con il muco intasa). Peggio ancora per le reti da pesca, per il muco sulle maglie della rete. Con il conseguente danno per il lavoro dei pescatori”.